Lo shop online dove comprare Marijuana Legale

Marijuana legale Italia scopri la nostra Cannabis sativa

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    SMALL & BIG

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    CBG

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Le migliori produzioni di Marijuana legale in Italia direttamente a casa tua

Dove comprare Marijuana online?

Se hai raggiunto questa pagina è perché hai una domanda specifica che va soddisfatta.
E la risposta ideale al tuo quesito è proprio sotto i tuoi occhi in questo momento.
Sullo shop di cannabis legale JustBob.it puoi trovare davvero tutto quello di cui hai bisogno e che gravita intorno all’universo dell’erba legale.
Acquistare marijuana legale infatti non è mai stato così semplice e questo discorso è valido anche per i suoi estratti: come l’olio di cannabis oppure gli accessori come grindertrita erbatritatabacco.
Prima di tutto precisiamo che comprare erba online in Italia è del tutto legittimo nel caso in cui i principi attivi delle infiorescenze, e dunque i valori di THCCBD, rientrino nei limiti di legge consentiti.
Infatti è proprio questo fattore che rende possibile comprare cannabis online e dunque commerciabile.

Dopo aver risposto alla domanda sul dove comprare marijuana legale, procediamo con l’analizzare altri aspetti del mondo della canapa light.

Sul marijuana shop di JustBob.it si ha davvero tanto margine di scelta, visto il catalogo di infiorescenze di alta qualità davvero molto ampio.
Insomma basta dare uno sguardo alla nostra vetrina di prodotti per comprendere che ogni gusto ed esigenza verrà accontentato senza alcun problema.
Un altro punto di forza del nostro cannabis shop è indubbiamente la spedizione che risulta essere rapida ed anonima: non ci saranno dunque alcun tipo di riferimenti alla marijuana legale, così da non mettere in repentaglio la tua privacy.

Passiamo invece adesso sotto la lente di ingrandimento i vari tipi di cannabis legale Italia presenti sul nostro catalogo.

Chi si aggiudica il primato tra gli appassionati è la cannabis Master Kush.
Una genetica di marijuana legale di altissima qualità, ritenuta dagli addetti ai lavori letteralmente la regina indiscussa. Ad assecondare questo pensiero ci hanno pensato le vittorie prima nella Cannabis Light Cup all’Hemp Fest 2018 tenutosi a Milano e successivamente anche all’Indica Sativa 2018 in quel di Bologna. Un’incetta di premi che testimonia il suo assoluto dominio nel mondo della marijuana legale grazie alle caratteristiche tipiche di indica. Ha una concentrazione di CBD davvero elevata che supera il 21%, mentre il THC è inferiore ovviamente allo 0,5%.

Tra le novità già presenti nel nostro cannabis shop potrai trovare il Setacciato di orange weed che è senza ombra di dubbio uno dei prodotti più apprezzati nel panorama della Marijuana legale in Italia.
Il motivo del suo successo?
Chiaramente le sue caratteristiche principali.
Innanzitutto il suo sapore forte e deciso, con un retrogusto chiaramente originario della genetica dell’Indica.
Si percepiscono in maniera netta le sue note fruttate ma al contempo restituisce un aroma ed una fragranza simile alle qualità ricche di THC.
A certificare però la fama di una marijuana legale che si rispetti ci sono anche altri fattori da prendere in considerazione.
La coltivazione indoor avviene in Italia, precisamente nell’Alto Piemonte, e questo facilita la qualità assoluta del prodotto finale.
Dunque ci troveremo di fronte ad una genetica con semi di cannabis molto chiari e pistilli di un arancione vivido.
Anche le piante di marijuana legale saranno di dimensione media ed avranno una buona resa.

