Farnesene: il terpene profumato (e poco noto) della cannabis

Farnesene: il terpene profumato (e poco noto) della cannabis | Justbob

Pubblicato il: 11/06/2025

Scopriamo insieme un aroma verde mela nel mondo dei terpeni

Se siete qui, probabilmente siete curiosi di saperne di più su quelle molecole che definiscono il profumo unico di ogni pianta: i terpeni.

Mentre alcuni nomi come limonene, mircene o pinene sono ormai sulla bocca di molti appassionati, oggi ci addentriamo in territori meno battuti per scoprire un protagonista discreto ma dal fascino innegabile: il farnesene. Questo terpene, appartenente alla famiglia più complessa dei sesquiterpeni, è un vero e proprio gioiello nascosto nel profilo aromatico di molte piante, inclusa la canapa.

Immaginate la freschezza croccante e leggermente acidula della buccia di una mela verde: ecco, quello è il biglietto da visita olfattivo del farnesene. Un aroma che, sebbene spesso non dominante, aggiunge una sfumatura preziosa, una nota vivace che può fare la differenza nella percezione sensoriale complessiva.

Comprendere il farnesene significa fare un passo in più nell’apprezzamento della straordinaria biodiversità botanica e chimica della canapa. È un viaggio che ci permette di capire meglio la ricchezza contenuta, ad esempio, nelle infiorescenze di cannabis light selezionate con cura, prodotti che in Italia sono destinati esclusivamente a usi tecnici, di ricerca, collezionismo o per la profumazione d’ambienti, nel pieno rispetto delle normative.

Mela verde ricoperta di goccioline d'acqua | Justbob

Cos’è esattamente il farnesene? Un sesquiterpene versatile

Per capire davvero il farnesene, dobbiamo fare un piccolo tuffo nella chimica, ma niente paura, lo faremo in modo semplice e chiaro.

Il farnesene non è un terpene “semplice” come il limonene; appartiene alla classe dei sesquiterpeni.

Cosa significa? Che la sua struttura molecolare è formata da 15 atomi di carbonio, assemblati a partire da tre unità di isoprene (il “mattoncino” base dei terpeni), a differenza dei monoterpeni che ne hanno solo 10 (due unità di isoprene). Questa maggiore complessità strutturale lo rende generalmente meno volatile rispetto ai monoterpeni, il che significa che il suo aroma potrebbe essere meno immediato all’olfatto ma potenzialmente più persistente.

In realtà, il termine “farnesene” identifica un piccolo gruppo di molecole molto simili, chiamate isomeri strutturali. I due più importanti e studiati sono l’α-farnesene (alfa-farnesene) e il β-farnesene (beta-farnesene). La loro formula chimica è identica (C15H24), ma differiscono per la posizione di un doppio legame carbonio-carbonio all’interno della catena. L’α-farnesene ha una struttura più lineare, mentre il β-farnesene presenta una ramificazione con un gruppo specifico.

Questa piccola differenza può influenzare il modo in cui interagiscono con altre molecole e i loro ruoli biologici. Ad esempio, il β-farnesene è particolarmente noto per essere un feromone d’allarme per gli afidi. La biosintesi di questi composti nelle piante segue percorsi metabolici complessi, a partire da precursori come il farnesil pirofosfato (FPP), dimostrando l’incredibile ingegneria chimica naturale delle piante.

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Il profumo inconfondibile del farnesene: note verdi e fruttate

Parliamo ora dell’aspetto che più ci colpisce: il profumo. L’associazione più immediata e diffusa per il farnesene è, come detto, quella con la mela verde. Non una mela dolce e matura, ma proprio quella sensazione fresca, quasi erbacea, con una punta acidula, tipica della buccia croccante. È un aroma pulito, vivace e inconfondibile.

Tuttavia, sarebbe un errore fermarsi qui. Il profilo olfattivo del farnesene è più sfaccettato.

A seconda della sua concentrazione e delle altre molecole aromatiche presenti, può evocare anche sentori di agrumi verdi, come il lime o il bergamotto acerbo, sfumature legnose fresche, quasi di legno appena tagliato, e talvolta leggere note floreali o persino tropicali che ricordano il mango acerbo. È un aroma meno invadente rispetto ad altri terpeni potenti come il mircene (terroso, muschiato) o il cariofillene (pepato, speziato), ma la sua presenza aggiunge una dimensione di freschezza e “croccantezza” al bouquet generale.

Nell’arte della profumeria e nella creazione di aromi, il farnesene è apprezzato proprio per questa sua capacità di donare vivacità e una nota verde naturale alle composizioni. Immaginate di aprire una confezione di hashish legale da collezione: la complessità aromatica che percepite è data da un intreccio di terpeni, e se avvertite una nota fresca e fruttata che ricorda la mela, potreste aver appena incontrato il farnesene, un dettaglio che arricchisce l’esperienza olfattiva legata agli usi consentiti del prodotto, come la profumazione d’ambiente.

Dove si trova il farnesene in natura (oltre la cannabis)

Se pensate che il farnesene sia una prerogativa della cannabis, vi sbagliate di grosso! Questo sesquiterpene è un vero giramondo del regno vegetale, presente in una sorprendente varietà di piante, fiori e frutti che probabilmente fanno parte della vostra quotidianità.

