Cannabis in serra: ecco come viene coltivata dai professionisti

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Modificato il: 05/03/2024

Cannabis in serra: come la coltivano i professionisti del settore?

Perché la coltivazione in serra della cannabis è uno dei metodi preferiti dai professionisti?

Ci sono tanti vantaggi a coltivare la pianta della cannabis in questo modo: produttività e comodità sono alcuni di questi, dovuti alla possibilità di controllare con precisione umidità, temperatura e illuminazione.

Scopriamo dunque come i professionisti coltivano la cannabis, a partire dalla scelta della varietà della pianta fino all’illuminazione, passando da ventilazione e controllo dell’umidità.

La scelta della pianta di cannabis da coltivare in serra

La prima fase di coltivazione della cannabis in serra è la scelta della varietà di cannabis adatta. Solitamente, i professionisti scelgono semi femminizzati o semi auto fiorenti.

I primi hanno bisogno di una buona quantità di luce giornaliera: la serra permette sia di far filtrare una buona quantità di luce sia di installare sistemi efficienti di luce artificiale. I semi femminizzati producono piante che esigono un controllo sempre puntuale e preciso.

I secondi, invece, hanno alcune caratteristiche che li rendono adatti a essere coltivati in serra: resistenza, ciclo vitale breve (quindi consentono più colture), dimensioni ridotte (che li rendono adatti anche a serre piccole).

In base alle esigenze, allo spazio a disposizione e alle ore di luce disponibili, i professionisti possono scegliere la varietà più consona.

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Calendario di coltivazione: la fase di pianificazione

Dopo aver scelto la varietà, per i coltivatori di cannabis professionisti arriva il momento di programmare il calendario di coltivazione.

Il calendario dipende dalla possibilità di avere solo luce naturale o anche luci artificiali. Di solito, la coltivazione delle piante comincia outdoor durante la primavera, per poi trasportarle gradualmente nelle serre. Un’alternativa molto utilizzata è cominciare una coltivazione indoor, attraverso luci CFL, e poi di trasferire le piantine in serra quando inizia la germinazione.

Gestire gli spazi

A seconda delle dimensioni della serra, gli spazi possono essere più o meno ampi. Ecco perché chi coltiva professionalmente la cannabis è consapevole dell’importanza di gestire gli spazi tra una piantina e l’altra. Alcune varietà ne occupano più di altre: la scelta del tipo di pianta da coltivare non è secondaria.

Luci e sistemi di oscuramento

Installata la serra e stabilito il calendario di coltivazione, i professionisti non possono fare a meno di studiare dove collocare eventuali luci della serra. Alla luce naturale spesso si aggiungono luci supplementari in base alle condizioni del meteo. La serra permette infatti di affiancare all’illuminazione data dal sole lampade apposite che permettono di sostenere la crescita delle piante anche con nuvole o scarsa luminosità naturale.

Alle luci artificiali si può aggiungere un sistema di oscuramento o di deprivazione della luce. Tende, teli opachi o tapparelle elettroniche consentono ai professionisti di evitare l’eccesso di luce, dovuto per esempio all’illuminazione stradale. I coltivatori di cannabis sanno bene quanto sia importante la luce, ma anche quanto possa essere dannosa troppa luce.

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Temperatura, umidità e ventilazione: altri aspetti fondamentali

La temperatura all’interno dalle serre è un parametro da non trascurare. Se da un lato la serra ha il vantaggio di trattenere il calore, dall’altro potrebbero far salire la temperatura in modo eccessivo.

Ecco perché spesso vengono installati appositi termometri per tenere sotto controllo i gradi all’interno delle serre.

Stesso discorso per l’umidità: indispensabile all’inizio della coltivazione, nelle fasi di fioritura ed essicazione potrebbero causare danni (per esempio muffe, funghi, etc.). Garantire un buon flusso d’aria è fondamentale: i professionisti spesso utilizzano piccoli ventilatori in aggiunta alle aperture naturali delle serre.

Sistemi di innaffiatura

Tra irrigazione a goccia, innaffiatura idroponica, manuale in vaso o aiuola, la serra permette ai professionisti di scegliere con flessibilità il sistema di innaffiatura più adatto. I sistemi idroponici o a goccia consentono un buon risparmio di tempo e di acqua, evitando allo stesso tempo gli eccessi.

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Pulizia e protezione delle serre

Le fasi di pulizia sono importanti quanto le altre per chi coltiva cannabis in modo professionale. Le infezioni dovute a una scarsa manutenzione potrebbero danneggiare le piante, con ricadute pesanti dal punto di vista economico.

Altrettanto fondamentale è la protezione delle serre da intrusi e malintenzionati: pareti opache e altri sistemi di sicurezza, come telecamere a circuito chiuso, potrebbero allontanare eventuali ladri.

Perché i professionisti scelgono di coltivare la cannabis in serra

Come accennato, ci sono diversi validi motivi per cui chi coltiva la cannabis professionalmente può scegliere le serre.

In primo luogo, la possibilità di coltivare tutto l’anno: un vantaggio non da poco, visto che coltivare anche in autunno e inverno, integrando luci artificiali, può garantire una maggiore produzione di piantine.

Le serre inoltre consentono un livello di controllo molto alto: dal microclima all’illuminazione, dalla ventilazione fino al metodo di innaffiatura, i professionisti possono decidere, di coltivazione in coltivazione, di regolare ognuno di questi aspetti.

A questi vantaggi aggiungiamo la protezione da pioggia, vento e neve e un’efficienza energetica maggiore rispetto agli altri metodi di coltivazione.

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Conclusioni

La coltivazione in serra di cannabis è uno dei metodi preferiti dai professionisti. I motivi, come abbiamo visto, sono legati a numerosi vantaggi, legati per la maggior parte alla possibilità di controllare ogni aspetto della coltivazione e di avere un raccolto costante tutto l’anno, oltre alla sicurezza garantita dalla struttura in sé, superiore a quella di altri sistemi di coltivazione.

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A presto!