Recettori cannabinoidi: meccanismo d’azione e legame con la cannabis

Recettori cannabinoidi

Modificato il: 25/08/2023

Ecco come i recettori cannabinoidi interagiscono con il THC, il CBD e gli altri principi attivi della marijuana

I recettori cannabinoidi fanno parte del nostro organismo, precisamente del nostro sistema cannabinoide. Il mondo medico-scientifico ha individuato due principali tipologie di recettori, chiamati CB1 e CB2: entrambi interagiscono con i cannabinoidi, sia quelli esterni che quelli prodotti naturalmente dal nostro corpo.

Sì, perché noi stessi produciamo queste sostanze, e proviamo delle sensazioni molto particolari quando le assumiamo dall’esterno. Non è un caso che il nostro organismo reagisca in maniera particolare all’assunzione di CBD, THC e altri principi attivi della cannabis!

A questo punto vorrai sicuramente sapere come funzionano i recettori cannabinoidi e il sistema di cui fanno parte. E oggi avrai la risposta che cercavi!

Inizia subito il tuo viaggio nel sistema endocannabinoide.

Sistema endocannabinoide: il sistema di cui fanno parte i recettori cannabinoidi

Il sistema endocannabinoide umano si compone di endocannabinoidi (cannabinoidi endogeni, ovvero generati dal nostro organismo), recettori dei cannabinoidi e da enzimi che sintetizzano e degradano gli endocannabinoidi.

I recettori più importanti del sistema sono il CB1 e il CB2: i primi si distribuiscono prevalentemente nel sistema nervoso centrale, ovvero cervello e midollo spinale, mentre i secondi si trovano specialmente a livello periferico, in particolare nelle cellule del sistema immunitario e in alcune cellule nervose.

recettori cannabinoidi cb1 nelle cellule nervose

Vuoi sapere una curiosità? Gli endocannabinoidi, i recettori cannabinoidi e tutto il sistema si chiamano così perché i ricercatori li hanno scoperti grazie alla cannabis!

Infatti il CBD, il THC e tutti gli altri cannabinoidi della Canapa Sativa L. si legano ai recettori, allo stesso modo dei cannabinoidi endogeni (come l’andamide, l’arachidonoilglicerolo e altri ancora).

L’identificazione dei recettori dei cannabinoidi è quindi scaturita dalla volontà di capire gli effetti psicoattivi della cannabis, e questo desiderio ha portato alla scoperta del sistema endocannabinoide, che regola numerose funzioni del nostro organismo.

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Quali funzioni regola il Sistema Endocannabinoide?

In via generale, il sistema endocannabinoide regola l’omeostasi, ovvero l’autoregolazione e la stabilità interna del nostro organismo, cercando di mantenere il più possibile un ambiente stabile.

Nello specifico, le funzioni dei recettori cannabinoidi, degli endocannabinoidi e degli enzimi si riconducono alla modulazione di:

  • appetito
  • metabolismo
  • sonno
  • rilassamento muscolare
  • digestione
  • sistema immunitario
  • memoria
  • umore
  • ormoni

Il buon funzionamento di questo sistema determina quindi la facoltà di autoregolarsi del nostro organismo, e l’assunzione di cannabinoidi esterni favorisce (o sconvolge) la nostra stabilità.

L’assunzione di cannabinoidi può quindi interferire sull’omeostasi del nostro corpo.

Interazione dei principi attivi della cannabis con i recettori cannabinoidi

Il solo fatto che il sistema endocannabinoide debba il suo nome ai cannabinoidi della pianta di canapa dovrebbe farti pensare a quanto l’assunzione di marijuana possa influire sulle funzioni del nostro organismo! E sicuramente ci hai già pensato (e vorresti ottenere maggiori dettagli).

Devi sapere che quando assumiamo canapa light o illegale i cannabinoidi, in particolare THC e CBD — il primo prevalente nella marijuana illegale e il secondo nella cannabis light —, si legano rapidamente ai recettori CB1 e CB2.

Questa particolarità interferisce con la capacità degli endocannabinoidi di legarsi ai recettori e, dunque, con la regolazione delle principali funzioni del nostro organismo.

Ciò significa che introdurre THC e il CBD nel nostro corpo può provocare degli scompensi in negativo e in positivo.

Effetti del legame del THC con i recettori cannabinoidi

Il THC (tetraidrocannabinolo) si lega ai recettori CB1 e CB2 dando effetti psicoattivi.

In particolare, ecco come il THC può influenzare la nostra psiche e il nostro corpo finché si trova in circolo nell’organismo:

  • rallenta i riflessi e i movimenti
  • compromette la memoria a breve termine, rendendo incapaci di ricordare cose appena accadute
  • dà euforia e sensazioni di felicità
  • rilassa mente e corpo
  • aumenta la creatività
  • rende disinibiti
  • regola la risposta del sistema immunitario
  • aumenta il battito cardiaco
  • provoca secchezza oculare e delle fauci
  • ha effetti antidolorifici e antinfiammatori
  • scatena la fame chimica, ovvero il desiderio irrefrenabile di mangiare (soprattutto alimenti grassi)
  • può scatenare ansia, depressione e attacchi di panico
  • dà assuefazione ai suoi effetti
  • può dare dipendenza
Depressione dovuta al THC

Inoltre, specialmente se assunto in età adolescenziale, il THC può compromettere le funzioni cognitive.

Passiamo ora al legame tra CBD e recettori cannabinoidi.

CBD e recettori cannabinoidi: ecco quali sono gli effetti della loro interazione

Anche il CBD (cannabindiolo) si lega al CB1 e al CB2 e la sua assunzione dà effetti legati principalmente al corpo e al sistema immunitario. Ecco quali:

  • inibisce il dolore
  • reprime le infiammazioni, anche a livello neurologico
  • frena nausea e vomito, grazie alle proprietà antiemetiche
  • regola il sistema immunitario, spesso anche con effetti immunosoppressori
  • inibisce la spasticità muscolare, distendendo i muscoli
  • ha effetti ipotensivi
  • riduce gli stati d’ansia
  • favorisce il rilassamento e il sonno
  • inibisce gli attacchi epilettici
  • ha proprietà antipsicotiche, dunque sopprime gli effetti di sostanze psicoattive (THC compreso)

Come effetti collaterali, può provocare diarrea, sonnolenza e forte stanchezza (questi ultimi sono in realtà effetti positivi per chi soffre di disturbi del sonno).

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In conclusione

Ora sai che cosa sono i recettori cannabinodi, qual è il loro ruolo e come interagiscono con i principali cannabinoidi della marijuana, THC e CBD.

Come hai potuto leggere, il THC ha effetti psicotici e spesso negativi, ed è contenuto in elevate quantità nella cannabis illegale. Il CBD ha invece effetti prettamente positivi e si trova in grandi quantità nei prodotti di cannabis legale come olio di CBD, cristalli e hashish. 

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