Su JustBob però non sarai limitato esclusivamente a comprare marijuana online, infatti sullo shop di cannabis legale Italia potrai anche provare qualità di hashish pregiato come il Charas, di matrice indiana oppure il Burbuka, di orgine marocchina.
Ma l’offerta di JustBob non termina qui, anzi, non siamo che all’inizio.
Con i nostri marijuana legale kit avrai la possibilità di comprare marijuana legale di diverse qualità selezionate dai nostri esperti oppure potrai personalizzarlo a seconda delle tue preferenze.
Anche la richiesta di olio di cannabis è aumentata molto negli ultimi tempi ed anche in questo caso non ci siamo fatti trovare affatto impreparati.
Il nostro Olio Cbd risulta infatti essere uno dei prodotti più richiesti, grazie alla sua produzione biologica e tra goli estratti di cannabidiolo migliori.

Dunque JustBob è lo shop di cannabis dove è possibile comprare marijuana legale perché proponiamo solo ed esclusivamente prodotti di canapa light. Il proliferare di legal shops in Italia ed all’estero è aumentato davvero notevolmente negli ultimi anni.
Stesso si può dire anche per le line di prodotti di ganja e di joint offerte, ma sul nostro sito avrai la sicurezza e la certezza di trovare solo marijuana legale di alta qualità.
Inoltre tutte sono contraddistinte con il certificato dell’analisi effettuata da laboratori autorizzati per la determinazione quantitativa dei principali cannabinoidi THC, THCA, CBD, CBN e CBDA eseguita con il metodo UFLC MS/MS (cromatografia liquida ad alta prestazione-spettrometria di massa) in conformità con DM 9 novembre 2015 (G.U. 279 del 30/11/2015).

Il termine Marijuana

La marijuana ha assunto con il passare degli anni e della storia diverse denominazioni.
Spesso viene anche definita con il termine gangia.
Il motivo è ben presto spiegato: l’origine è da attribuire all’hindi Gānjā.
Una sostanza psicoattiva che viene estratta dalle infiorescenze essiccate delle piante femmine di cannabis nelle quali sono contenute diverse sostanze psicoattive, stupefacenti e non, tra cui la principale è il delta-9-tetraidrocannabinolo (comunemente detto anche THC), che rendono la pianta bandita in diverse nazioni oppure etichettata come droga leggera. Esiste però la possibilità di coltivare legalmente alcune varietà, per le quali il limite viene sancito dalla legge.
L’albore della parola Marijuana affonda le sue radici in Messico (marihuana) per indicare la varietà di canapa detta indiana.
La diffusione del vocabolario è aumentata notevolemnte a causa di numerosissime campagne mediatiche, specialmente tenutesti negli Stati Uniti, durante i primi anni 30. Iniziative che ebbero successo tant’è che sancirono la proibizione da parte del presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt, che nel giugno 1937 firmò il Marihuana Tax Act.
Sono innumerevoli in Italia e all’estero i termini gergali, regionali o subregionali, che identificano la marijuana e l’hashish.
Anche i metodi di assunzione alternativi risultano davvero essere innumerevoli ed alcuni anche sorprendenti.
Oltre a quello tradizionale prevedono ad esempio l’infusione nel latte, nel burro o in altri lipidi nei quali si possano sciogliere i cannabinoidi attivi (THC). Dalle infiorescenze inoltre è possibile ricavare anche una particolare resina lavorata la cui consistenza può variare da solida a collosa in relazione alle modalità di produzione, in questo caso parliamo di hashish.
Il significato sembra essere dunque molto chiaro e non crea grossi dubbi, maggiori dubbi giungono quando bisogna scriverlo.
Alcuni modi sono stati considerati alternativi, altri invece risultano essere completamente errati.
Per avere un quadro più chiaro dunque basta ricordare le sue origini primordiali da ricondurre al Messico.
Da marihuana dunque si è poi proseguito nella lingua italiana in marijuana, ma molte è possibile leggerlo anche così: mariuana, marjuana, mariujana, marjiuana, marihuana o maryuana e chi più ne ha, più ne metta.

