Cos’è la marijuana e com’è fatta nel dettaglio

Com'è fatta e cos'è la marijuana nel dettaglio

Modificato il: 08/01/2024

PANORAMICA GENERALE IN MERITO ALLA MARIJUANA ED AI SUOI UTILIZZI

Nonostante le testimonianze sulla coltivazione e sull’utilizzo della cannabis risalgano a tempi molto antichi, non è raro trovarsi ancora oggi di fronte a dubbi in merito alle sue caratteristiche o alle applicazioni pratiche che un uso e la coltivazione di questa versatile pianta può avere.

Ma prima di capire e di addentrarci all’interno degli utilizzi, o degli effetti della cannabis, vediamo più da vicino la sua storia!

La storia dell’ uso della droga marijuana è lunga e intricata, con radici che si estendono attraverso diverse specie di culture e periodi temporali. Ecco un approfondimento storico sulla droga cannabis:

Origini antiche

La cannabis sativa è una delle piante più antiche coltivate dall’umanità. Le sue origini possono essere fatte risalire a migliaia di anni fa in regioni come l’Asia centrale e meridionale. La pianta era utilizzata per scopi vari, tra cui la produzione di fibre tessili, la medicina e persino cerimonie religiose.

Nel corso della storia antica, la cannabis è stata ampiamente utilizzata per scopi medicinali in diverse civiltà. Gli antichi cinesi, indiani, egiziani e greci hanno documentato l’uso della pianta per trattare una varietà di disturbi, tra cui dolore, nausea e disturbi gastrointestinali.

Diffusione attraverso le civiltà

La conoscenza dell’uso della cannabis si è diffusa lungo le rotte commerciali antiche, arrivando in Medio Oriente, Africa e Europa. La pianta ha continuato a essere un elemento semi chiave in molte culture, spesso associata a pratiche semi spirituali e piante semi medicinali.

Cannabis in America

L’uso della cannabis è stato portato in America con l’arrivo degli europei. Durante il periodo coloniale, la canapa era una coltura comune e il suo utilizzo era diffuso. Nel corso del tempo, tuttavia, la percezione della cannabis ha iniziato a cambiare, in parte a causa di crescenti preoccupazioni sociali e politiche.

Marijuana appartenente alla famiglia delle Cannabacee

Proibizione e stigmatizzazione

Nel XX secolo, con il movimento per la proibizione delle droghe, la marijuana è stata inclusa tra le sostanze vietate. Negli Stati Uniti, l’approvazione del Marijuana Tax Act nel 1937 ha imposto pesanti tasse e restrizioni sull’uso della cannabis, contribuendo a creare un clima di stigmatizzazione intorno alla pianta.

Anni ’60 e ’70: Movimenti contro-cultura e cambiamenti sociali

Negli anni ’60 e ’70, la marijuana ha sperimentato una rinascita di interesse, soprattutto all’interno dei movimenti contro-cultura. L’uso della cannabis è diventato un simbolo di ribellione e di ricerca di nuove esperienze. Questo periodo ha contribuito a rafforzare la polarizzazione delle opinioni sulla marijuana.

Ricerca scientifica e legalizzazione

Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica sulla cannabis è cresciuta, portando a una migliore comprensione dei cannabinoidi e dei loro effetti sul corpo umano. Alcuni paesi e stati negli Stati Uniti hanno iniziato a legalizzare l’uso medicinale e, in alcuni casi, anche l’uso ricreativo della marijuana.

Attualità

Attualmente, molti paesi stanno rivalutando le loro politiche sulla cannabis. Alcuni hanno optato per una maggiore liberalizzazione, mentre altri mantengono restrizioni più rigide. La discussione sulla marijuana coinvolge ancora aspetti medici, sociali ed economici, con molte sfaccettature ancora da esplorare e definire.

Cannabis e marijuana sono la stessa sostanza?


Le sostanze cannabis e la marijuana sono due termini spesso utilizzati in modo intercambiabile, ma è importante notare che, dal punto di vista botanico, la cannabis è il nome generico della pianta, mentre la marijuana è una delle sue varietà, specificamente la Cannabis sativa ad alto contenuto di THC.

