Quello che devi sapere sui semi di cannabis autofiorenti

Modificato il: 16/04/2024

Guida completa ai semi di cannabis autofiorenti: tutto quello che devi sapere!

Se sei interessato all’acquisto di semi di canapa o di canapa light, sei nel posto giusto!

Nel seguente articolo ti mostreremo tutto ciò che ti serve sapere sui semi di canapa autofiorenti attraverso una selezione dei migliori semi di canapa autofiorenti e delle varietà disponibili sul mercato.

Continua a leggere per avere tutte le informazioni necessarie!

Ma cosa significa questo termine e perché un coltivatore potrebbe scegliere una varietà di cannabis autofiorente piuttosto che semi femminizzati?

Che cosa sono i semi di marijuana autofiorenti

Il concetto di semi di cannabis autofiorenti è semplice: le piante da loro generate fioriscono automaticamente grazie al solo passare del tempo, anziché dipendere da un ciclo di luce come invece succede per i semi femminilizzati. In altre parole, le piante di marijuana iniziano a fiorire da sole dopo un periodo vegetativo relativamente breve di 2-4 settimane.

Questo processo di crescita davvero unico viene generato dell’incrocio dei geni di cannabis femminizzata con geni di Cannabis Ruderalis, una sottospecie della pianta di cannabis nota per le sue caratteristiche autofiorenti e per l’altezza ridotta dei fusti.

Attraverso questa combinazione genetica, si ottiene una pianta di canapa che non dipende dai cambiamenti di fotoperiodo per il processo di fioritura, ma invece sviluppa e fiorisce in base al passare del tempo.

Dopo il periodo di fioritura, le piante raggiungono la maturità e sono pronte per essere raccolte entro circa 10 o massimo 13 settimane.

Inoltre anche i semi autofiorenti hanno il 99% di possibilità di generare piantine di genere femminile.

Attenzione però: ricorda che in Italia è possibile acquistare semi di marijuana, in quanto non presentano cannabinoidi, ma è assolutamente proibito farli germogliare in quanto produrrebbero fiori ad alto contenuto di THC.

I pro e i contro dei semi di cannabis autofiorenti

Esistono diverse ragioni per cui i coltivatori di cannabis considerano i semi auto fiorenti femminizzati ideali sia per la coltivazione indoor che per quella outdoor. Di seguito sono elencati i principali motivi:

se coltivate all’aperto, e dunque outdoor, le piante autofiorenti iniziano a produrre boccioli indipendentemente da quante ore di luce solare ricevono; questo elimina la necessità di gestire un sistema di privazione della luce o di integrare la luce per ottenere raccolti multipli durante la stessa stagione;
quando coltivate all’interno, dunque indoor, è possibile effettuare diverse raccolte anche con poco spazio disponibile, poiché i boccioli maturano completamente entro un massimo di 3 mesi;
le piante autofiorenti possono ricevere più di 12 ore di luce solare al giorno e sviluppare boccioli più grandi in un periodo di tempo più breve rispetto a molte piante di cannabis regolari;
queste piante, grazie ai geni della ruderalis, sono di dimensioni compatte, con fusti di altezza ridotta rendendole ideali per chi dispone di poco spazio per la coltivazione. Sono perfette anche per coloro che, nei Paesi in cui è consentito (non in Italia), desiderano coltivare una piccola piantagione casalinga;
le piante autofiorenti sono rinomate per la loro notevole resistenza alle muffe, ai parassiti e alle malattie, che spesso minacciano le piante di marijuana. Questa robustezza le rende una scelta popolare tra i coltivatori che desiderano minimizzare i rischi e mantenere una coltivazione sana e prospera.

L’unico svantaggio di queste piante è rappresentato dalla loro dimensione ridotta, che limita la produzione di raccolti di grandi dimensioni. Di conseguenza, i coltivatori su larga scala tendono a preferire l’acquisto di semi di marijuana esclusivamente femminizzati, che possano garantire raccolti più consistenti e abbondanti.