Gli effetti della Marijuana

Di norma chi è interessato a comprare marijuana online è già consapevole quali saranno gli effetti a cui andrà in conto.
Tra quelli più frequenti ci sono senza dubbio: sensazione di benessere, ilarità, alterata percezione del tempo, intensificazione delle sensazioni e delle emozioni. In questo ambito, sono stati effettuati numerosi studi e ricerche sulle proprietà farmacologiche e le applicazioni cliniche nella terapia del dolore.

I risultati degli studi sulla cannabis legale

Il Tetraidrocannabinolo si lega, nell’organismo, ai recettori delle cellule nervose determinando, così, il rilascio di dopamina (neurotrasmettitore prodotto dal cervello meglio noto come ormone dell’euforia). Gli effetti che si registrano dipendono dalla concentrazione del cannabinoide, si palesano entro trenta minuti dalla sua assunzione e possono durare anche più di due ore; i principali comprendono sensazione di euforia, aumento dell’appetito, prostrazione, rilassamento, percezioni uditive alterate e disorientamento nello spazio e nel tempo.
Diversi sono i possibili campi di applicazione: secondo alcuni studi può, infatti, essere utilizzata con successo per trattare patologie di natura diversa e lenire il dolore ad esse associato.
Il contenuto di THC nella

Marijuana legale

, di norma, si attesta intorno all’1-2% (in condizioni ottimali può arrivare a toccare punte del 5%) ma nell’Indica può raggiungere picchi oltre il 25%, mentre nella Ruderalis si registrano percentuali molto basse. Nella marijuana legale la percentuale di THC invece non può superare lo 0,6% per legge.
Il CBD, cannabinoide non psicoattivo della Marijuana, svolge una duplice funzione: prolunga l’azione analgesica del THC e, nello stesso tempo, combatte gli effetti indesiderati che lo stesso produce su battiti cardiaci, respirazione e temperatura corporea.
Gli effetti che producono sono dunque molteplici e variano di soggetto in soggetto, oltre che al tipo di assunzione.
Ma in linea di massima l’effetto principale è quello di rilassare la mente, dunque nulla di psicotropo o eccitante.
Proprio per tali motivi, in teoria, non ci sono rischi nel mettersi alla guida dopo aver utilizzato marijuana legale.
Dopo aver analizzato quelli che sono gli effetti della marijuana soffermiamoci anche su quelli che sono i tanti effetti collaterali del THC.
In primis sicuramente ci sono ansia e paranoia.
Questi ultimi non sono però associati, come confermato da diversi studi, al CBD.
Gli appassionati di THC accusano anche chiari segni della psicosi, ma questi possono essere combattuti grazie al CBD che ha poteri antipsicotici.
Il THC, in alte concentrazioni, può favorire il sonno al contrario del CBD che possiede effetti esattamente opposti.

L’uso medico marijuana

Prima di tutto c’è fare una precisazione: esistono diverse forme di THC.
Quella più attiva a livello farmacologico è il delta-9-THC, considerato dalla Food and Drug Administration statunitense come uno “strumento efficace per contrastare i disturbi legati al cancro e gli effetti collaterali delle chemioterapie”.
In realtà, andando a ritroso, si scopre che l’utilizzo in campo medico della Marijuana ha origini che risalgono fino a 3000 anni fa.
Mentre solo nel 19° secolo è stata introdotta in Occidente come antidolorifico, antispastico e antiepilettico.
Proprio in questo aspetto sono stati avviati e condotti alcuni studi sugli effetti della marijuana inalata (attraverso fumo o vaporizzazioni) nel trattamento del dolore neuropatico (provocato da lesioni dei nervi, a volte legate a infiltrazioni tumorali).
Oltre a far lenire il dolore acuto, il paziente che consuma marijuana terapeutica fa un minore uso di antidolorifici.
Uno studio specifico condotto con pazienti HIV-positivi ha dimostrato che il fumo di marijuana induce la fame, un effetto che è stato confermato anche in studi in pazienti oncologici che assumevano la forma farmaceutica del delta-9-THC.