La cannabis è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae e comprende diverse specie, tra cui la Cannabis sativa e la Cannabis indica. La parte della pianta che comunemente si riferisce come marijuana sono le infiorescenze femminili, i fiori, che contengono una concentrazione più elevata di THC, il principale principio attivo responsabile degli effetti psicoattivi.

Il termine “marijuana” è stato spesso associato all’uso ricreativo della varietà cannabis, e può anche riferirsi a preparati più potenti come l’hashish, che in genere è stato prodotto dalla compressione delle infiorescenze della pianta o della sua resina.

La cannabis, in generale, contiene una vasta gamma di cannabinoidi, tra cui il THC e il CBD, sostanze che hanno effetti diversi sul corpo umano. Mentre il THC è noto per i suoi effetti psicoattivi, il CBD è privo di tali effetti e può avere proprietà terapeutiche.

L’uso della cannabis può variare da scopi ricreativi a terapeutici, e le sue infiorescenze vengono spesso utilizzate per la produzione di olio, estratti e altri prodotti. L’assunzione di cannabis può avvenire attraverso varie vie, tra cui la combustione (fumare), la vaporizzazione, l’assunzione orale o topica.

La questione della legalizzazione della cannabis è un argomento dibattuto in molte parti del mondo, con posizioni variegate sul suo utilizzo ricreativo e terapeutico. L’informazione accurata sulla cannabis è essenziale per comprendere appieno i suoi effetti, i suoi rischi e i suoi benefici.

Cannabis sativa

La Cannabis sativa è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, nota per essere la varietà di canapa più comunemente associata al termine “marijuana”. Questa pianta, che presenta una vasta gamma di varietà e specie, è stata al centro di numerose discussioni riguardo al suo utilizzo, alle sue sostanze attive e alle implicazioni mediche e sociali.

Le infiorescenze femminili della Cannabis sativa, comunemente chiamate fiori, sono la parte della pianta che contiene una concentrazione più elevata di THC, la sostanza psicoattiva responsabile degli effetti tipici associati all’assunzione di marijuana. Queste infiorescenze, insieme alle foglie e alla resina, vengono spesso utilizzate per produrre le varietà di marijuana, hashish e oli.

L’uso della Cannabis sativa varia ampiamente, con molte persone che la utilizzano per scopi ricreativi o terapeutici. L’assunzione può avvenire attraverso diverse vie, come la combustione, la vaporizzazione o l’assunzione orale di prodotti derivati dalla pianta. Alcuni utilizzano la Cannabis anche per la produzione di oli, che possono contenere cannabinoidi come il CBD.

È importante notare che, nonostante la sua associazione con l’uso di sostanze psicoattive, la Cannabis sativa ha molteplici usi che vanno oltre il solo aspetto ricreativo. La canapa, una varietà di questa pianta, è stata storicamente coltivata per la produzione di fibre tessili, carta e olio.

Gli effetti dell’assunzione di Cannabis sativa possono variare da persona a persona, con alcune persone che riportano sensazioni di rilassamento e benessere, mentre altre possono sperimentare effetti e sintomi collaterali come la dipendenza. La dipendenza è un tema dibattuto e le persone possono sviluppare un rapporto complesso con l’uso di questa sostanza.

In molti stati, la Cannabis sativa è oggetto di cambiamenti normativi, con alcuni che hanno legalizzato il suo uso ricreativo e/o terapeutico. Tuttavia, la sua legalità varia notevolmente in tutto il mondo, riflettendo le diverse opinioni sulla sua sicurezza e i suoi benefici.

In conclusione, la Cannabis è una pianta con molteplici sfaccettature, con un ruolo che va oltre il semplice stigma associato alle droghe. L’informazione accurata e l’approccio consapevole sono fondamentali per comprendere appieno la varietà di questioni legate a questa pianta e alle sue molteplici varietà.

Principali utilizzi della canapa

La marijuana, anche detta cannabis o canapa, è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabacee.

Esistono principalmente tre specie di foglie di questa pianta: la cannabis ruderalis, la cannabis indica e la cannabis sativa, che pare essere la specie dalla quale hanno avuto origine tutte le foglie altre e rappresenta anche la varietà più diffusa delle piante.

