Che differenza c’è tra canna e spinello? Ecco la risposta

che differenza c'è tra canna e spinello

Modificato il: 28/08/2023

Un po’ di chiarezza nel variegato universo della cannabis

Con la crescente diffusione della cannabis terapeutica e della cannabis light e l’interesse della popolazione nei confronti di questa sostanza, sempre più persone si ritrovano ad avere a che fare con argomenti che prima conoscevano solo per ‘sentito dire’ o che ignoravano del tutto.

Per esempio, in tanti si chiedono se tra canna e spinello ci siano differenze o se si tratti della stessa cosa.

Facciamo chiarezza.

Il mondo (della cannabis) è bello perché è vario

Esistono molteplici modi per consumare la cannabis: c’è chi la usa come ingrediente per dolci o altri cibi (i famosi edibili), c’è chi la usa per infusi, tisane o bevande, c’è chi la inserisce in un vaporizzatore, o chi la applica sulla propria pelle con prodotti come oli o creme (prodotti topici).

buds di marijuana

Tra questi svariati sistemi analizzeremo il metodo più diffuso nell’immaginario comune: l’inalazione, ossia fumare la cannabis (ti ricordiamo che in Italia non è legale). Inoltre forniremo un piccolo glossario per poterci districare tra i meandri di questo mondo.

Canne, spinelli, joints, blunts, spliff: per chi si interessa al mondo della cannabis terapeutica o della canapa legale, o chi semplicemente è solo curioso, tutte queste definizioni possono creare una gran confusione.

Ma in sintesi, che cosa è uno spinello?

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Canna o spinello? Chiamiamo le ‘cose’ con il loro nome

Partiamo dalla definizione semplice: uno spinello è una sigaretta arrotolata, con al suo interno della marijuana tritata, che viene chiuso in cima e acceso come una sigaretta tradizionale o un sigaro.

I ‘puristi’ aggiungerebbero che uno spinello deve contenere solo marijuana. Nessuna traccia di tabacco. Questo sia per evitare gli effetti nocivi del fumo di tabacco, sia per mantenere inalterati il gusto e l’aroma.

Gli spinelli sono anche detti joints, e sono molto diffusi (per ovvie ragioni) negli Stati USA in cui la vendita e il consumo di marijuana è perfettamente legale (ad esempio in California o in Colorado).

Infatti molte persone non inseriscono all’interno dello spinello solo marijuana, bensì un mix di quest’ultima e di tabacco, ottenuto sia da sigarette tradizionali, sia dalle confezioni di tabacco sfuso. Dal miscuglio di erba e tabacco nascono le classiche ‘canne’ e il loro alias è la parola spliff.

La critica che viene loro mossa dai fautori del joint è che il sapore del tabacco copra eccessivamente quello della marijuana, rendendo l’esperienza meno godibile.

Esistono poi anche altri prodotti a base di marijuana estremamente diffusi in Europa, tra cui l’olio di CBD, cristalli e creme. 

Infine, terza macrofamiglia all’interno del mondo del fumo di marijuana, troviamo i blunt

Essi hanno lo stesso contenuto dei joints (cioè marijuana al 100%), ma differiscono per un particolare: le cartine che racchiudono la cannabis. Infatti, anziché essere rollati in carta da sigarette come gli altri due ‘cugini’, i blunts sono avvolti in cartine marroni, più spesse e fatte di foglie di tabacco. Sono un po’ ciò che i sigari rappresentano nel mondo del tabagismo: più costosi, più pesanti, più corposi.

buds di cannabis e cartine

A ciascuno i suoi pro e i suoi contro

Le tre ‘scuole di pensiero’ dell’inalazione della marijuana non si differenziano solo nel modus operandi, ma hanno anche pro e contro diversi tra loro.

Gli spinelli/joints hanno dalla loro un sapore più ‘puro’ e una grande facilità di rollaggio, unita a rischi minori per i polmoni rispetto alle altre due modalità. A queste qualità fa da contraltare la velocità eccessiva di bruciatura e il fatto che, contenendo solo marijuana, ne richiedono parecchia.

Le canne/spliff, d’altro canto, facili da rollare, richiedono meno erba e la combustione è più uniforme; tuttavia hanno un sapore meno genuino e sono più dannose per i polmoni, proprio a causa della presenza del tabacco.

Infine i blunts sono sì dal forte e deciso sapore, ma sono più costosi, più difficili da rollare e più nocivi dei normali spinelli.

Ognuno di questi tre prodotti ha legioni di aficionados devoti, ma costituiscono solo una parte del mosaico legato alla canapa sativa e al microcosmo che le ruota attorno. Ad oggi questo universo rimane in gran parte inesplorato e necessita di ricerche che possano determinare benefici e rischi in maniera chiara, per tutti.

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In conclusione

In questo articolo abbiamo cercato di fare chiarezza (a titolo puramente informativo) tra i vari tipi di quello che comunemente è detto sempre ‘spinello’. Abbiamo visto che le differenze principali stanno sia nel tipo di incarto, sia nel ‘ripieno’ cioè in quello che si mette dentro.

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