Altre sperimentazioni sono state condotte con buoni risultati negli USA con due formulazioni farmacologiche di delta-9-THC per somministrazione orale nella nausea da chemioterapia. I due farmaci sono sì registrati in Europa ma non Italia, anche se possono essere importati esclusivamente su richiesta di un medico attraverso gli uffici delle ASL.

Inoltre esiste anche un farmaco sviluppato da un’azienda britannica nell’ambito di un progetto di ricerca pubblica per lo sviluppo di cure derivate dalla

Marijuana legale

: il nabiximols, sotto forma di spray inalabile. Questo contiene una miscela calibrata di delta-9-THC e di cannabidiolo ed è commercializzato anche qui in Italia.

Discorsi differenti invece vanno fatti per gli studi svolti sul fumo di marijuana naturale nel trattamento della nausea sono invece pochi e difficilmente interpretabili, perché le affermazioni di efficacia sono aneddotiche e basate sull’esperienza di alcuni pazienti.

Gli studi riguardanti gli effetti antitumorali dei cannabinoidi sono ancora allo stadio preclinico e non esistono sperimentazioni sugli umani.
Quelli effettuati su topi e ratti però fanno ben sperare. I cannabinoidi infatti possono inibire la crescita tumorale inducendo l’apoptosi, ovvero la morte programmata delle cellule maligne. Inoltre sono stati dimostrati effetti antiangiogenici.
Un esperimento con colture di carcinoma epatocellulare (cancro del fegato) ha dimostrato un effetto antitumorale del delta-9-THC.
Un altro studio ha evidenziato che i cannabinoidi possono avere un effetto antinfiammatorio sul colon e quindi potrebbero ridurre il rischio di cancro (i ben noti effetti collaterali di tipo cognitivo, però, rendono questa molecola inadatta all’uso in prevenzione).

Uso medico della Marijuana legale secondo il Ministero della salute

Dal 2006 in Italia i medici possono prescrivere preparazioni magistrali, da allestire da parte del farmacista in farmacia, utilizzando Dronabinol o sostanza attiva vegetale a base di cannabis ad uso medico, cioè la sostanza attiva che si ottiene dalle infiorescenze della cannabis coltivata dietro autorizzazione di un Organismo nazionale per la cannabis, essiccate e macinate, da assumere sotto forma di  decotto o per inalazione con apposito vaporizzatore. Dal 2013 in Italia è anche prescrivibile dai neurologi un prodotto registrato come medicinale a base di estratti di cannabis  per ridurre gli spasmi dolorosi nella sclerosi multipla.
Il Sativex, il cui principio attivo è una preparazione vegetale costituita da una miscela di due estratti della Cannabis sativa, il cannabidiolo (CBD) e delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), è stato autorizzato in Italia nell’aprile del 2013 ed è stato classificato ai fini della fornitura come medicinale soggetto a  prescrizione  medica  limitativa,   da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su  prescrizione  di centri ospedalieri o di specialisti – neurologo. Qualora tale principio attivo fosse disponibile, nella prescrizione magistrale si dovrebbe tenere conto di quanto indicato nelle note della Tabella 4 della Farmacopea Ufficiale: I preparati magistrali a base di principi attivi contenuti in medicinali di origine industriale e soggetti a ricetta limitativa secondo gli art. 92, 93 e 94 del Decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219 e successive modificazioni possono essere allestiti solo alle condizioni previste in sede di AIC per i medicinali industriali corrispondenti
Il delta – 9 – THC di sintesi o dronabinol, principio attivo del medicinale Marinol, registrato negli USA con indicazioni nei casi di perdita di appetito e di peso nei pazienti con AIDS, non è classificato dall’INCB tra le sostanze stupefacenti (yellow list) ma tra le sostanze psicotrope (green list);  il nabilone, principio attivo del medicinale Cesamet, registrato negli USA con indicazioni quale antiemetico in corso di chemioterapia, è sotto controllo in Italia e in alcuni altri Paesi.
Eventuali preparazioni magistrali a base di dronabinol  richiedono una prescrizione medica non ripetibile.
Fino ad oggi, per la realizzazione delle preparazioni magistrali con prodotti vegetali a base di cannabis venivano importati in Italia solo i prodotti commercializzati dall’Office of Medicinal cannabis (organismo olandese per la cannabis) del Ministero olandese della Salute, welfare e sport, secondo la procedura per l’importazione prevista dal DM 11/2/97.
Nel 2016, il nostro Paese ha avviato una produzione nazionale di cannabis per uso medico presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM), grazie alla collaborazione tra il Ministero della salute e il Ministero della difesa, in modo da garantire l’accesso a tali terapie a costi adeguati e in modo sicuro.