Leggi anche: Cannabis contaminata: come riconoscerla e perché evitarla

I migliori semi di cannabis autofiorenti

Northern Lights: una varietà leggendaria, caratterizzata da un’alta potenza, un sapore dolce e terroso e un rapido ciclo di fioritura. Ha un odore delicato, che la rende ottimale per un raccolto discreto;
London Cheese: con un contenuto medio-alto di THC, si ottengono risultati ottimali in tempi brevi essendo un ibrido! Ha un odore molto intenso che ricorda il Roquefort;
Gorilla Glue: proveniente da un ceppo molto potente, i suoi effetti sono sicuramente garantiti! Sono caratterizzati dalla rapidità della fioritura e la particolare resistenza agli egenti esterni, come le muffe.
AK-47: ecco i semi autofiorenti più famosi in tutto il mondo. Ottenuta da incroci fatti in Messico, Thailandia e Colombia, è caratterizzata da un sapore dolce e intenso.
Blueberry: pianta facile da coltivare anche per i coltivatori meno esperti. Cresce in poco tempo: la massima resa si ottiene in 10/11 settimane. Facile da gestire in quanto si adatta a tutte le temperature, in particolare quelle più basse.

Differenze tra semi di cannabis regolari, femminizzati e autofiorenti

I semi di marijuana regolari sono considerati standard poichè non sono stati soggetti a modifiche generiche o altri interventi. Mantenendo la loro composizione genetica originale, questi semi offrono una varietà di caratteristiche che possono essere desiderabili per alcuni coltivatori.

Nei semi di marijuana regolari, vi è una probabilità equa di produrre piante di genere maschile e femminile. È importante notare che le piante di genere maschile non producono fiori di cannabis, il principale obiettivo dei consumatori, e possono anche impollinare le piante femminili, compromettendo il raccolto.

I semi di cannabis femminili sono invece il prodotto di piante che subiscono dei particolari trattamenti ormonali. Questi trattamenti aumentano la probabilità fino al 99% che i semi generino piante di marijuana femmine, eliminando così il rischio di impollinazione e garantendo un raccolto costituito interamente da piante femminili, che producono i fiori di cannabis desiderati.

Si tratta quindi della tipologia preferita dei grandi produttori di cannabis, in quanto questi semi garantiscono un’ottima qualità delle infiorescenze, e dei prodotti che ne derivano, come l’hashish cbd, e soprattutto evitano lo stress di monitorare costantemente la piantagione al fine di eliminare per tempo le piante di genere maschile.

I semi autofiorenti femminizzati invece producono sempre delle piante di genere femminili ma il loro ciclo vitale non dipende dalle stagioni e quindi dalle ore di luce e di buio.

Ma sai che esistono anche i semi autofiorenti a crescita accelerata?

Semi di cannabis autofiorenti “veloci”

I semi di cannabis “fast flowering” possono produrre piante dai tempi di fioritura e maturazione più rapidi non solo delle femminizzate ma anche delle autofiorenti.

Questi semi vengono prodotti da piante nate dall’incrocio di numerosi ceppi a rapida fioritura oppure da piante autofiorenti a cui viene fatto saltare il periodo vegetativo, passando direttamente alla produzione dei fiori.

Se per un raccolto di marijuana femminilizzata si devono aspettare anche 5 mesi e per un raccolto di marijuana autofiorente circa 3, le piante a crescita accelerata sono pronte per la raccolta dei fiori dopo al massimo 6 o 7 settimane, quindi soltanto un mese e mezzo!

Anche i semi fast flowering sono femminizzati, quindi hanno il 99% delle possibilità di generare piante di marijuana di genere femminile.

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In conclusione

In questo articolo abbiamo visto quali sono i semi di cannabis autofiorenti e la loro caratteristica unica di fioritura che talvolta non dipende dalla luce, rendendoli adatti alle coltivazioni indoor e outdoor.

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