Effetto greenout: come funziona il ‘collasso da canna’?

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Modificato il: 24/07/2025

Greenout: ecco tutto quello che devi sapere

Che cos’è il greenout?

Ignorare le conseguenze della ‘sbornia da cannabis’ potrebbe avere grosse ripercussioni sul malcapitato o sulla malcapitata, come attacchi di panico e preoccupanti allucinazioni.

Esatto, proprio così. Non preoccuparti, questa condizione non si verifica in caso tu stia assumendo canapa light, in quanto ha una minima dose di THC.

Per tale motivo, in questo articolo vedremo cosa si intende per greenout e quali sono i suoi principali sintomi.

Partiamo dalle basi: che cos’è il greenout?

Il greenout è un termine usato per descrivere una situazione di malessere dopo aver fumato cannabis.

La persona in questione tende a diventare pallida, inizia a sudare, soffre vertigini e nausea e può addirittura avere i conati di vomito.

Per alcuni può essere un’esperienza abbastanza spaventosa che potrebbe provocare stati di ansia e panico, e non è raro che alcuni abbiano persino delle allucinazioni.

Il greenout viene spesso descritto come ‘overdose da cannabis’ ed è molto più probabile che si verifichi se una persona ha bevuto alcolici prima di iniziare a fumare.

Esatto, hai letto bene.

Stando ad alcuni studi, pare che la presenza di alcolici nel sangue può far sì che il corpo assorba il THC (la parte della cannabis che ha effetti psicoattivi) più velocemente.

Quindi se una persona ha mischiato alcol e marijuana, quest’ultima viene assorbita rapidamente e può dare luogo a un effetto molto più forte e, spesso e volentieri, alquanto sgradevole.

Ti ricordiamo che se stai assumendo prodotti a base di cannabis light, come hashish cbd, o olio di canapa, puoi stare sereno, in quanto non hanno la quantità di THC contenuta in altri prodotti in Italia illegali.

Ma veniamo al dunque: quali possono essere le conseguenze di questo fenomeno?

Leggi anche: Olio di CBD per via sublinguale: qual è la differenza con le altre modalità di assunzione?

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Quali sono i principali pericoli associati al greenout?

Anche se non è sempre così, la maggior parte delle persone che ha provato il greenout ha bevuto alcolici prima di consumare cannabis.

Come abbiamo anticipato poco fa, la combinazione delle due sostanze può aumentare il rischio che qualcosa vada storto, come un possibile e preoccupante rallentamento del sistema nervoso centrale.

Inoltre la cannabis ha un effetto antiemetico, il che significa che inibisce il vomito.

Capisci bene che questo diventa un bel problema, specie se la persona in questione è ubriaca.

Il fatto che una persona vomiti dopo aver bevuto, è legato a una funzione del corpo che cerca di proteggersi dall’avvelenamento, e lo fa svuotando il contenuto dello stomaco così da impedire di assorbire altro alcol e, successivamente, di raggiungere il cervello.

Se non si è in grado di vomitare dopo aver bevuto, il rischio è di soccombere agli effetti dell’avvelenamento da alcol.

Un altro problema legato al greenout riguarda gli attacchi di panico, che potrebbero spaventare la persona in questione. Tuttavia, sebbene siano allarmanti, sono relativamente innocui e di solito passano in poco tempo.

Infine, tra gli altri sintomi si annoverano:

  • difficoltà a respirare;
  • affanno;
  • respiro accelerato;
  • difficoltà a deglutire;
  • sudore;
  • brividi;
  • emicrania;
  • mal di schiena;
  • dolori al petto;
  • palpitazioni.

Insomma, c’è ben poco da scherzare.

Per questo motivo, adesso vediamo come comportarsi se una persona sta soffrendo di ‘sbornia da cannabis’.

Collasso da canna: tutto quello che devi sapere per riconoscerlo e affrontarlo

Il cosiddetto collasso da canna è una condizione che può colpire alcuni consumatori di cannabis, soprattutto se alle prime esperienze o se l’uso della sostanza avviene in modo inconsapevole, esagerato o in combinazione con alcol. Questo episodio, che molti raccontano come una vera e propria perdita di coscienza o uno stato di confusione estrema, è in realtà legato a una serie di fattori, tra cui la sensibilità individuale, il livello di THC assunto, il tipo di pianta, la forma di assunzione (fumo, vaporizzazione, edibili) e le condizioni fisiche ed emotive del consumatore.

Il collasso da canna viene vissuto da molti ragazzi come un momento traumatico, soprattutto quando è accompagnato da svenimenti, nausea, disturbi alla testa, sensazione di “vuoto”, vertigini, bocca secca e forte disagio psicofisico. In alcuni casi, si possono manifestare anche voci, allucinazioni o sensazioni di smarrimento e una perdita temporanea del senso della realtà. Non si tratta di una vera emergenza medica nella maggior parte dei casi, ma è importante conoscere i consigli giusti per affrontare l’episodio e fornire supporto al consumatore coinvolto.

Da dove nasce il collasso?

Il fenomeno ha origine principalmente da un’assunzione eccessiva di THC, il principio attivo della cannabis, che interagisce con i recettori del sistema endocannabinoide nel cervello. Il THC, come altri cannabinoidi, agisce su alcune funzioni vitali, tra cui l’equilibrio, la percezione, l’umore e la regolazione dei vasi sanguigni. Quando il corpo non riesce a gestire bene questa sostanza – magari a causa della scarsa idratazione, di un momento emotivamente fragile o di una predisposizione personale – può verificarsi un collasso da canna, spesso improvviso.

