CBD e antidepressivi : interagiscono tra di loro?

cbd e antidepressivi

Modificato il: 03/09/2025

CBD e antidepressivi: ecco cosa succede se vengono assunti contemporaneamente

Mescolare la cannabis con i medicinali?

Inutile dire che potrebbe essere molto pericoloso, specie se si ignorano i possibili effetti collaterali.

Ecco perché in questo articolo abbiamo deciso di mettere luce su un argomento che incuriosisce molti: l’interazione tra il CBD e gli antidepressivi.

Si possono assumere CBD e antidepressivi insieme?

‘Antidepressivi’ è un termine ombrello che copre un’ampia gamma di prodotti diversi che utilizzano meccanismi diversi per trattare la depressione.

Tuttavia, una caratteristica comune a tutte le classi di antidepressivi è che vengono metabolizzati dal fegato prima di poter iniziare a funzionare nel corpo.

In che modo?

Per farla semplice, il fegato contiene una serie di diversi sistemi enzimatici che facilitano le reazioni chimiche. In particolare, uno di questi sistemi è costituito dagli enzimi del citocromo P450 (CYP450), che metabolizzano la maggior parte dei farmaci, compresi gli antidepressivi.

CBD e antidepressivi

Tu adesso ti chiederai: “sì, ma tutto questo che cosa c’entra con il CBD?”.

Devi sapere che il cannabidiolo ha dimostrato una potente azione inibitoria su questi enzimi, suggerendo che potrebbero esserci interazioni tra CBD e antidepressivi (se desideri approfondire, in questa guida trovi gli effetti dell’interazione tra CBD e sertralina).

Ma di che tipo di interazioni si tratta?

  • Assumere CBD e antidepressivi insieme significa che producono un effetto più forte?
  • Oppure, a causa di questo meccanismo inibitorio, forse non dovrebbero essere assunti contemporaneamente?

Vediamo di rispondere a queste domande.

Leggi anche: Cannabis ermafrodita: cos’è e come riconoscerla

CBD e psicofarmaci: comprendere la relazione e i possibili benefici

Un aspetto fondamentale da considerare quando si parla di CBD e psicofarmaci è la complessa relazione che il cannabinoide ha con il corpo umano. La cannabis, infatti, non agisce solo sul sistema nervoso centrale, ma interagisce anche con il sistema endocrino, il sistema immunitario e i recettori endocannabinoidi, influenzando numerose funzioni fisiologiche.

Diversi studi hanno analizzato il ruolo del CBD nel supportare il trattamento di patologie come ansia, depressione o disturbi dell’umore, mostrando come questo cannabinoide possa avere un effetto modulante sui recettori coinvolti nella serotonina e su altri neurotrasmettitori. In alcuni casi, l’utilizzo di olio di CBD o altre formulazioni a base di cannabis può rappresentare un aiuto complementare alla cura tradizionale con psicofarmaci, sempre sotto la supervisione di un medico.

Il metabolismo dei psicofarmaci, come già discusso, può essere influenzato dal Cannabidiolo, con conseguenze che vanno valutate caso per caso. Per questo motivo, la ricerca si concentra non solo sull’efficacia della cannabis come supporto terapeutico, ma anche sul suo ruolo nella gestione delle condizioni cliniche e delle patologie legate al sistema nervoso centrale.

Nel mondo della medicina alternativa, il CBD è ormai considerato una categoria di sostanze che può contribuire al benessere delle persone, offrendo benefici senza gli effetti psicotropi tipici del delta 9 tetraidrocannabinolo. La terapia combinata, quando ben gestita, può aiutare a ridurre ansia, stabilizzare l’umore e migliorare la qualità della vita, sempre considerando le conseguenze e i possibili effetti collaterali di ciascun tipo di psicofarmaco.

