I rimedi naturali per dormire: quali funzionano davvero e perché

I rimedi naturali per dormire: quali funzionano davvero e perché | Just Bob

Pubblicato il: 02/07/2025

Dalla regolazione del GABA agli effetti sinergici del fitocomplesso della canapa, le soluzioni naturali per dormire meglio trovano alcune conferme anche sul piano clinico

Il sonno è un processo biologico indispensabile per rigenerare mente e corpo e mantenere le funzioni vitali al massimo. Eppure, per una fetta sempre più ampia della popolazione, un sonno profondo e ristoratore è diventato un lusso. L’insonnia e i disturbi del sonno sono condizioni debilitanti che possono minare la salute fisica, la lucidità mentale e la stabilità emotiva. In questo contesto, la ricerca di soluzioni efficaci è diventata una priorità globale. Molti evitano i farmaci di sintesi (da prendere comunque sotto controllo medico), preoccupati per i potenziali effetti collaterali e il rischio di dipendenza, orientandosi verso i rimedi naturali.

Piante come la camomilla, la valeriana e la lavanda sono da tempo immemore utilizzate per favorire il rilassamento. La loro efficacia, un tempo relegata alla saggezza popolare, è oggi oggetto di analisi scientifica. Accanto a questi pilastri della fitoterapia, negli ultimi anni si è fatto largo un altro principio attivo dalle interessantissime proprietà: il cannabidiolo, o CBD. Estratto dalla pianta di canapa, questo composto ha un meccanismo d’azione unico e poliedrico, tutto da scoprire. Naturalmente, ricordiamo ai lettori che in Italia il consumo di CBD, se non in forma farmaceutica e sotto prescrizione del medico, è vietato. 

Questo articolo di Justbob, che ha uno scopo puramente informativo, si propone di guidarti in un viaggio completo attraverso i rimedi naturali per il sonno, dai più tradizionali ai più innovativi, analizzandone i meccanismi, le evidenze scientifiche e il reale potenziale.

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Il ciclo del sonno e le ragioni dell’insonnia

Per capire come un rimedio, qualsiasi esso sia, possa migliorare il sonno, è essenziale prima capire cos’è il sonno e perché si deteriora.

Come accennato, si tratta di un processo biologico complesso, orchestrato in cicli che si ripetono più volte durante la notte. Ogni ciclo, che dura circa 90-110 minuti, è composto da due fasi principali. La prima è il sonno NREM (Non-Rapid Eye Movement), che costituisce circa il 75% del riposo totale. Questa fase progredisce da uno stadio di sonno leggero a uno di sonno profondo (N3), fondamentale per il recupero fisico, la riparazione dei tessuti, il rafforzamento del sistema immunitario e il consolidamento della memoria. La seconda fase è il sonno REM (Rapid Eye Movement), il momento in cui si sogna in modo vivido. Durante la fase REM, il cervello è estremamente attivo, mentre i muscoli del corpo sono temporaneamente paralizzati. Questa fase è fondamentale per l’elaborazione delle emozioni e il consolidamento dell’apprendimento.

Un sonno di qualità dipende dall’alternanza completa di questi cicli: l’insonnia e i disturbi del sonno insorgono infatti quando l’equilibrio tra le fasi viene spezzato. Le cause sono molteplici e spesso interconnesse: lo stress e l’ansia sono le cause principali, innalzando i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e mantenendo il sistema nervoso in uno stato di iper-allerta. Il dolore cronico, derivante da condizioni come l’artrite o la fibromialgia, agisce come un segnale di allarme costante che disturba il riposo. Infine, cattive abitudini (come l’uso di schermi prima di dormire) e condizioni mediche (come la depressione) sabotano i nostri ritmi circadiani naturali.

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Fitoterapia per il sonno: rimedi tra tradizione e scienza

Prima di esplorare gli effetti sul sonno della cannabis legale, analizziamo i rimedi proposti dalla fitoterapia per migliorare il sonno: diverse piante sono state utilizzate per secoli e la scienza moderna sta iniziando a dare conferma della loro efficacia. La valeriana è forse la più famosa erba per il sonno. La sua radice contiene composti, come l’acido valerenico, che si ritiene interagiscano con il GABA, il principale neurotrasmettitore inibitorio del cervello. Aumentando la disponibilità di GABA, la valeriana esercita un effetto sedativo, aiutando a ridurre il tempo necessario per addormentarsi. Altrettanto utilizzata è la camomilla, la cui efficacia come bevanda della buonanotte è dovuta a un flavonoide chiamato apigenina, un composto che produce un lieve effetto tranquillante legandosi a specifici recettori cerebrali.

