Modificato il: 04/08/2025
Differenze tra CBD e CBDA: cosa sono e quali sono gli effetti
La cannabis è formata da specifici composti organici che sono stati oggetti di ricerche e studi per capire quali sono gli effetti che producono sui consumatori e le loro principali proprietà al fine di poterle sfruttare al meglio.
La legalizzazione della canapa light ha dato una spinta anche al mercato della marijuana legale, focalizzando l’interesse delle persone sui composti principali in essa contenuti: il CBD e il CBDA.
Ma cosa sono e quali sono le differenze tra questi principi attivi della cannabis?
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CBDA: cos’è e quali sono le sue caratteristiche principali
La cannabis light è stata oggetto d’interesse da parte di istituti di ricerca per comprendere il modo in cui interagisce col nostro corpo rilasciando effetti benefici.
Tra le diverse sostanze in essa presenti c’è il CBDA, cioè l’acido cannabidiolo, strettamente legato al CBD poiché è la sostanza da cui si forma il cannabidiolo stesso.
Il CBDA, ovvero l’acid cannabidiolico, si trova nelle ghiandole della resina (tricomi) della pianta di cannabis in forma non decarbossilata, prima dell’esposizione al calore.
Attraverso un processo di decarbossilazione che richiede tempo ed elevate temperature, il gruppo acido del CBDA degrada ed avviene la conversione in CBD.
In generale, l’acido cannabidiolo è considerato un composto inattivo, ma in realtà la ricerca sta dimostrando le proprietà benefiche che derivano dalla sua assunzione.
CBD: cos’è e quali vantaggi offre
Il CBD ha riscosso più interesse verso le comunità scientifiche rispetto al suo precursore, il CBDA.
Si tratta sempre di una sostanza non psicoattiva, quindi che si distingue dal THC, un altro dei più importanti principi attivi contenuti nella cannabis.
Il cannabidiolo è applicato anche in campo medico per le proprietà benefiche che rilascia sui consumatori.
Inoltre è importante sottolineare che non incide sullo stato mentale e fisico di chi ne fa uso, ma provoca semplicemente uno stato di calma e rilassamento.
Leggi anche: “Che cos’è il CBD della cannabis e quali sono i suoi benefici“
Non sono stati individuati effetti collaterali noti provocati da tale principio attivo ed è, naturalmente, quello che ha reso la marijuana legale.
Nel caso di coesistenza tra cannabidiolo e tetraidrocannabinolo (CBD e THC), il CBD agisce in modo da contrastare le alterazioni psicofisiche derivanti dal THC.
Attraverso ciò, si comprende che tale composto non psicoattivo stimola la produzione di glutammato e dopamina e può essere impiegato per scopi officinali.
Agisce, infatti, come antinfiammatorio, antidolorifico, antipsicotico e in più è utilizzato per combattere stati d’ansia e regolare il ciclo del sonno.
CBD e CBDA: distinzioni
Il CBDA ha chiaramente dei forti legami col CBD, poiché si tratta di cannabidiolo in forma acida.
Nonostante ciò, gli studi si sono soffermati maggiormente sul composto ritenuto attivo, cioè il cannabidiolo stesso.
Entrambi sono sostanze non influenti sullo stato psicofisico dei consumatori e, in realtà, si considera che abbiano effetti molto simili tra loro.
Il CBDA, così come il CBD, può essere impiegato come:
- Antinfiammatorio;
- Antidolorifico;
- Antibatterico;
- Rimedio per ansia e stress.
A partire dal 2012 sono state condotte delle ricerche riguardanti l’azione del CBDA sul nostro corpo e si sta dimostrando concretamente come questo possieda un enzima in grado d’inibire la migrazione di cellule tumorali (soprattutto per le donne predisposte al tumore al seno).
Si sta ancora approfondendo l’argomento, ma è importante sapere che l’interazione tra i diversi cannabinoidi può risultare più efficiente che assumerne uno solo.
CBDA e il ruolo della scienza: potenzialità, applicazioni e risultati delle ultime ricerche
Con l’espansione della ricerca scientifica sulla pianta di cannabis, in particolare sul CBDA (il cui nome completo è acido cannabidiolico o acido cannabidiolo), sono emerse nuove potenzialità terapeutiche che vanno ben oltre quanto si conosceva fino a pochi anni fa.
Il CBDA è una molecola appartenente alla categoria degli acidi carbossilici, ed è il precursore diretto del CBD. Si forma naturalmente nella pianta di canapa, e solo tramite decarbossilazione (ossia esposizione al calore per rimuovere il gruppo carbossilico) si trasforma nel cannabinoide più noto. Questo processo è fondamentale per attivare molte delle proprietà terapeutiche che i ricercatori attribuiscono oggi al CBD.
