Modificato il: 06/08/2025
Scopri in che modo l’azienda di Jeff Bezos si è schierata a favore della legalizzazione per uso ricreativo della marijuana negli Stati Uniti
Chi avrebbe mai detto che anche Amazon, il colosso degli e-commerce, avrebbe preso posizione a favore della legalizzazione della cannabis?
Ebbene, è quello che sta succedendo negli Stati Uniti.
Secondo quanto dichiarato nel blog aziendale, il colosso di Jeff Bezos sosterrà attivamente la proposta di una normativa per il via libera federale all’uso ricreativo della marijuana. Modificherà addirittura la propria policy di gestione del personale, che in passato prevedeva un test antidroga pre-assunzione.
In questo articolo scopriremo le motivazioni di questa presa di posizione e tutte le sue conseguenze.


Legalizzazione della cannabis negli Stati Uniti: Amazon dice sì
Nonostante i tanti anni di accesi dibattiti, negli ultimi tempi i consensi riguardo alla legalizzazione della marijuana negli USA sono aumentati considerevolmente e ora anche Amazon ha espresso il suo sì.
Si tratta di una presa di posizione molto importante che, vista l’entità dell’azienda, lascerà sicuramente il segno.
Ma perché sostenere la proposta di una normativa per legalizzare l’uso ricreativo della canapa legale a livello federale?
I dati parlano chiaro.
Considerando che ormai ben 16 stati hanno dato il via libera all’uso ricreativo della canapa, nel corso del 2020 le vendite sul mercato legale sono salite del 46%.
Sostanzialmente, la legalizzazione federale della marijuana si tradurrebbe in una grande opportunità sia per la finanza di Wall Street e le casse pubbliche sia per i tantissimi cittadini che otterrebbero un nuovo posto di lavoro.
Si stima che attualmente negli Stati Uniti i lavoratori impiegati nel settore della canapa legale siano circa 321 mila, ma c’è di più.
In base agli studi del Cato Institutes, pare che negli stati della federazione nei quali è stata liberalizzata la marijuana non sia stato registrato nessun aumento dei consumi tra i giovani.
Inoltre, secondo Pew Research più di nove americani su dieci sono a favore della legalizzazione della cannabis (anche fra i repubblicani): una grande azienda come Amazon non poteva che tenerne conto.
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Assunzioni Amazon: addio ai test anti-marijuana
Nonostante Amazon non venda cannabis light o altri prodotti come hashish sul suo enorme portale, per dimostrare con i fatti la sua reale approvazione riguardo alla legalizzazione per uso ricreativo della mariuana negli Stati Uniti, ha deciso di apportare delle variazioni anche alla propria organizzazione interna.
Come?
Eliminando i test anti-droga per rilevare l’uso di marijuana nell’ambito della selezione dei dipendenti.
Il responsabile del retail, Dave Clark, ha dichiarato che in passato l’azienda, proprio come tante altre realtà imprenditoriali, ha dovuto escludere tanti candidati in fase di colloquio, perché questi erano risultati positivi alle analisi per l’uso di cannabis.
Visto e considerato che la stragrande maggioranza della popolazione degli Stati Uniti è favorevole alla legalizzazione di questa pianta, però, l’azienda ha deciso di cambiare strategia e di eliminare i test (che proprio a marzo a New York erano stati contestati perché considerati ormai vietati).
Naturalmente, la scelta di eliminare l’esame per rilevare l’utilizzo di marijuana potrà essere applicata solo per quanto riguarda le posizioni interne e non per quelle che sono regolamentate dalle norme del Dipartimento dei trasporti.
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Cannabis light Amazon: tra consegna rapida, sostenibilità e nuove abitudini di acquisto
Sebbene Amazon non sia attualmente autorizzata alla vendita diretta di cannabis light o prodotti correlati, la crescente attenzione verso questa categoria ha generato un cambiamento nelle opzioni di acquisto e nella percezione del consumatore. In un contesto dove la consegna gratuita, la consegna più rapida e le offerte personalizzate sono ormai la norma, molti utenti si aspettano oggi lo stesso livello di servizio anche per i prodotti a base di cannabis legale.
Alcuni articoli, come l’olio di CBD, rientrano già tra quelli più acquistati nel mese scorso (oltre 50 acquistati nel mese), spesso con formule come “iscriviti e risparmia” o “risparmia il 5 acquistando più confezioni”, per una gestione più consapevole della spesa, approfittando di ogni sconto iscriviti e risparmia disponibile per il proprio account. Gli utenti cercano offerta in evidenza disponibile, e notano con attenzione quando invece compare la scritta “nessuna offerta in evidenza”, segno di quanto questa categoria stia entrando nelle abitudini digitali quotidiane.
Dal punto di vista delle caratteristiche di sostenibilità riconosciute da certificazioni, è in crescita la richiesta di prodotti riconosciuti da certificazioni affidabili, come il logo EU Organic, che garantisce che un alimento o un prodotto contenga almeno il 95% di ingredienti biologici e che sia lavorato, trasportato e immagazzinato secondo criteri rigorosi che devono soddisfare norme rigorose stabilite dalle autorità europee. Le etichette “contiene almeno il 95% di materiale organico” o “i prodotti dell’UE devono contenere almeno il 95%” sono spesso visibili accanto al logo EU, insieme al codice dell’organismo di controllo e il luogo di produzione.
Queste specifiche garantiscono la salvaguardia delle risorse naturali e l’applicazione di standard ambientali elevati, un elemento essenziale per chi guarda alla filiera agricola e di produzione della cannabis con un occhio attento all’ambiente.
Infine, la possibilità di sostenere piccole e medie imprese impegnate nella produzione alimentare che integra pratiche sostenibili rappresenta un nuovo orizzonte per il settore della cannabis legale: un mondo che si allarga anche online, tra esigenze green, praticità d’acquisto e maggiore consapevolezza.
E in Italia la legalizzazione della marijuana è vicina?
Dire che una situazione simile a quella che si sta verificando negli Stati Uniti sia alle porte anche in Italia è decisamente azzardato, ma anche nel nostro paese c’è chi si sta muovendo attivamente per cercare di liberalizzare quanto più possibile il mercato dell’erba legale.
Tra i volti più noti che si stanno facendo sentire in questo scenario possiamo citare certamente Riccardo Magi (+Europa/Radicali) e Mattia Sartori (Sardine), ma la lotta con l’opposizione è decisamente ancora troppo accesa.
L’idea di poter consumare la canapa light a scopo ricreativo in Italia, senza incorrere in sanzioni è ancora troppo lontana.
Pare però che presto arriveranno novità: non resta altro che aspettare!
Nel mentre, se sei un appassionato di infiorescenze e prodotti derivati dalla cannabis (come l’olio di CBD e l’hashish legale), puoi continuare la tua collezione acquistandoli direttamente nel nostro cannabis light shop, dove ogni prezzo è pensato per offrire il massimo valore.
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