La sua particolarità risiede in diverse questioni.

Innanzitutto è una coltivazione in grado di prestarsi a svariate filiere produttive.

In passato infatti, veniva impiegata con successo maggiormente nell’industria tessile. La sua coltivazione era finalizzata in sostanza all’utilizzo delle sue fibre, adatte sia alla produzione di tessuti, ma anche di corde e lacci.

Un’altra interessante destinazione di uso della canapa, era quella che riguardava la produzione di carta e cartone.

Come dicevamo, l’industria tessile non è l’unico settore interessato alla coltivazione della canapa. Essa si presta bene anche all’impiego nell’industria alimentare. è possibile infatti utilizzare i suoi semi così come sono o macinarli per ottenere una farina ricca di proteine, utilizzata nella produzione di pane, pasta, biscotti e tanto altro.

Anche l’olio estratto dalla canapa viene utilizzato nel merito dell’industria alimentare, ma non solo.

Uno dei principali estratti delle piante della cannabis è infatti l’olio di CBD, che pare avere innumerevoli proprietà benefiche e utilizzato infatti nel trattamento di diverse problematiche connesse a disturbi più o meno gravi della salute del corpo delle persone.

Non dimentichiamo inoltre il senso del suo utilizzo a scopo ricreativo, dovuto in parte all’effetto di rilassante e euforico che è in grado di scatenare in molti soggetti chi ne assume le infiorescenze.

Leggi anche: Marijuana depotenziata. Cos’è e a cosa serve.

Cannabis per il trattamento dei disturbi del sonno

I principi attivi della cannabis

Ed è proprio nei suoi fiori che si riscontra la maggior concentrazione di principi attivi. I principali sono senza dubbio il THC e il CBD.

Il primo, conosciuto anche come tetraidrocannabinolo, è stato il vettore della cosiddetta efficacia drogante attribuita alla droga cannabis. Tale caratteristica conferisce alla marijuana la capacità di alterare le droghe percezioni sensoriali dei suoi consumatori, grazie alla proprietà psicotropa del THC.

Ma che significa psicotropo? Con questa etichetta identifichiamo tutte le sostanze in grado di alterare la psiche di chi ne assorbe una determinata quantità. In concentrazioni minime infatti, il tetraidrocannabinolo non è in grado di sortire alcun tipo di effetto.

Come dicevamo sopra, l’ effetto della cannabis è duplice. Oltre al THC, la pianta presenta considerevoli quantità di CBD. Con questa sigla ci riferiamo al cannabidiolo, sostanza fondamentale soprattutto quando analizziamo le già citate presunte proprietà terapeutiche della canapa.

Il CBD, stando a quanto evidenziato da diversi studi, pare avere notevoli proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e analgesiche in tutti i suoi prodotti derivati.

Impiegato con successo anche nel trattamento dei sintomi dei disturbi del sonno grazie alle sue note qualità rilassanti, il tabacco CBD (contenuto in elevate quantità nella canapa light) sembra fornire un grosso aiuto nel contenimento dei sintomi generati dall assunzione dell’ansia, sia questa sociale o da sintomi di stress post-traumatico.

Gli Effetti della cannabis

La marijuana, conosciuta scientificamente come cannabis sativa, è una pianta che ha suscitato interesse a livello globale per i suoi molteplici effetti e le sue possibili applicazioni terapeutiche. Al centro di questa pianta si trova il delta-9 tetraidrocannabinolo (THC), uno dei principi responsabili degli effetti psicoattivi associati all’uso di marijuana e dei prodotti da essa derivati.

Delta-9 Tetraidrocannabinolo (THC) e Cannabinoidi:

Il THC, sostanza appartenente alla famiglia dei cannabinoidi, è presente nelle piante principalmente nelle infiorescenze femminili della pianta di cannabis. Queste sostanze psicoattive interagiscono con il sistema endocannabinoide del corpo olio umano, influenzando una vasta gamma di processi fisiologici nelle persone che ne fanno uso.

Effetti a Breve Termine:

L’uso della marijuana può portare a vari effetti a breve termine tra le persone che la utilizzazione, tra cui un senso di rilassamento, euforia, alterazioni della percezione sensoriale e aumento dell’appetito. Tuttavia, è essenziale considerare che la quantità di THC e la variabilità delle infiorescenze possono influenzare l’esperienza dell’utente.