Si tratta del prodotto Cannabis FM-2 (contenente THC 5% – 8% e CBD 7,5% – 12%), prima sostanza attiva a base di cannabis prodotta in conformità alle direttive europee in materia di medicinali (EU – GMP) su processo produttivo depositato e controllato, in una officina farmaceutica autorizzata dall’AIFA e la cui distribuzione è autorizzata dall’Organismo statale per la cannabis presso il Ministero della salute. Dal luglio 2018 è disponibile anche la varietà Cannabis FM-1 (contenente THC 13,0-20,0%; CBD<1%).

La prescrizione di cannabis ad uso medico in Italia riguarda (DM 9/11/2015) l’impiego nel dolore cronico e di quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.

Le prescrizioni si effettuano quando le terapie convenzionali o standard sono inefficaci. Sono disponibili informazioni per i medici e farmacisti e istruzioni per la preparazione del decotto.

Il THC può essere assunto per via orale o per inalazione (attraverso il fumo di marijuana o spray). Se la Marijuana legale viene ingerita, il THC viene elaborato dal fegato e quindi gli effetti psicoattivi dei metaboliti sono diversi e più marcati rispetto alla semplice inalazione. Per evitare tali effetti la somministrazione di Marijuana legale naturale a fini terapeutici viene effettuata preferibilmente attraverso il fumo o per inalazione e meno frequentemente per via orale.

Negli Stati Uniti sono disponibili forme farmaceutiche di

Marijuana legale

per somministrazione orale, mentre una ditta olandese produce Cannabis terapeutica da fumare (cioè con un contenuto di THC controllato e titolato). Nel 2016 il nostro Paese, grazie alla collaborazione tra il Ministero della salute e il Ministero della difesa, ha avviato una produzione nazionale di Marijuana legale per uso medico presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM)
L’American Cancer Society si è espressa a favore della semplificazione delle procedure per prescrivere derivati della Cannabis ai malati oncologici, compresa la marijuana per uso terapeutico.

Marijuana legale: la legge in Italia

Perché e dove è possibile comprare la marijuana legale in Italia?
Proprio l’ambivalenza della cannabis ha reso assolutamente necessario l’intervento del legislatore. La legge italiana afferma infatti che è possibile coltivare marijuana legale utilizzando sementi registrate nell’Unione europea che abbiano un contenuto massimo di thc (cioè di tetraidrocannabinolo) pari allo 0,6 per cento.
La percentuale di thc nelle piante analizzate non dunque superare lo 0,6 per cento in nessun caso.
I controlli vengono svolti da un soggetto unico e sempre in presenza del coltivatore; gli addetti al controllo sono tenuti a rilasciare un campione prelevato per eventuali contro-verifiche. Nel caso in cui la percentuale di THC è superiore allo 0,6% si prevede alla distruzione oppure al sequestro del campione, senza nessuna responsabilità per l’agricoltore.
La normativa della legge italiana del 2016 con la legge 242 inoltre proibisce le importazioni non rientranti nel catalogo europeo evitando quindi erbe svizzere, incroci e ibridi.
Il quadro normativo della cannabis legale in Italia:

La normativa italiana sulla canapa ha finalmente avuto riconoscimento con l’approvazione della Legge sulla Canapa del 2 dicembre 2016, n. 242 , pubblicata sulla GU n.304 del 30-12-2016, che tra l’altro ha creato un “cuscinetto” di esenzioni di responsabilità per l’agricoltore nel caso in cui i risultati ad un controllo rivelino un tenore di THC superiore a 0,2% ma inferiore a 0,6%.
A livello europeo sono ancora in via di definizione i limiti di THC ammissibili negli alimenti a base di canapa.