La fonte più emblematica è sicuramente la buccia delle mele, in particolare quelle verdi come la Granny Smith, dove contribuisce in modo significativo al loro aroma caratteristico e sembra avere anche un ruolo nella protezione del frutto.

Ma la lista è lunga: lo troviamo in quantità apprezzabili nello zenzero, conferendogli parte della sua complessità aromatica; nella curcuma, un’altra radice preziosa; nel legno di sandalo e nel legno di cedro, contribuendo alle loro note legnose e balsamiche.

È presente anche in erbe e fiori aromatici come la camomilla (specialmente quella romana), il luppolo (dove influenza l’aroma di certe birre artigianali, donando note fruttate o erbacee), la gardenia, l’ylang-ylang e persino nel basilico e nella menta. Non mancano poi frutti come pere, pompelmi e arance. Questa diffusione ubiquitaria suggerisce che il farnesene svolga ruoli ecologici importanti per le piante, come attrarre impollinatori, difendersi da insetti erbivori (come vedremo meglio) o comunicare con altre piante.

L’olio essenziale estratto da molte di queste piante, ricco di farnesene, è ampiamente utilizzato in aromaterapia e nella medicina tradizionale (sebbene l’efficacia terapeutica richieda conferme scientifiche rigorose), sfruttandone le proprietà olfattive per la profumazione ambientale o il benessere percepito.

Farnesene e cannabis: un legame da scoprire

Come già accennato, generalmente il farnesene non è uno dei terpeni dominanti nella cannabis. Mentre varietà specifiche possono essere ricche di mircene, limonene, cariofillene o pinene, trovare una varietà dove il farnesene sia il protagonista principale è piuttosto raro.

È più spesso presente come componente secondario, in concentrazioni che vanno da tracce a livelli modesti.

Perché questa “timidezza”?

Le ragioni possono essere genetiche – alcune linee di cannabis semplicemente non esprimono in modo massiccio gli enzimi necessari per produrlo – oppure legate alle condizioni di coltivazione e al momento della raccolta. Tuttavia, la sua presenza, anche se discreta, non è affatto trascurabile. Può contribuire in modo significativo a definire l’unicità del profilo aromatico di una specifica cultivar, aggiungendo quella nota fresca e fruttata di mela verde che la distingue.

Gli appassionati di canapa legale da collezione, sempre alla ricerca di profili terpenici particolari e di alta qualità, potrebbero trovare interessante ricercare varietà che esprimano questa peculiare nota aromatica, un segno distintivo apprezzabile per scopi di collezionismo o studio botanico.

Inoltre, nel contesto dell’effetto entourage – l’idea che i vari composti della cannabis (cannabinoidi, terpeni, flavonoidi) lavorino in sinergia – anche un terpene minore come il farnesene potrebbe giocare un ruolo nel modulare l’esperienza complessiva, influenzando la percezione aromatica e forse interagendo in modi ancora poco compresi con cannabinoidi come il CBD o il CBG.

Potenziali applicazioni e proprietà studiate

La scienza sta gradualmente puntando i suoi riflettori sul farnesene, esplorandone le potenziali proprietà biologiche, sebbene siamo ancora in una fase esplorativa e molti studi siano in vitro (in provetta) o su modelli animali.

Una delle proprietà più intriganti e relativamente ben documentate è la sua azione repellente e di comunicazione nel mondo degli insetti.

Come accennato, il β-farnesene è un feromone d’allarme per gli afidi: quando un afide viene attaccato, rilascia farnesene, segnalando il pericolo agli altri che fuggono. Contemporaneamente, questo segnale può attrarre i predatori naturali degli afidi, come le coccinelle. Questa scoperta apre scenari promettenti per lo sviluppo di biopesticidi selettivi e strategie di lotta integrata in agricoltura, più rispettose dell’ambiente rispetto ai pesticidi chimici tradizionali.

Oltre a questo, la ricerca preliminare suggerisce altre potenzialità.

Alcuni studi hanno indicato possibili proprietà antimicrobiche, mostrando un’attività contro certi batteri e funghi, inclusa la Candida albicans. Altri lavori suggeriscono potenziali effetti antinfiammatori e antiossidanti. È stata anche osservata un’azione calmante e leggermente sedativa in studi su animali, che potrebbe contribuire all’effetto rilassante tradizionalmente associato a piante come la camomilla.

È cruciale, però, ribadire che questi sono risultati preliminari. Non costituiscono prove di efficacia sull’uomo e non giustificano un uso medico del farnesene o dei prodotti che lo contengono. A maggior ragione, queste potenzialità non riguardano i prodotti di canapa light come l’olio di CBD legale, che in Italia è classificato come prodotto per uso tecnico/aromatico, escludendo qualsiasi finalità terapeutica o di consumo.

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Il farnesene nell’industria: profumi, cosmetici e non solo

Le caratteristiche uniche del farnesene non sono passate inosservate all’industria, che ne ha colto le potenzialità in diversi settori.