Effetti a Lungo Termine:

Studi condotti negli Stati Uniti e in tutto il mondo hanno esaminato gli effetti a lungo termine dell’uso di marijuana. Alcuni suggeriscono che l’uso prolungato potrebbe essere associato a dipendenza, effetti sulla memoria a breve termine e impatti sul benessere psicologico.

Applicazioni Terapeutiche:

Nonostante gli effetti psicoattivi, alcune varianti della pianta, ad esempio quelle ad alto contenuto di cannabidiolo (CBD), sono studiate per possibili applicazioni terapeutiche. In particolare, ci sono ricerche in corso sulle potenziali proprietà antinfiammatorie e analgesiche della marijuana, con implicazioni per la gestione dei sintomi di malattie come la sclerosi multipla.

Legale e Etica:

Il dibattito sulla legalizzazione della marijuana è ampio e coinvolge diversi punti di vista. Mentre in alcuni paesi l’uso medico è approvato, altri vietano completamente l’uso di questa sostanza.

La marijuana è una pianta complessa che contiene molteplici sostanze psicoattive, tra cui il THC, con effetti sia a breve che a lungo termine. È importante considerare attentamente gli aspetti legati all’uso, alla ricerca continua e alle possibili applicazioni terapeutiche per ottenere una comprensione completa della cannabis e dei suoi molteplici impatti sulla salute e sul benessere.

Come viene utilizzata la marijuana?

Passando al lato pratico della droga in questione, è interessante capire quali sono le modalità d’uso della cannabis.

Evidentemente queste informazioni varieranno a seconda della ragione per effetto la quale si è deciso di consumare la marijuana, una sostanza che come anticipato, si presta ad innumerevoli utilizzi.

Per quanto riguarda il consumo a scopo ricreativo, l’opzione più gettonata è sicuramente quella dello spinello, ossia una sorta di sigaretta che non è formata solo da tabacco, come quelle tradizionali, ma prevede l’aggiunta di una polvere ottenuta tritando una piccola porzione dell’infiorescenza secca.

Ma questo non è l’unico modo di fumare la marijuana. Esistono infatti appositi strumenti, come bong e pipe, che servono proprio a questo olio di assunzione.

Un altro modo di assumere la cannabis consiste nell’ingerire dolcetti, per lo più biscotti o brownies, che sono stati cucinati con l’aggiunta della marijuana tra gli ingredienti. Solitamente si procede all’aromatizzazione del burro, facendolo riscaldare insieme alla polvere di infiorescenze, che appunto riscaldandosi rilascia il THC.

In questi casi, la tipica sensazione di euforia impiegherà più tempo a farsi sentire, ma perdurerà più a lungo.

Passiamo ora alle procedure di assunzione dei derivati della cannabis, nei paesi in cui questo uso è legale.

Il derivato per eccellenza è sicuramente l’olio di CBD, ma esistono anche altri prodotti, come l’hashish cbd, i cristalli, etc… Lo si può assumere per assunzione pervia sublinguale, ma anche in capsule oppure aggiungendone qualche goccia a cibi e bevande che ci stiamo accingendo a consumare.

Se invece si utilizza regolarmente la sigaretta elettronica, si può pensare di acquistare, ribadiamo, nei paesi in cui questa attività è legale, l’e-liquid al CBD.

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In conclusione

Nel corso dei secoli la canapa ha avuto uno sviluppo immenso, e per differenti utilizzi, non solo legati all’ assunzione per via orale.

Negli ultimi anni ha subìto una forte rivalutazione, specie dopo essere una volta stata vittima di una demonizzazione serrata, causata dal proibizionismo avviato dagli Stati Uniti e questa volta diffuso a macchia d’olio pressoché in tutto il mondo, Europa inclusa.

Il suo riscatto, tuttavia, è ancora fortemente limitato dalla sua classificazione come sostanza stupefacente, che, nonostante la versatilità che la caratterizza e i presunti benefici che il suo consumo apporta all’organismo, rende impossibile non arginare la sua coltivazione e soprattutto il suo utilizzo.

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