A queste erbe si aggiunge la passiflora, o fiore della passione, un altro rimedio che agisce potenziando l’attività del GABA nel cervello, risultando particolarmente adatta a contrastare l’insonnia causata da agitazione e pensieri ruminanti: spesso, viene utilizzata in sinergia con la valeriana. Non va dimenticata nemmeno la melissa, apprezzata per il suo profumo di limone e per la sua capacità di calmare il sistema nervoso riducendo la tensione e l’irritabilità. Completano questo quadro tradizionale rimedi come il luppolo, noto per le sue proprietà sedative, e la lavanda, la cui efficacia è veicolata soprattutto attraverso l’aromaterapia grazie al suo principale terpene, il linalolo, potente ansiolitico naturale.

Il meccanismo d’azione del CBD tra regolazione dello stress e riequilibrio fisiologico

Accanto a questi rimedi tradizionali, che agiscono principalmente su specifici percorsi neurochimici, si è fatto strada il CBD, che offre un approccio radicalmente diverso, più olistico. In primo luogo, è essenziale partire da una distinzione fondamentale. Il CBD (Cannabidiolo) è un composto non psicoattivo della pianta di canapa. Non provoca l’effetto “sballo” e non crea dipendenza. La sua controparte, il THC (Tetraidrocannabinolo), è invece il composto psicoattivo della marijuana, il cui uso è illegale oppure strettamente regolamentato. La cannabis legale e i prodotti dedicati ai collezionisti si basano esclusivamente su varietà di canapa con CBD.

L’unicità del CBD per dormire risiede nel suo meccanismo d’azione: non agisce come un sedativo diretto, ma come un potente regolatore dell’omeostasi, ovvero dell’equilibrio interno del corpo. Lo fa principalmente attraverso l’interazione con il Sistema Endocannabinoide (SEC), una rete di recettori che regola funzioni vitali come l’umore, la percezione del dolore e il ciclo sonno-veglia. Il CBD aiuta il SEC a funzionare meglio, agendo indirettamente su più fronti che causano l’insonnia. Innanzitutto, contribuisce alla riduzione di ansia e stress modulando i recettori della serotonina e abbassando i livelli di cortisolo. Questo aiuta a “spegnere” la mente iperattiva. In secondo luogo, la sua azione analgesica e antinfiammatoria può essere un punto di svolta per chi soffre di dolore cronico, eliminando una delle principali cause di risvegli notturni. Infine, alcune ricerche suggeriscono che il CBD possa persino avere una regolazione diretta del ciclo del sonno, influenzando positivamente l’architettura del riposo. In sintesi, il CBD lavora a monte, ripristinando le condizioni fisiologiche necessarie per un sonno naturale.

Il potere della sinergia: l’effetto entourage per dormire meglio

Un approccio saggio al sonno naturale non vede questi rimedi come antagonisti, ma come strumenti complementari in una cassetta degli attrezzi. Laddove consentito dalla legge, molte persone trovano beneficio nel combinare una tisana rilassante alla camomilla o alla melissa con l’assunzione di olio di CBD, sfruttando così percorsi d’azione diversi. Questo concetto di sinergia trova la sua massima espressione all’interno della stessa pianta di canapa, attraverso il cosiddetto “effetto entourage”. Questa teoria scientifica sostiene che l’efficacia di un estratto di canapa non dipenda solo dal CBD isolato, ma dall’azione combinata di tutti i composti presenti nella pianta: altri cannabinoidi minori, flavonoidi e, soprattutto, terpeni.

Questi ultimi sono le molecole aromatiche che donano alla pianta il suo profumo. Molti di essi hanno effetti terapeutici che lavorano in armonia con il CBD. Tra i più importanti per il sonno spicca il mircene, presente anche nel luppolo e noto per le sue proprietà sedative. A questo si affianca il linalolo, il terpene dominante nella lavanda, famoso per i suoi effetti ansiolitici. Un altro terpene importante è il cariofillene, che si trova anche nel pepe nero, dotato di notevoli proprietà antinfiammatorie e analgesiche. La presenza di questi composti in prodotti a spettro completo crea un effetto potenziato. Per questo, scegliere un prodotto di cannabis legale di alta qualità, acquistato da un fornitore affidabile di CBD online, che offra estratti ricchi di tutto il fitocomplesso, fa la differenza: solo così si può sperimentare tutto il potenziale di questo rimedio. Naturalmente, il discorso vale solo per quei Paesi in cui l’acquisto e il consumo di cannabidiolo sono consentiti a fini medici.

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Rimedi per il sonno: cosa dice la scienza?

Quando si valuta l’efficacia di un rimedio naturale, che sia una tisana o un estratto innovativo, separare la tradizione aneddotica dall’evidenza scientifica è fondamentale per la corretta informazione. Il campo dei disturbi del sonno è particolarmente complesso da studiare, data la sua natura soggettiva e l’influenza di innumerevoli fattori psicologici e fisiologici. Tuttavia, un corpo di ricerca in costante crescita ci permette oggi di tracciare un quadro sempre più chiaro di ciò che funziona, perché funziona e quali sono i limiti delle nostre attuali conoscenze.