NORMATIVA VIGENTE: PRINCIPALI RIFERIMENTI

L’ultima riforma della PAC 2014-2020 (Regolamento PAC 1307/2013) riconosce la coltivazione di canapa tra quelle ammesse a ricevere i pagamenti della PAC, purché si tratti di semi certificati di varietà con tenore di THC inferiore allo 0,2% . Il Regolamento concede agli Stati membri anche la possibilità di riconoscere un aiuto accoppiato alla coltivazione di canapa. Federcanapa a luglio 2016 ha richiesto in proposito al Mipaaf di riconoscere questo aiuto.

Il Reg.-Delegato-n.-639-2014  che integra il Regolamento 1307/2013 stabilisce che le varietà di canapa ammesse ai pagamenti sono quelle iscritte nel catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole | Le varietà ammesse sono indicate anche nel “Plant variety database – European Commission“

La circolare ministero della salute 22 maggio 2009 ha ammesso in Italia anche gli usi alimentari del seme di canapa dichiarando sulla base delle indicazioni dell’istituto Superiore della Sanità, che “la possibilità di rilevare tracce (di THC) nei prodotti di lavorazione (farine e oli) è esclusivamente dovuta a contaminazione di organi fiorali e all’adozione di inidonee pratiche di mondatura del seme”.

Reg. n. 1112/2009  nell’Allegato I stabilisce il metodo comunitario per la determinazione quantitativa del Δ9- tetraidrocannabinolo (THC) delle varietà di canapa ( pagina 48 )

Il Decreto-09-novembre-2015 cannabis farmaceutica del ministero della salute autorizza “la coltivazione delle piante di cannabis da utilizzare per la produzione di medicinali di origine vegetale a base di cannabis, sostanze e preparazioni vegetali ” (art.1), specificando che per piante di cannabis “si intendono le piante diverse da quelle di canapa coltivate esclusivamente da sementi certificate per la produzione di fibre o per altri usi industriali , come consentito dalla normativa dell’Unione europea”. In tal modo introduce una distinzione inequivocabile tra piante per usi industriali e piante per usi da droga

D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 T.U. Stupefacenti

integrato dalla Legge 16 maggio 2014, n. 79. Art. 26 e aggiornato con le modifiche apportate dal D.Lgs. 1 marzo 2018 n. 21 e dai Decreti del Mistero della Salute del 18 maggio 2018 e del 25 giugno 2018

La legge n. 412 5/06/1974 di ratifica ed esecuzione della convenzione unica sugli stupefacenti, adottata a New York il 30.03.1961 e del protocollo di emendamento, adottato a Ginevra il 25.03.1972. (GU n.236 del 10-9-1974).

Il regolamento CE 1234/2007 prevede nella OCM canapa (Organizzazione Comune di Mercato), oltre a fibre e canapulo, “Semi di canapa, anche frantumati, diversi da quelli destinati alla semina” (1207 99 91) – parte XXI Altri prodotti (regolamentati)

Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (GUCE 26/10/2012) riconosce tra i prodotti oggetto della politica agricola comune (art.38-44) “la canapa greggia, macerata, stigliata, pettinata o altrimenti preparata, ma non filata;stoppa e cascami (compresi gli sfilacciati)” (allegato I del Trattato) articoli 38 e 44 trattato funzionamento UE

Circolare Del MIPAAF 22 maggio 2018 “CIRCOLARE SULLE MODALITÀ DI COLTIVAZIONE E REGOLE DEL FLOROVIVAISMO” Che riconosce la possibilità di coltivare infiorescenze destinate al florovivaismo, ma disconosce la riproduzione per via agamica, dichiarazione che riteniamo in contrasto con il DM 5 aprile 2011