Alcuni episodi sono stati collegati anche alla qualità del prodotto: a volte l’hashish o le foglie usate possono contenere alti livelli di THC o altre impurità. Anche la resina prodotta dai fiori può variare in potenza, e senza una corretta conoscenza della droga, il rischio aumenta.

Collasso da canna o crisi di panico?

È importante distinguere tra un collasso da canna e un attacco d’ansia o di panico, che spesso sono legati ma non sempre equivalenti. In entrambi i casi, si può percepire un senso di “fine imminente”, occhi spalancati, respirazione affannosa e confusione. A fare la differenza sono i segnali fisici (ad esempio lo svenimento vero e proprio) e lo stato di coscienza alterata, che può variare da un semplice stordimento a un blackout totale.

Cosa fare in caso di collasso?

Se ti trovi accanto a un amico che mostra i sintomi di un collasso da canna, ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Tranquillizzalo: Il messaggio più importante è che non sta morendo, anche se può sentirsi così.
  • Assicurati che respiri bene e che non sia in una posizione pericolosa (evita la posizione supina in caso di rischio vomito).
  • Fornisci zuccheri e acqua, se è vigile e in grado di bere: può aiutare a stabilizzare i livelli.
  • Allontanalo da stimoli intensi (rumori forti, luci, confusione) e crea un ambiente calmo.
  • Monitora il suo stato e, se la situazione peggiora o persiste, chiama i soccorsi.

Conoscere per prevenire

La forma migliore per evitare un collasso da canna è una corretta informazione. Conoscere la forma e la potenza della sostanza, rispettare i propri limiti, evitare di mischiare cannabis e alcol, e praticare un utilizzo consapevole sono fondamentali per ridurre i rischi.

Inoltre, è importante non sottovalutare il legame tra consumo frequente e dipendenza psicologica: se un consumatore inizia a notare episodi ricorrenti di disagio, crisi o bisogno incontrollato di cannabis, potrebbe essere utile parlare con un esperto in tossicodipendenza o un centro specializzato. Anche i sintomi di astinenza (come irritabilità, insonnia, nervosismo) non vanno ignorati e, nei casi più seri, possono richiedere un trattamento mirato con l’aiuto di uno specialista.

Il nome “erba” può sembrare innocuo, ma dietro le foglie della pianta si nasconde una sostanza complessa, che interagisce in modo profondo con il corpo e la mente. Serve più conoscenza e meno improvvisazione: un uso responsabile può fare la differenza tra una serata piacevole e un brutto ricordo.

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Come comportarsi in caso di greenout

Rimanere con la persona in questione

Stare soli quando si sta affrontando una crisi da greenout non è solo spaventoso – a causa delle allucinazioni di cui abbiamo parlato poco fa – ma anche estremamente pericoloso.

Per questo, è fondamentale che sia sorvegliata in ogni momento, fornendole informazioni chiare su cosa sta accadendo per aiutarla a rimanere calma.

Il malcapitato o la malcapitata potrebbe provare un senso di smarrimento, per cui è importante che si trovi in un luogo in cui possa sentirsi al sicuro. Dovrebbe essere lontano dalla folla, dalla musica ad alto volume o rumori e luci brillanti.

Perché?

Il motivo è semplice: è preferibile non sovraccaricare la persona di stimoli, specie se sta soffrendo di allucinazioni o attacchi di panico.

Monitorarla

Come abbiamo detto, ci sono molte cose che possono andare storte durante il greenout, per cui è fondamentale che la persona venga monitorata con attenzione.

Cerca di rassicurarla: questa esperienza è di solito molto spaventosa.

Di solito la maggior parte delle persone si riprenderà senza problemi, ma di certo non si sentirà meglio in quattro e quattro otto! Continua a parlare con lei e rassicurala del fatto che non la abbandonerai e che tutto andrà bene.

Se la persona sta vivendo un attacco di panico e ha difficoltà a respirare, aiutala a inspirare ed espirare lentamente ed esortala a fare come te.

Mantenere una temperatura costante e una posizione corretta

Se la persona è particolarmente ubriaca c’è il rischio che l’alcol faccia abbassare la temperatura corporea, provocando l’ipotermia.

Assicurati quindi che stia al caldo e che rimanga in posizione eretta: è vero che rimanere sdraiati sarebbe preferibile per alleviare il senso di nausea, tuttavia è molto più difficile da monitorare in quella posizione e c’è sempre il rischio di soffocamento in caso di vomito.

Se non è in grado di sedersi, allora falla sdraiare su un fianco in posizione laterale di sicurezza.

Offrirle qualcosa da bere

Alcuni ritengono che lo svenimento possa essere causato da un calo di zuccheri nel sangue: dare alla persona una bevanda dolce, come un succo di frutta, aiuterà.

Alcuni invece suggeriscono di far bere acqua con un cucchiaio di zucchero.

In poche parole, è essenziale che la persona resti idratata.

Esortala a dissetarsi quando ne sente la necessità: costringerla a bere grandi quantità di acqua non la farà sentire meglio, anzi, in alcuni casi un’idratazione eccessiva potrebbe causare ulteriori danni.

In caso di dubbio chiedi sempre aiuto

Prendersi cura di una persona che sta vivendo questa esperienza può essere molto spaventoso, soprattutto per i giovani.

Non appena senti di non essere in grado di gestire la situazione, fatti aiutare da una persona più adulta. Naturalmente, se dovessi ritenere che sia molto grave, non esitare a chiamare un’ambulanza.

Leggi anche: Olio di CBD e gastrite: ci sono dei benefici per chi soffre di infiammazione allo stomaco?

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto in cosa consiste il greenout, quali sono le conseguenze e come comportarsi in questa situazione.

Come abbiamo visto, mischiare alcol e marijuana non è sempre una buona idea, specie se si acquistano prodotti di scarsa qualità.

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