La scienza ha iniziato a investigare i “pilastri” della fitoterapia tradizionale da tempo. Per quanto riguarda la valeriana, ad esempio, numerose revisioni sistematiche e meta-analisi hanno cercato di fare il punto della situazione. Sebbene i risultati siano talvolta eterogenei, il consenso generale indica un effetto modesto (ma non nullo) nel ridurre la latenza del sonno e nel migliorare la qualità percepita del riposo, specialmente con un uso continuativo. Il suo meccanismo d’azione, legato al sistema GABAergico, è plausibile e ben supportato da studi in vitro. Le discrepanze nei risultati clinici sono spesso attribuite alla mancanza di standardizzazione degli estratti impiegati nei vari studi. Gli studi sulla camomilla si sono concentrati sul suo componente attivo, l’apigenina, confermandone la capacità di legarsi ai recettori benzodiazepinici e di esercitare un effetto ansiolitico lieve, che è indirettamente benefico per l’addormentamento. Studi clinici randomizzati hanno mostrato un miglioramento nei punteggi relativi alla qualità del sonno, sebbene il suo impatto sull’insonnia cronica grave sia considerato limitato.

Il discorso si fa ancora più complesso e affascinante quando si analizza il cannabidiolo. Essendo un campo di studio più recente, la ricerca sta procedendo a un ritmo rapidissimo, passando da modelli animali a studi clinici sull’uomo. Le evidenze più solide, al momento, non riguardano tanto un effetto “sonnifero” diretto, quanto la sua straordinaria capacità di agire sulle cause sottostanti dell’insonnia.

L’ambito più studiato è l’ansia. Una delle pubblicazioni più citate è un’ampia serie di casi pubblicata su The Permanente Journal nel 2019. In questo studio, che ha coinvolto 72 adulti con problemi primari di ansia o sonno, quasi l’80% dei partecipanti ha registrato una diminuzione dei punteggi di ansia e oltre il 66% ha notato un miglioramento nei punteggi del sonno entro il primo mese di trattamento con CBD. È fondamentale sottolineare che lo studio, non essendo controllato con un placebo, non può escludere che una parte di questo effetto sia attribuibile alle aspettative positive, ma la consistenza e l’entità dei risultati forniscono una solida base per ulteriori indagini.

Un’altra area di grande interesse scientifico è il suo ruolo nel dolore cronico. La ricerca pre-clinica ha ampiamente dimostrato le proprietà antinfiammatorie e analgesiche del CBD. Studi sull’uomo, spesso su prodotti che combinano CBD e THC (in contesti legali che lo permettono), hanno confermato la sua efficacia nel ridurre il dolore neuropatico e infiammatorio, condizioni che sono notoriamente nemiche del sonno. Migliorando il controllo del dolore, il CBD migliora di conseguenza la continuità e la profondità del riposo.

Forse l’evidenza più specifica e interessante riguarda il Disturbo del Comportamento del Sonno REM (RBD). Un piccolo ma significativo studio del 2014, pubblicato sul Journal of Clinical Pharmacy and Therapeutics, ha esaminato quattro pazienti affetti da Parkinson con RBD grave. La somministrazione di CBD ha portato a una “sostanziale e rapida” riduzione della frequenza degli eventi di RBD, senza indurre effetti collaterali. Questo suggerisce un meccanismo d’azione mirato sull’architettura del sonno, distinto da un semplice effetto sedativo generalizzato.

È doveroso, tuttavia, essere onesti riguardo ai limiti della ricerca attuale. La sfida principale è la mancanza di studi clinici randomizzati, in doppio cieco e controllati con placebo su larga scala, che rappresentano il gold standard della ricerca medica. Inoltre, la grande variabilità dei prodotti di cannabis light disponibili sul mercato (isolati vs. spettro completo, diverse concentrazioni, diversi metodi di assunzione) rende difficile confrontare i risultati e stabilire protocolli di dosaggio standardizzati. La scienza non offre ancora risposte definitive, ma disegna un quadro coerente e promettente, in cui il CBD emerge come un agente terapeutico poliedrico e sicuro, il cui potenziale è supportato da solidi razionali biologici e da un numero crescente di dati clinici incoraggianti.

Infine, è bene sottolineare che, in caso di insonnia grave o pesanti disturbi del sonno, rivolgersi a uno specialista è sempre la scelta più saggia.