Negli studi più recenti, pubblicati anche su riviste come Drug Metabolism and Disposition, si sta osservando con attenzione come il CBDA, insieme ad altri cannabinoidi acidi come l’acido cannabigerolico (CBGA) e il THCA, interagisca con recettori specifici del sistema immunitario, inibendo enzimi chiave come la COX-2, notoriamente associata a infiammazione e dolore. Questo supporta ulteriormente le proprietà antinfiammatorie del CBDA e apre nuove strade nel trattamento naturale di alcune patologie, incluse nausea, nausea e vomito legati a chemioterapia e perfino il cancro al seno.
Uno degli aspetti che più colpisce la comunità scientifica è la differenza di comportamento tra il CBDA e il CBD nel corpo umano. Il CBDA ha mostrato una maggiore affinità nel modulare la produzione di serotonina, il che lo rende particolarmente promettente nel trattamento di disturbi legati all’umore, oltre che per la sua efficacia nel contenere nausea e vomito.
Nonostante queste scoperte, molte persone ignorano cos’è il CBDA e tendono a soffermarsi solo sul CBD. Tuttavia, la scienza conferma che uno spettro completo di elementi — inclusi terpeni e cannabinoidi acidi — può portare un effetto entourage più marcato, massimizzando il benessere. In questo senso, prodotti a spettro completo con elevato contenuto di CBDA possono offrire benefici maggiori rispetto a prodotti isolati.
Dal punto di vista commerciale, esistono oggi diverse fasce di prezzo per oli e derivati ricchi di CBDA, in base alla quantità di principio attivo, alla materia prima utilizzata, al tipo di laboratorio di estrazione, e alla purezza dei risultati. Prima di aggiungere un articolo al carrello, è importante leggere le certificazioni e verificare l’origine naturale della pianta di cannabis da cui deriva l’estratto.
In seguito agli studi, anche alcune aziende stanno offrendo prodotti combinati (CBDA + CBD), e la parola chiave diventa sempre più “equilibrio”: tra acido cannabidiolico, CBD, CBGA e terpeni, si costruisce una formula naturale per supportare la salute generale e potenziare le difese del sistema immunitario.
Come prova ulteriore, ricordiamo che ogni cannabinoide ha un ruolo unico, e che la cannabis non è solo una “droga”, ma una fonte di principi attivi che la scienza sta riscoprendo con rispetto, attenzione e rigore. Il CBDA, un tempo trascurato, è oggi un punto fermo per chi cerca un approccio naturale al benessere, anche come madre di molti altri composti derivati dalla canapa.
Come assumere CBD e CBDA
Il vasto successo della cannabis legale ha reso possibile un’ampia scelta di modalità d’assunzione della sostanza.
Il metodo preferito dai consumatori è l’uso di olio CBD che può essere ingerito con alcune gocce sotto la lingua.
Bisogna cercare oli adatti e combinati con altri ingredienti come Omega3, antiossidanti vari e CBDA per usufruire al meglio dei benefici derivanti da un prodotto totalmente naturale.
L’assunzione perlinguale è, inoltre, rapida e potente poiché agisce in poco tempo sul nostro organismo.
Anche per quanto riguarda tali prodotti, non sono stati individuati effetti collaterali ma si consiglia sempre un uso moderato e controllato in base alle proprie necessità fisiche.
Gli oli CBD, in realtà, vengono anche integrati nel regime alimentare poiché aiutano a regolare il metabolismo e sono ricchi di valori nutrizionali.
Oltre gli oli, il CBD è assumibile sotto forma di:
- creme,
- hashish,
- capsule,
- liquidi per sigarette elettroniche,
- cristalli,
- gomme da masticare.
Ciò dimostra la crescita esponenziale che il prodotto ha ottenuto in questi anni, così il mercato ha reso disponibili vari prodotti legali e sicuri da utilizzare in modo da soddisfare tutte le necessità dei consumatori.
CBD e CBDA: conclusioni
Il CBDA e il CBD agiscono in modo positivo sul nostro sistema, e attraverso diversi sistemi di somministrazione, tra cui proprio l’olio CBD, è possibile sfruttare al massimo le proprietà benefiche di tali principi attivi della cannabis.
Appaiono numerosi i campi d’applicazione del CBD che ormai ha raggiunto anche la branca veterinaria.
Ad esempio è possibile somministrare olio di CBD per animali per allievare dolori cronici o per combattere l’ansia da separazione.
Ciò dimostra che, accertandosi di aver acquistato un prodotto naturale di cui si conoscono le composizioni e le modalità d’estrazione, è possibile rilassarsi o alleviare problemi fisici in modo del tutto semplice e legale.