Modificato il: 27/04/2023
Parliamo di una varietà autoctona del Medio Oriente da cui sono nati ibridi tra i più apprezzati
La “kush” è una varietà ben nota ai coltivatori professionisti di cannabis, che ne apprezzano diverse qualità, tra cui la resistenza al freddo, l’aroma complesso e la poca richiesta di acqua: anche per via delle sue caratteristiche genetiche, la kush è stata incrociata con altre varietà per creare ibridi tra i più apprezzati.
Ma da dove proviene di preciso e quali sono le sue caratteristiche principali? Vediamolo nel seguente articolo.
Da dove proviene la cannabis kush
La varietà di cannabis kush prende il nome dalla regione di provenienza, l’Hindi Kush appunto, una catena montuosa di 800 km tra l’Afghanistan centrale e fino alle aree tribali del Pakistan settentrionale, caratterizzata da un clima molto rigido.
Se la parte meridionale della regione è esposta ai monsoni estivi, le parti occidentali e settentrionali ricevono pochissime piogge. Il terreno, nonostante il clima tutt’altro che paradisiaco, è comunque abbastanza ricco di nutrienti.
Le temperature rigide e il clima difficile hanno permesso alle varietà autoctone di sviluppare un’ottima resistenza alle basse temperature: è infatti una tra le varietà più adatte per i climi freddi.
Leggi anche: Le 6 varietà di cannabis più adatte per i climi freddi
Caratteristiche della varietà kush
L’essersi evoluta in una delle regioni dal clima più rigido al mondo ha reso la cannabis kush una varietà molto forte, che richiede poca acqua e non teme il freddo.
Si tratta di una varietà a prevalenza indica, con contenuto di THC intorno al 20%, che si adatta bene a tutti i climi. Le piante di cannabis kush sono basse e cespugliose, dai colori che vanno dal verde a tutte le sfumature del viola; i pistilli, invece, sono di color ruggine o tendenti all’arancione.
Le piante di cannabis kush offrono un ottimo rendimento oltre ad avere caratteristiche organolettiche molto interessanti. Gli aromi sono profondi, tendenti al fruttato e al dolce, con richiami all’incenso e al pepe; lo stesso vale per i sapori, complessi quanto gli aromi, tra fiori e frutti. L’odore è solitamente pungente.
L’ibridazione con altre cultivar ha reso la cannabis kush una delle varietà più apprezzate al mondo: è tra le più popolari tra i professionisti del settore per la sua (relativa) semplicità di coltivazione, anche considerato che “tollera” alcune imprecisioni come valori di ph non ottimali.
Le piante raggiungono l’altezza di un metro/un metro e mezzo e offrono un raccolto più che buono: 400 grammi per pianta circa.
In generale, nel mondo dei coltivatori professionisti, parlare di varietà Kush significa parlare di cannabis di qualità superiore.
Cannabis kush: gli ibridi più interessanti
Come accennato, la cannabis kush si presta molto bene alle ibridazioni, che nel corso degli anni hanno fatto sì che nascessero varietà molto forti e dagli aromi inconfondibili: alcune di queste hanno vinto diversi premi e coppe per le eccellenti qualità organolettiche.
La OG Kush è forse l’ibrido più famoso. Nato in California intorno agli anni ’90, è l’incrocio tra tre varietà: la Chemdawg, l’Old World Paki Kush e il Lemon Thai. Non solo è un ibrido popolare, ma anche il “progenitore” di diversi altri ibridi di successo, come la Bubba Kush e la Tahoe OG Kush.
E a proposito, la Bubba Kush è una varietà ibrida che ha fatto incetta di premi: la predominanza dell’indica e i suo aromi preziosi la rendono apprezzatissima tra i coltivatori professionisti.
La Royal Kush Automatic è l’incrocio tra la varietà Ruderalis e la Kush: si tratta di una combinazione a basso contenuto di THC (13% circa) e un buon contenuto di CBD.
Altra varietà simile è la Melon Kush, anch’essa a predominanza indica. Nata dall’incrocio tra la kush e la Lemon Haze, si presenta con foglie verde chiaro e una buona presenza di resina. L’aroma ricorda profumi di pino e di terra.
Ha fatto collezione di premi e medaglie anche la Master Kush, varietà dall’aroma di bosco e menta piperita. Le foglie verde scuro emanano un profumo intensissimo, una delle caratteristiche che gli ha garantito i tanti successi nelle competizioni di settore.
La Skywalker OG è una kush dal sapore tra fruttato e diesel, mentre la Purple Kush ha un marcato predominio di indica e un sapore che richiama l’uva.
Concludiamo la carrellata di ibridi con la Candy Kush, una varietà con circa il 60% di indica la cui dolcezza ricorda gli agrumi e le bacche. Il contenuto di THC è intorno al 18%.
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In conclusione
La varietà di cannabis kush prende il nome dalla regione dell’Hindi Kush, tra l’Afghanistan e il Pakistan, una lunga catena montuosa dal clima rigidissimo. Le piante di questa varietà a dominanza indica sono resistenti al freddo e necessitano di poca acqua, il che le rendono ideali anche per i coltivatori alle prime armi.
Dotata di sapori e aromi che l’hanno portata a vincere numerosi premi, la kush, incrociata con altre cultivar, ha dato origine a ibridi di successo, decisamente popolari tra gli esperti del settore. Non è un caso se la cannabis kush, da sempre, è sinonimo di qualità.
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