In conclusione, la relazione tra CBD e psicofarmaci è un campo in continua evoluzione, in cui ricerca e studi clinici cercano di chiarire il ruolo dei cannabinoidi nel supporto terapeutico. Chi sceglie di esplorare il CBD come parte del proprio trattamento deve sempre valutare attentamente l’utilizzo insieme ai farmaci tradizionali, monitorando aspetti come la dose, la categoria del prodotto e il tipo di condizione da trattare.

Cosa può succedere quando si assume CBD con gli antidepressivi

Il CBD è una sostanza generalmente considerata sicura, ma è sempre importante fare molta attenzione quando la si mescola con altre sostanze, in particolare con gli antidepressivi.

Considerando il fatto che gli effetti collaterali più comuni del CBD includono stordimento, secchezza delle fauci, sedazione e (raramente) diarrea, la sua assunzione combinata ad altri farmaci che hanno effetti collaterali simili potrebbe aumentare la probabilità di sintomi indesiderati o di tossicità.

Ma c’è di più.

L’assunzione di CBD in concomitanza con sostanze come le benzodiazepine, gli antipsicotici, gli antidepressivi o l’alcol – può portare a un aumento di:

  • stanchezza;
  • sonnolenza;
  • possibili incidenti alla guida.

Insomma, un bel disastro.

Quindi, in poche parole, il CBD può alterare e/o incrementare gli effetti degli antidepressivi.

Dato che il CBD interferisce con gli enzimi del fegato che li scompongono, le loro interazioni possono portare a concentrazioni insufficienti del farmaco nell’organismo, con conseguente effetto subterapeutico.

Addirittura, in base al tipo di interazione, il CBD può anche aumentare la concentrazione del farmaco nel sangue e, come dicevamo prima, aumentare il rischio dell’insorgenza di effetti collaterali.

Ecco perché, se si stanno assumendo degli antidepressivi e si ha intenzione di consumare prodotti al CBD, è fondamentale rivolgersi al proprio medico per assicurarsi del fatto che il farmaco non interagisca con il cannabidiolo.

assumere medicinali

La forma del CBD è importante nelle interazioni tra CBD e farmaci?

Assolutamente sì.

Il CBD inalato entra nel sangue più rapidamente, raggiungendo i livelli massimi entro 30 minuti e aumentando le possibilità di effetti collaterali acuti.

Gli edibili di cannabis per l’ansia hanno bisogno di più tempo per essere elaborati dall’apparato digerente e hanno meno probabilità di produrre livelli di concentrazione elevati.

Tuttavia, possono raggiungere livelli sufficientemente elevati da interagire con altri farmaci.

Le formulazioni topiche (definite dalla Treccani come “somministrazione di un farmaco o di sostanza farmacologicamente attiva per via locale”) sarebbero considerate le più sicure perché non vengono assorbite e non raggiungono il flusso sanguigno, quindi non possono interagire con altri farmaci.

Tirando le somme, il problema di stimare la probabilità di interazioni tra CBD e farmaci è la difficoltà nel trovare prodotti a base di CBD sicuri, il che potrebbe causare problemi di purezza, concentrazione o sicurezza.

Ecco perché è fondamentale acquistare solo presso negozi sicuri, affidabili e professionali come Justbob, il CBD shop che da diversi anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per i più del settore, che vende prodotti a base di cbd, come l’hashish, controllati in tutto il loro processo.

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Leggi anche: Cannabidivarina: cos’è il CBDV e quali sono i suoi effetti?

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto in che modo il cannabidiolo interagirebbe con gli antidepressivi.

Come avrai letto, al momento non esiste una risposta univoca, perché questo dipende dalla tipologia del farmaco e dalla composizione del prodotto a base di CBD (i prodotti possono essere diversi, dall’erba, all’olio di CBD).

Ad ogni modo, ribadiamo che è fondamentale rivolgersi al proprio medico curante e considerare i possibili effetti collaterali del farmaco che si sta assumendo. In secondo luogo, consigliamo di affidarsi solo a rivenditori di marijuana legale specializzata.

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