CBD per smettere di fumare: può davvero essere utile?

CBD per smettere di fumare | Justbob

Modificato il: 29/04/2024

IL CBD SEMBRA POSSEDERE INTERESSANTI PROPRIETÀ IN GRADO DI LIMITARE IL DESIDERIO DI UNA SIGARETTA NEL MOMENTO IN CUI SI INTRAPRENDE UN PERCORSO DI RECUPERO DAL TABAGISMO. ECCO COME!

La sfida contro la dipendenza dalla nicotina coinvolge milioni di individui in tutto il mondo.

Per contrastare il fumo, sono state sviluppate numerose soluzioni, come i dispositivi per la terapia nicotinica, o i centri antifumo che offrono un supporto completo, incluso quello psicologico, per aiutare i fumatori nel loro percorso verso la cessazione definitiva dell’abitudine al tabacco.

Negli ultimi tempi, la ricerca scientifica sembra aver individuato un potenziale alleato aggiuntivo in questa battaglia: il CBD.

Questa molecola è essenzialmente sicura e priva di effetti nocivi sul corpo umano, tanto che il commercio di prodotti a base di CBD, come l’olio di CBD e l’hashish, è stato legalizzato da diversi anni, come dimostrato anche dall’ampia offerta presente sul nostro e-commerce Justbob.

E, secondo ricerche mediche relativamente recenti, sembra che il CBD abbia dimostrato un notevole potenziale nell’aiutare i fumatori a superare la dipendenza dalla nicotina.

Nell’articolo che segue, esploreremo questo argomento in dettaglio.

Tuttavia, prima di affrontare il cuore della questione, esamineremo come la nicotina influisce sul sistema nervoso umano, portando a una dipendenza significativa, e discuteremo i danni associati al consumo di sigarette.

Medico che osserva un tumore in una lastra | Justbob

Ecco il meccanismo che rende schiavi della nicotina

La nicotina è una sostanza presente in tutti i prodotti a base di tabacco, che crea una forte dipendenza. Una volta introdotta nel corpo, provoca una sensazione temporanea di benessere e rilassamento, aumentando contemporaneamente la frequenza cardiaca e la quantità di ossigeno utilizzata dal cuore.

Questa sensazione è il risultato dell’assorbimento rapido della nicotina nel flusso sanguigno, che consente di raggiungere il cervello in breve tempo. Una volta nel sistema nervoso centrale, la nicotina provoca un picco di endorfine, comunemente noti come i “neurotrasmettitori della felicità”, che contribuiscono ad alleviare lo stress, il dolore e a migliorare l’umore.

Tuttavia, i livelli di questa sostanza raggiungono rapidamente il loro apice, di conseguenza, le sensazioni sono di breve durata. Questo può innescare un ciclo in cui le persone continuano a fumare per continuare a provare queste apparenti sensazioni piacevoli.

Inoltre, la nicotina aumenta i livelli di dopamina, un altro neurotrasmettitore coinvolto nel sistema di ricompensa del cervello, che favorisce sensazioni di piacere e gratificazione. La sua liberazione da parte del cervello rafforza ulteriormente l’abitudine al consumo questa sostanza.

L’uso regolare della nicotina comporta modifiche nel funzionamento del cervello relativamente all’autocontrollo, allo stress e all’apprendimento. Questi cambiamenti, a lungo termine, possono condurre a una grave dipendenza, con un impatto significativo sulle funzioni cognitive. Durante l’astinenza, quando il fumatore smette di consumare tabacco, possono verificarsi problemi di attenzione e memoria.

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Gli effetti cancerogeni delle tossine del fumo di sigaretta sull’uomo

Il fumo di tabacco è una miscela complessa di migliaia di sostanze chimiche, molte delle quali risultano dannose per la salute umana. Tra queste, centinaia sono note per avere gravi effetti negativi sul corpo umano e includono sostanze chimiche come l’idrogeno cianuro, il monossido di carbonio e l’ammoniaca.

Ancora più preoccupante è il fatto che almeno una settantina di queste sono noti cancerogeni.

Ecco alcuni esempi:

  • acetaldeide, una sostanza chimica organica che può irritare le vie respiratorie e che è stata dimostrata essere cancerogena in numerose specie animali;
  • ammine aromatiche, un gruppo di sostanze chimiche che sono state associate al cancro della vescica, del seno e di altri organi;
  • arsenico, un metallo tossico che favorisce lo sviluppo di vari tipi di tumore;
  • benzene, una sostanza chimica organica che può provocare leucemia e altri tipi di cancro;
  • berillio, un metallo tossico che può causare il cancro del polmone;
  • 1,3-butadiene, un gas pericoloso più volte identificato come causa di tumori;
  • cadmio, un metallo tossico che può provocare tumori al polmone;
  • cromo, un elemento metallico con pericolosità paragonabile al cadmio;
  • cumene, una sostanza chimica organica che può causare problemi respiratori;
  • ossido di etilene, una molecola nota per la sua pericolosità in relazione allo sviluppo di tumori polmonari;
  • formaldeide, una sostanza chimica organica che può causare il cancro del naso, della gola e del sangue;
  • nichel, un elemento metallico che può provocare tumori al polmone e alle narici;
  • polonio-210, un famigerato elemento chimico radioattivo, noto per i suoi effetti cancerogeni;
  • idrocarburi policiclici aromatici (IPA), un gruppo di sostanze chimiche che sono state collegate al cancro della pelle, del polmone e di altri organi;
  • nitrosammine specifiche del tabacco, molecole con caratteristiche dannose molto simili alle precedenti;
  • cloruro di vinile, una sostanza chimica organica che può causare il cancro del fegato e del polmone.

Queste molecole rappresentano solo una piccola frazione delle migliaia presenti nelle sigarette. Quando una persona inala il fumo di una sigaretta, queste sostanze chimiche penetrano nei polmoni e da lì nel flusso sanguigno, diffondendosi in tutto il corpo.

Questo è il motivo per cui il fumo è così dannoso e può causare una vasta gamma di malattie gravi, compromettendo pesantemente l’aspettativa di vita.

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Fumo e nicotina: ecco i danni sui vari apparati del corpo umano

Al di là dell’aumento del rischio di tumore, il fumo di sigaretta può provocare molte altre patologie non necessariamente legate ai tumori, colpendo diversi apparati come:

  • sistema respiratorio: il fumo danneggia direttamente i polmoni, aumentando il rischio di bronchite cronica, enfisema e altre patologie ai danni di questi organi;
  • sistema cardiovascolare: le sostanze chimiche nel tabacco possono danneggiare il cuore, i vasi sanguigni e le cellule del sangue, aumentando il rischio di aterosclerosi (accumulo di placca nelle arterie) e altre malattie cardiovascolari come angina, ictus e infarto;
  • sistema riproduttivo: il fumo può danneggiare il sistema riproduttivo in entrambi i sessi, riducendo la fertilità e aumentando il rischio di disfunzione erettile negli uomini;
  • sistema tegumentario (ovvero, pelle, capelli e unghie): il fumo può causare invecchiamento precoce della pelle, rughe, e può anche influenzare la salute di capelli e unghie, causando la perdita dei primi e l’ingiallimento delle seconde;
  • sistema digestivo: il consumo di sigarette aumenta il rischio di gastrite, ulcere allo stomaco e intestino e può influenzare negativamente la digestione;
  • sistema nervoso: la nicotina presente nelle sigarette stimola il sistema nervoso centrale, causando un aumento temporaneo della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Nel lungo termine può portare a gravi danni neurologici e aumentare il rischio di malattie come l’Alzheimer e la sclerosi multipla.

Pipetta in vetro piena di olio di CBD | Justbob

I potenziali effetti benefici del cannabidiolo

Il CBD, o cannabidiolo, è un composto naturale derivato dalla pianta di cannabis. A differenza del THC, anch’esso presente nella marijuana, il cannabidiolo non provoca effetti psicoattivi. Questa caratteristica è il motivo principale per cui in Italia la vendita di canapa light è totalmente legale.

Al di là dei possibili effetti di contrasto alla dipendenza dalla nicotina, di cui parleremo nel prossimo paragrafo, la medicina ha evidenziato alcune interessanti proprietà del CBD in grado di renderlo un potenziale supporto per il trattamento di determinate patologie e disturbi.

Ecco alcuni dei benefici chiave del CBD, soprattutto sotto forma di olio, evidenziati fino ad oggi dalla ricerca scientifica:

  • sollievo dall’ansia: il CBD può offrire sollievo dall’ansia, grazie al suo effetto ansiolitico che influenza la risposta dei recettori cerebrali alla serotonina, un neurotrasmettitore correlato alla salute mentale. Ricerche hanno evidenziato che il CBD può ridurre lo stress, attenuare gli effetti fisiologici dell’ansia e migliorare i sintomi del disturbo da stress post-traumatico;
  • effetto neuroprotettivo: secondo alcuni ricercatori il CBD potrebbe avere proprietà neuroprotettive, offrendo potenziali benefici nel trattamento di malattie neurodegenerative;
  • sollievo dal dolore: il CBD può agire come mediatore dei recettori del cervello per aiutare a gestire il dolore. È stato esplorato come un potenziale trattamento per diverse tipologie di dolore, tra cui quello cronico e quello legato a fenomeni di contrazione spastica;
  • effetto anti-acne: grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie, il CBD è ritenuto come un potenziale aiuto nella gestione dell’acne, in base anche alla sua capacità di ridurre la produzione eccessiva di sebo.