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Rimedi per dormire meglio: le soluzioni a nostra disposizione

Diciamolo chiaramente: non esiste una soluzione unica per tutti quando si tratta di sonno. I rimedi tradizionali come valeriana e camomilla possono aiutare ad addormentarsi nei casi di ansia o insonnia lieve, mentre il CBD consente un approccio più sistemico: la sua azione ripristina l’equilibrio del corpo e crea le premesse per un sonno di qualità.

Per scegliere bene, la chiave sta nell’informazione, nella pazienza e, naturalmente, nell’acquisto di prodotti di elevata qualità. Che si opti per una classica tisana o si decida di esplorare il potenziale della canapa light, è fondamentale rivolgersi a fornitori affidabili e trasparenti. Se però i problemi del sonno ti affliggono da tempo, la scelta migliore è rivolgersi a un medico esperto, per chiarire le cause e trovare un rimedio ad hoc per la tua specifica situazione.

Rimedi per dormire meglio: takeaways

  • La ricerca di soluzioni per migliorare la qualità del sonno sta evidenziando l’efficacia di diversi rimedi naturali, alcuni dei quali tradizionali come la valeriana e la camomilla, altri più innovativi come il Cannabidiolo (CBD), il quale, diversamente da un sedativo diretto, agisce sul sistema endocannabinoide contribuendo a ripristinare l’equilibrio interno del corpo e ad affrontare le cause sottostanti dell’insonnia, tra cui stress, ansia e dolore cronico;
  • Il sonno, un processo biologico essenziale per la rigenerazione mentale e fisica, si articola in cicli di sonno NREM e REM, fondamentali per il recupero fisico e l’elaborazione emotiva; l’insonnia e i disturbi del sonno insorgono quando questo equilibrio viene alterato da fattori quali stress, ansia, dolore cronico e cattive abitudini, rendendo la comprensione di questi meccanismi fondamentale per individuare i rimedi più appropriati;
  • L’efficacia dei rimedi naturali può essere potenziata attraverso un approccio sinergico, come dimostrato dall’effetto entourage della canapa, dove il CBD, insieme ad altri cannabinoidi, flavonoidi e terpeni (quali il mircene, il linalolo e il cariofillene), lavora in armonia per massimizzare i benefici per il sonno, sottolineando l’importanza di scegliere prodotti a spettro completo da fornitori affidabili per sfruttare appieno il potenziale terapeutico di queste piante.

Rimedi per dormire meglio: FAQ

Come funziona il CBD per favorire il sonno senza causare sonnolenza diretta?

Il CBD non agisce come un sedativo classico, ma interviene sul sistema endocannabinoide, che regola funzioni fondamentali come l’umore, la risposta allo stress e il ritmo sonno-veglia. Attraverso l’interazione con questo sistema, il CBD contribuisce a ristabilire l’equilibrio interno dell’organismo. Agisce riducendo l’ansia e i livelli di cortisolo, offrendo un sollievo importante a chi soffre di insonnia legata allo stress. Inoltre, ha effetti analgesici e antinfiammatori che aiutano chi è afflitto da dolore cronico, una delle principali cause dei risvegli notturni. Alcuni studi suggeriscono che possa anche regolare direttamente l’architettura del sonno, migliorandone la qualità in modo fisiologico e naturale.

Quali differenze ci sono tra le erbe tradizionali e il CBD nei rimedi per dormire?

Le erbe tradizionali come la valeriana, la camomilla, la melissa e la passiflora agiscono generalmente potenziando l’attività del neurotrasmettitore GABA, inducendo un effetto rilassante e sedativo. Il loro beneficio si avverte soprattutto nel facilitare l’addormentamento e nel ridurre l’agitazione mentale. Il CBD, al contrario, non induce sonnolenza in senso stretto, ma lavora sulle cause profonde dell’insonnia, come ansia, dolore e squilibri neurofisiologici. Questo lo rende particolarmente adatto a chi cerca un approccio più sistemico e meno sintomatico. Le due strategie non si escludono a vicenda, ma possono agire in sinergia per un effetto complessivo più armonico.

Cosa significa “effetto entourage” e perché è importante per dormire meglio?

L’effetto entourage è un concetto scientifico secondo cui i diversi composti presenti nella pianta di canapa, come cannabinoidi minori, flavonoidi e terpeni, agiscono insieme in modo sinergico potenziando gli effetti benefici del CBD. Per il sonno, questo significa che un prodotto a spettro completo, che conserva l’intero fitocomplesso della pianta, può offrire benefici superiori rispetto al solo CBD isolato. Terpeni come il mircene, il linalolo e il cariofillene contribuiscono con effetti sedativi, ansiolitici e antinfiammatori che migliorano l’efficacia complessiva. Per questo motivo è fondamentale scegliere prodotti di qualità, ricchi di tutto il fitocomplesso, per sfruttare al massimo il potenziale della cannabis legale come rimedio per il sonno.