Amazon e cannabis: la svolta pro legalizzazione del colosso del web

Amazon e cannabis

Modificato il: 23/08/2023

Scopri in che modo l’azienda di Jeff Bezos si è schierata a favore della legalizzazione per uso ricreativo della marijuana negli Stati Uniti

Chi avrebbe mai detto che anche Amazon, il colosso degli e-commerce, avrebbe preso posizione a favore della legalizzazione della cannabis

Ebbene, è quello che sta succedendo negli Stati Uniti.

Secondo quanto dichiarato nel blog aziendale, il colosso di Jeff Bezos sosterrà attivamente la proposta di una normativa per il via libera federale all’uso ricreativo della marijuana. Modificherà addirittura la propria policy di gestione del personale, che in passato prevedeva un test antidroga pre-assunzione.

In questo articolo scopriremo le motivazioni di questa presa di posizione e tutte le sue conseguenze.

Amazon ha detto sì alla legalizzazione della canapa

Legalizzazione della cannabis negli Stati Uniti: Amazon dice sì

Nonostante i tanti anni di accesi dibattiti, negli ultimi tempi i consensi riguardo alla legalizzazione della marijuana negli USA sono aumentati considerevolmente e ora anche Amazon ha espresso il suo sì.

Si tratta di una presa di posizione molto importante che, vista l’entità dell’azienda, lascerà sicuramente il segno.

Ma perché sostenere la proposta di una normativa per legalizzare l’uso ricreativo della canapa light a livello federale?

I dati parlano chiaro.

Considerando che ormai ben 16 stati hanno dato il via libera all’uso ricreativo della canapa, nel corso del 2020 le vendite sul mercato legale sono salite del 46%.

Sostanzialmente, la legalizzazione federale della marijuana si tradurrebbe in una grande opportunità sia per la finanza di Wall Street e le casse pubbliche sia per i tantissimi cittadini che otterrebbero un nuovo posto di lavoro.

Si stima che attualmente negli Stati Uniti i lavoratori impiegati nel settore della canapa legale siano circa 321 mila, ma c’è di più.

In base agli studi del Cato Institutes, pare che negli stati della federazione nei quali è stata liberalizzata la marijuana non sia stato registrato nessun aumento dei consumi tra i giovani.

Inoltre, secondo Pew Research più di nove americani su dieci sono a favore della legalizzazione della cannabis (anche fra i repubblicani): una grande azienda come Amazon non poteva che tenerne conto.

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Assunzioni Amazon: addio ai test anti-marijuana

Nonostante Amazon non venda cannabis light o altri prodotti come hashish sul suo enorme portale, per dimostrare con i fatti la sua reale approvazione riguardo alla legalizzazione per uso ricreativo della mariuana negli Stati Uniti, ha deciso di apportare delle variazioni anche alla propria organizzazione interna.

Come?

Eliminando i test anti-droga per rilevare l’uso di marijuana nell’ambito della selezione dei dipendenti.

Il responsabile del retail, Dave Clark, ha dichiarato che in passato l’azienda, proprio come tante altre realtà imprenditoriali, ha dovuto escludere tanti candidati in fase di colloquio, perché questi erano risultati positivi alle analisi per l’uso di cannabis.

Visto e considerato che la stragrande maggioranza della popolazione degli Stati Uniti è favorevole alla legalizzazione di questa pianta, però, l’azienda ha deciso di cambiare strategia e di eliminare i test (che proprio a marzo a New York erano stati contestati perché considerati ormai vietati).

Naturalmente, la scelta di eliminare l’esame per rilevare l’utilizzo di marijuana potrà essere applicata solo per quanto riguarda le posizioni interne e non per quelle che sono regolamentate dalle norme del Dipartimento dei trasporti.

Amazon e la sua posizione nei confronti della legalizzazione della canapa

E in Italia la legalizzazione della marijuana è vicina?

Dire che una situazione simile a quella che si sta verificando negli Stati Uniti sia alle porte anche in Italia è decisamente azzardato, ma anche nel nostro paese c’è chi si sta muovendo attivamente per cercare di liberalizzare quanto più possibile il mercato dell’erba legale.

Tra i volti più noti che si stanno facendo sentire in questo scenario possiamo citare certamente Riccardo Magi (+Europa/Radicali) e Mattia Sartori (Sardine), ma la lotta con l’opposizione è decisamente ancora troppo accesa.

L’idea di poter consumare la canapa light a scopo ricreativo in Italia, senza incorrere in sanzioni è ancora troppo lontana.

Pare però che presto arriveranno novità: non resta altro che aspettare!

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