È importante sottolineare che, nonostante i potenziali benefici dell’olio al CBD sopra descritti, il CBD non deve essere considerato una soluzione miracolosa per tutti i disturbi, e la sua efficacia può variare da persona a persona. Prima di intraprendere qualsiasi trattamento a base di CBD è essenziale consultare un medico, ricordando che il CBD per uso farmacologico è acquistabile solo previa prescrizione sanitaria e sotto consiglio di uno specialista.

Il potenziale del CBD per smettere di fumare

Smettere di fumare è una delle sfide più difficili da affrontare.

Recenti ricerche e testimonianze hanno evidenziato il potenziale del CBD come alleato in questo percorso.

Il CBD sembra agire in diversi modi per aiutare i fumatori. In primo luogo, ha dimostrato di favorire il rilassamento dei tabagisti, riducendo così la probabilità di sentire il bisogno impellente di una sigaretta. Inoltre, contribuisce a ridurre il desiderio di fumare, rendendo il percorso per superare la dipendenza da nicotina meno arduo.

Tutto questo, combinato con la sua capacità di migliorare l’umore e la qualità del sonno, lo rende un potenziale supporto per coloro che cercano di liberarsi dalla dipendenza da nicotina.

Tra le ricerche più interessanti in questo senso va citato lo studio condotto nel 2018 da Chandni Hindocha dello University College di Londra, che ha evidenziato come una singola dose di trattamento con CBD possa ridurre l’attrazione visiva dei fumatori abituali verso stimoli legati al fumo. Gli stimoli visivi, come vedere amici fumare, infatti, sono spesso causa di ricadute tra coloro che hanno smesso.

Nel corso della ricerca, 30 tabagisti con una forte dipendenza dalla nicotina sono stati sottoposti a test dopo aver consumato una sigaretta ed essersi poi astenuti per 12 ore. Successivamente, sono stati suddivisi in due gruppi a cui è stato somministrato CBD o un placebo.

Coloro che hanno assunto CBD hanno mostrato una minore predisposizione verso gli stimoli visivi legati al tabacco rispetto a chi ha assunto il placebo. Inoltre, hanno percepito le immagini legate al fumo come meno piacevoli.

Studi precedenti avevano evidenziato come questo meccanismo, basato sulla vista di altri individui che consumano una sostanza capace di creare dipendenza, sia comune e possa prevedere ricadute a breve termine. Questa predisposizione potrebbe essere causata da modifiche nel percorso di ricompensa del cervello dovute a anni di consumo di fumo.

Sebbene il CBD non abbia influenzato pesantemente i sintomi di astinenza e desiderio, i ricercatori intendono approfondire il tema con studi clinici a lungo termine.

D’altra parte, come abbiamo già visto, il CBD, a differenza del THC, non ha effetti intossicanti e ha dimostrato ampi benefici terapeutici. I farmaci attualmente disponibili per smettere di fumare, peraltro, spesso non sono efficaci e alcuni di essi possono avere effetti collaterali significativi.

Questi primi risultati, insomma, indicano il CBD come una possibile nuova alternativa terapeutica per la lotta contro il fumo.

Qual è il meccanismo che causa la dipendenza dalla nicotina?

Il meccanismo che rende schiavi della nicotina è dovuto al rapido assorbimento della nicotina nel flusso sanguigno, consentendole di raggiungere il cervello in breve tempo. Una volta nel sistema nervoso centrale, la nicotina provoca un picco di endorfine, noti come i “neurotrasmettitori della felicità”, che creano l’impressione di alleviare lo stress, il dolore e migliorare l’umore.

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In conclusione

La battaglia per smettere di fumare è molto complessa e multifattoriale che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo.

Oltre al CBD, la sigaretta elettronica si presenta come uno dei metodi alternativi che aiutano a smettere di fumare, offrendo liquidi di differenti gusti.

La nicotina e le altre sostanze chimiche presenti nel tabacco hanno effetti devastanti su vari sistemi del corpo umano, aumentando il rischio di numerose malattie, inclusi i tumori. Tuttavia, dal mondo della ricerca scientifica emergono nuove speranze.

Il CBD, un composto naturale estratto dalla pianta di cannabis, sta emergendo come uno strumento terapeutico promettente nella battaglia contro la dipendenza da nicotina. Sebbene ulteriori ricerche siano necessarie per comprendere appieno il suo potenziale, i primi risultati sono incoraggianti.

Ad ogni modo è essenziale tener presente che chiunque consideri l’uso dei prodotti a base di canapa light, come quelli venduti su JustBob, come supporto per smettere di fumare dovrebbe farlo esclusivamente sotto la guida di un medico specializzato.

La battaglia contro la dipendenza da nicotina può essere impegnativa, ma con le giuste risorse e il sostegno, è possibile intraprendere un percorso verso una vita più sana e libera dal fumo.