Modificato il: 11/09/2025
Tutto ciò che devi sapere sulle analisi del sangue e l’uso di droghe (marijuana compresa)
Vuoi sapere se dalle analisi del sangue si vede se ti droghi? Sì, le analisi del sangue potrebbero evidenziare l’uso di droghe, marijuana compresa. Ma prima di tutto devono essere mirate e, in secondo luogo, non dev’essere passato troppo tempo dall’assunzione.
Se per qualche motivo devi fare degli esami del sangue e ti stai preoccupando riguardo gli esiti, oggi avrai tutte le risposte che cerchi. Ti diremo in quali casi è possibile individuare l’assunzione degli stupefacenti nelle analisi e se anche assumere cannabis light possa dare problemi.
Iniziamo subito!
Quali analisi del sangue rilevano l’uso di droghe e come funzionano?
Il sangue trasporta il nutrimento delle cellule nel nostro organismo, dunque qualsiasi sostanza consumiamo passa obbligatoriamente attraverso il nostro sistema circolatorio, perciò se fumi dell’hashish, i risultati delle analisi non saranno univoci
Per questo dai test antidroga e in specifico dalle analisi del sangue si può individuare un eventuale uso di sostanze stupefacenti, ma anche di alcool, medicinali e molto altro ancora.
Affinché le analisi rilevino il consumo di droghe è necessario che siano dedicate ad esaminare la presenza di sostanze o metaboliti (ovvero sostanze che il nostro organismo trasforma in modo da favorirne l’assimilazione). Parliamo quindi di veri e propri test tossicologici, non di qualsiasi tipologia di esame del sangue.
Qualunque sia il motivo per cui si svolgono — screening, motivi di lavoro, accertamenti di vario genere —, i test tossicologici del sangue possono rilevare l’assunzione delle seguenti sostanze principali:
- Alcol
- Marijuana (in particolare THC)
- Cocaina
- Amfetamine
- Oppioidi naturali (come la morfina) e semisintetici (come l’eroina)
- Fenciclidina e Ketamina
- Benzodiazepine e barbiturici
Però le analisi del sangue hanno un limite: il sangue è un vettore, dunque trattiene le sostanze per un periodo di tempo molto limitato.
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Esami del sangue per sostanze stupefacenti: con il passare delle ore non sono molto efficaci
Hai potuto leggere che, per analizzare il consumo di alcol e stupefacenti, occorrono esami specifici. Il consumo di droghe non si riscontra in “normali” analisi del sangue come emocromo, glicemia, sideremia (per il ferro di passaggio nel sangue) etc.
Detto ciò, ti abbiamo anche anticipato che il sangue trasporta le sostanze alle cellule, dunque si può riscontrare la presenza di THC e altre droghe per un lasso di tempo estremamente limitato.
Non esistono delle tempistiche precisissime, perché tutto dipende dal metabolismo delle singole persone… ma una cosa è certa: è impossibile rilevare la presenza di stupefacenti nel sangue dopo le 24-30 ore dalla loro assunzione.
Si tratta quindi del metodo perfetto per riscontrare un’alterazione dello status psicofisico di un individuo — magari dopo un incidente con concorso di colpa o un’altra situazione particolare —, ma non per esaminare se il consumo di sostanze sia regolare o meno.
Oltre alle analisi del sangue, esistono ulteriori test antidroga volti a riscontrare l’uso di sostanze stupefacenti.
Se ho fumato una canna si vede nelle analisi del sangue?
Molti consumatori di cannabis si chiedono se, dopo aver fumato una canna, sia possibile che la presenza di THC nel sangue venga rilevata durante gli esami. La risposta, come spiegato più volte in questo articolo, dipende dal tipo di analisi eseguita, dal tempo trascorso dall’assunzione e dallo scopo per cui il test viene effettuato.
Il principio attivo responsabile degli effetti psicotropi è il delta 9 tetraidrocannabinolo, che agisce sul sistema nervoso centrale alterando percezione, attenzione e reattività. Una volta introdotto nell’organismo, il THC passa nel circolo sanguigno, ma rimane visibile solo per un periodo limitato. Nei test del sangue dedicati alla rivelazione dei cannabinoidi, infatti, un campione prelevato può contenere tracce di THC o del suo metabolita principale, il THC-COOH, solo nelle prime 24-30 ore dall’uso.
In ambito di medicina del lavoro, per esempio, i controlli tossicologici hanno lo scopo di verificare che il lavoratore non sia sotto l’effetto di sostanze che possano compromettere l’esecuzione delle proprie mansioni. In questi casi, se una persona ha fumato poco tempo prima, potrebbe risultare positiva al test, in quanto i livelli di THC superano il valore di riferimento (detto cut off) stabilito dai laboratori.