Il suo aroma fresco, verde e fruttato è la sua carta vincente nell’industria profumiera e delle fragranze. I profumieri lo utilizzano per aggiungere una nota di testa vivace e naturale alle loro creazioni, per evocare sentori di frutta fresca o per conferire una sfumatura verde e pulita a composizioni floreali o legnose. Lo troviamo in profumi, acque di colonia, deodoranti e saponi.

Anche l’industria cosmetica ne fa uso, non solo per le sue qualità odorose, ma anche per le sue proprietà emollienti e condizionanti per la pelle. Può contribuire a dare una texture liscia e setosa a creme, lozioni e prodotti per la cura dei capelli, senza appesantire.

In alcuni paesi e contesti normativi specifici, estratti ricchi di farnesene o il composto purificato vengono impiegati come agenti aromatizzanti nell’industria alimentare, per conferire un sapore fruttato a bevande, dolciumi o prodotti da forno (sempre nel rispetto delle leggi locali che ne regolamentano l’uso come additivo).

Il suo ruolo ecologico come feromone d’allarme, inoltre, sta guidando la ricerca verso prodotti per il controllo dei parassiti più sostenibili in agricoltura.

Questa versatilità dimostra come un singolo terpene possa avere un impatto significativo in ambiti molto diversi.

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Farnesene, un tesoro aromatico tutto da esplorare

Eccoci alla fine del nostro approfondimento dedicato al farnesene. Speriamo che questo viaggio vi abbia permesso di apprezzare meglio questo terpene discreto ma ricco di sfaccettature.

Abbiamo scoperto il suo inconfondibile aroma di mela verde, capace di evocare freschezza e naturalità, arricchito da note agrumate e legnose. Abbiamo visto come sia un abitante comune del regno vegetale, presente in piante familiari come la camomilla, lo zenzero e naturalmente la buccia delle mele, svolgendo ruoli ecologici cruciali.

Nella cannabis, pur non essendo spesso il protagonista principale, il farnesene aggiunge una firma olfattiva unica, un dettaglio prezioso per i collezionisti e gli appassionati che ricercano la complessità aromatica nei prodotti legali a base di canapa, come quelli disponibili su JustBob.

La scienza sta iniziando a svelarne le potenzialità, soprattutto come agente naturale per il controllo degli insetti, ma anche con indizi preliminari su attività antimicrobiche e calmanti, sempre da confermare con studi rigorosi. L’industria ne ha già colto il valore, impiegandolo in profumi, cosmetici e potenzialmente in agricoltura.

Comprendere il farnesene ci ricorda che la natura è un laboratorio chimico straordinario e che ogni molecola ha una storia da raccontare.

Farnesene: takeaways

  • Il farnesene, pur essendo presente solo in tracce o in quantità modeste nella maggior parte delle varietà di cannabis, contribuisce in modo significativo alla complessità olfattiva con le sue note fresche di mela verde, agrumi acerbi e sfumature legnose. La sua presenza può rappresentare un elemento distintivo per i collezionisti di cannabis light, interessati a profili aromatici ricercati e unici.
  • Grazie al suo profumo vivace e naturale, il farnesene è molto apprezzato nelle industrie dei profumi, dei cosmetici e, in alcuni contesti regolamentati, anche in quella alimentare. In natura, svolge funzioni di comunicazione e difesa nelle piante, come nel caso del β-farnesene usato dagli afidi come segnale d’allarme: una proprietà che lo rende interessante per lo sviluppo di biopesticidi ecologici.
  • Le ricerche scientifiche sul farnesene sono ancora nelle fasi preliminari, ma alcuni studi indicano attività antimicrobiche, antinfiammatorie e lievemente sedative, osservate in vitro o su modelli animali. Pur non avendo validità medica nel contesto dei prodotti a base di canapa legale, questi dati stimolano l’interesse verso un terpene che, oltre al profumo, potrebbe avere anche un ruolo biologico interessante.

Farnesene: FAQ

Cos’è il farnesene e perché è importante nella cannabis?

Il farnesene è un terpene appartenente alla classe dei sesquiterpeni, noto per il suo aroma fresco che ricorda la buccia della mela verde. Nella cannabis non è tra i terpeni più abbondanti, ma contribuisce in modo significativo al profilo aromatico complessivo, aggiungendo una nota distintiva e fruttata. La sua presenza, anche se in quantità modeste, arricchisce l’esperienza olfattiva degli appassionati di cannabis light.

Qual è l’aroma caratteristico del farnesene?

Il farnesene è noto per il suo profumo fresco e fruttato, con sentori tipici della mela verde, agrumi acerbi come il lime e sfumature legnose o floreali. È un aroma pulito e vivace, spesso usato anche in profumeria per dare una nota verde e naturale alle fragranze.

Dove si trova il farnesene oltre che nella cannabis?

Il farnesene si trova in numerose piante e frutti, come la buccia delle mele verdi (soprattutto le Granny Smith), lo zenzero, la curcuma, il luppolo, la camomilla romana, la gardenia, il basilico, la menta e alcuni agrumi. La sua diffusione suggerisce ruoli ecologici rilevanti, come attrarre impollinatori o agire da repellente per insetti.