Va chiarito che le analisi del sangue non sono l’unico strumento usato: spesso, per una maggiore attendibilità, si affiancano test su urina o capelli, che hanno finestre di rilevazione più lunghe. Nelle urine, ad esempio, il THC-COOH può essere rintracciato anche diversi giorni dopo, soprattutto se il consumatore è abituale.
Le aziende e le istituzioni utilizzano questi metodi non per punire il singolo consumatore, ma per tutelare la sicurezza collettiva, specie in settori in cui la lucidità è fondamentale. Pensiamo alle attività lavorative che richiedono attenzione costante, come la guida di mezzi o il controllo di macchinari. In tali contesti, lo stato psicofisico alterato dovuto al fumo di cannabis può rappresentare un serio rischio.
Un ulteriore esempio riguarda la distinzione tra cannabis tradizionale e marijuana light: quest’ultima contiene un livello minimo di THC, ma un utilizzo massiccio dei suoi prodotti può comunque portare a tracce di THC nel sangue rilevabili dai test, seppur per tempi molto brevi.
In definitiva, fumare una canna può lasciare tracce nel sangue, ma la loro rilevazione dipende dal momento del prelievo, dalla sensibilità del contenitore di analisi utilizzato e dal grado di consumo. I test del sangue sono dunque uno strumento efficace per verificare l’alterazione acuta, mentre per confermare un abuso prolungato si preferiscono altre matrici biologiche. Questa guida vuole essere una lettura chiara per chi cerca informazioni affidabili e non un incoraggiamento all’uso: i farmaci e le sostanze psicotrope, compresi i cannabinoidi, vanno sempre gestiti con responsabilità.

Quali sono gli altri esami antidroga oltre le analisi del sangue?
La presenza di droghe si riscontra non solo nel sangue ma in qualsiasi parte del corpo. Dunque, oltre alle analisi del ematologiche, esistono anche test antidroga che analizzano la saliva, le urine, il capello, il sudore, tutti con finestra diagnostica differente.
Con il termine “finestra diagnostica” si intende l’arco di tempo in cui le analisi rilevano il consumo di sostanze, in questo caso una o più droghe. Infatti il nostro organismo assimila tutte le sostanze che assumiamo, e le trattiene per un periodo limitato (periodo diverso per ogni parte del corpo).
Se la finestra diagnostica degli esami tossicologici del sangue è di massimo 24-30 ore, ma spesso anche molto meno, ecco entro quanto tempo si può riscontrare l’assunzione di droghe con gli altri esami:
- Saliva: poche ore
- Urine: 2-3 giorni
- Sudore: una settimana
- Capelli/peli: mesi o perfino anni, in base alla frequenza e all’entità di utilizzo di droghe
Esistono inoltre dei test antidroga rapidi, che trovi in farmacia e che puoi svolgere in tutta tranquillità a casa tua in modo da avere subito le risposte che cerchi (e toglierti immediatamente il pensiero!).
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E il THC della marijuana legale? Si riscontra dalle analisi del sangue e dagli altri test tossicologici?
L’erba light è il nome dato ai fiori di marijuana legale a bassissimo contenuto di THC (meno dello 0,2%) e ad alto contenuto di CBD, cannabinoide non psicotropo.
Seppur l’utilizzo di cannabis legale non sia consentito in Italia, è possibile che alcune persone ne facciano lo stesso uso della marijuana illegale al fine di beneficiare degli effetti del CBD, sostanza antidolorifica, antinfiammatoria, antispastica e dalle numerose altre proprietà.
Le concentrazioni di THC nell’erba legale sono davvero minime — altrimenti non sarebbe legale in Italia e in tutta Europa — ma il consumo elevato di fiori light potrebbe comunque essere riscontrato nei test antidroga più efficaci, come le analisi di laboratorio.
In ogni caso le quantità di tetraidrocannabinolo sono così basse da esser smaltite molto in fretta dall’organismo, dunque l’utilizzo di canapa light non dovrebbe destare preoccupazione (a meno che le analisi siano immediatamente successive al consumo).
Gli altri prodotti derivati dalla pianta di canapa, come l’olio CBD, non contengono alcuna percentuale di THC e non vengono rilevati dai test antidroga.
In conclusione, dalle analisi del sangue si vede se ti droghi, ma solo se si tratta di esami mirati al rilevamento delle sostanze. Le analisi di routine, invece, non rilevano la presenza di stupefacenti nel sangue e non dovrebbero preoccuparti.