Modificato il: 14/08/2025
Troppo spesso la curiosità spinge oltre i limiti, complice la facilità di reperimento delle informazioni
Al giorno d’oggi, basta avviare il PC per accedere a qualunque tipo di informazione sulla canapa o sulla canapa light. Ma sai farne buon uso?
Di recente si è diffusa una pratica di estrazione dell’olio di marijuana a dir poco discutibile. Secondo una nutrita fetta di appassionati del settore, è possibile ottenere un olio purissimo, attraverso un processo estrattivo che si serve del gas N-Butano.
Nei numerosi video-tutorial disponibili, però, spesso non vengono menzionati i rischi che si corrono attuando tale procedimento.
Maneggiando il butano infatti, trattandosi di una sostanza altamente infiammabile, una piccola distrazione può costare la vita.
Nel migliore dei casi, le ustioni provocate dall’esplosione potrebbero renderti irriconoscibile o demolire l’edificio all’interno del quale tentavi l’estrazione dell’olio di marijuana, con conseguenze anche per le persone inconsapevolmente vicine.
In questo articolo ti spiego di cosa si tratta e quali sono le ragioni per cui non dovresti mai e poi mai valutare di mettere in atto l’estrazione a butano fai-da-te.
Che cosa significa BHO?
BHO è l’acronimo che sta per Butane Hash Oil, un tipo di estratto della cannabis talmente concentrato da arrivare a contenere anche oltre l’80% di THC. Il suo utilizzo, infatti, provoca effetti esagerati anche nei fumatori più esperti.
L’origine del nome di questo potentissimo olio è da attribuire al metodo utilizzato per l’estrazione che si serve del gas N-Butano. La particolarità di questa tecnica estrattiva consiste nel fatto che permette di ottenere un prodotto finale dorato dalla purezza sorprendente.
Ma come si estrae il BHO?
Come avviene il processo di estrazione del Butane Hash Oil?
Come anticipato, l’olio di marijuana purissimo (a differenza dell’olio di CBD) viene ottenuto attraverso l’impiego del gas N-Butano, che funziona da solvente. A differenza di altri, come l’alcol etilico ad esempio, questo gas non è in grado di estrarre dalla pianta gli elementi idrosolubili, primo fra tutti la clorofilla, che renderebbe l’olio di color verde scuro e piuttosto amaro.
Lo scopo di questo particolare processo di estrazione è quello di separare i tricomi e la resina – quindi cannabinoidi e terpeni – dal resto della pianta.
Ai fini dell’estrazione sono utilizzabili tutte le parti della cannabis, scarti compresi, ma chi vuole ottenere un prodotto finale di alta qualità preferisce usare le infiorescenze.
Le principali tecniche per l’estrazione dell’olio sono due e te le illustro di seguito.
- Estrazione a circuito aperto.
Attraverso questo metodo è possibile ottenere un estratto in forma piuttosto grezza. In pratica, l’estrazione consiste nell’utilizzare un tubo solitamente di metallo o borosilicato e riempirlo di materiale vegetale completamente secco e ben pressato. A questo punto, si versa il gas N-Butano da una delle due estremità e si attende che defluisca dall’altra. - Estrazione a circuito chiuso.
Questa tecnica è decisamente più elaborata della prima e anche il prodotto finale è di qualità nettamente superiore. Per mettere in atto questa procedura occorre uno strumento specifico, detto appunto estrattore a circuito chiuso, costituito da un serbatoio con delle valvole, che servono a regolare la fuoriuscita del gas dallo stesso, verso un vano contenente la marijuana.
Il processo di estrazione del BHO non è particolarmente facile da realizzare e inoltre il rapporto materia prima – prodotto finito non è conveniente. Per estrarre pochi grammi di olio, è necessario utilizzare una quantità di cannabis 10 volte superiore.
Sono pochissime, infatti, le persone che si dedicano a questo tipo di attività. Ma le motivazioni non sono solo queste appena descritte.
Il processo di estrazione attraverso il gas N-Butano è estremamente rischioso e le conseguenze di una anche minima disattenzione possono essere davvero devastanti.
Leggi anche: Il legame tra cannabis e dopamina: tra THC e centri del piacere
BHO e CBD: estratti, wax e concentrati di cannabis – guida completa
Il mondo degli estratti e dei concentrati di cannabis non si limita al solo hash oil BHO ad alto contenuto di THC. Negli ultimi anni, sono sempre più diffusi anche i prodotti a base di CBD, come il wax CBD o lo shatter, che offrono esperienze simili per consistenza e forma, ma senza gli effetti psicoattivi e con una maggiore legalità in diversi Paesi.
Il Butane Hash Oil (BHO) è solo una delle tante forme di concentrati disponibili. Oltre all’olio, possiamo trovare:
- Wax – una cera morbida e friabile, spesso di colore dorato;
- Shatter – duro e fragile, dall’aspetto simile al vetro;
- Budder – con una consistenza cremosa e facile da maneggiare;
- Charas – resina tradizionale ottenuta dalla lavorazione manuale delle infiorescenze;
- Estratti in cera compatta o a struttura granulare.
Tutti questi derivati possono essere prodotti sia con cannabis ricca di THC, sia con varietà legali ad alto contenuto di CBD, dando origine ai cosiddetti “BHO CBD” o wax CBD, molto apprezzati da chi vuole concentrati potenti ma non psicotropi.
Consistenza, forme e consumo
Le consistenze variano a seconda del processo di produzione, della base vegetale utilizzata e della purezza del prodotto. Alcuni estratti hanno una struttura simile al vetro e si spezzano facilmente, altri restano morbidi come una cera a temperatura ambiente.
Il consumo più comune è il dabbing, che prevede il riscaldamento del prodotto su una superficie rovente e l’inalazione del vapore.
Prezzo e quantità
Sul mercato legale, il prezzo per 1g di wax CBD o shatter CBD varia a seconda della qualità e della fascia di purezza: si va da estratti economici a prodotti premium realizzati da produttori specializzati. In generale, i concentrati di cannabis legale con CBD tendono ad avere un prezzo inferiore rispetto ai BHO ad alto THC venduti sul mercato nero.
Materiali e precauzioni
Nella produzione casalinga di estratti con solventi come il butano, il rischio di incidenti è altissimo, come già spiegato in questo articolo. I tubi di estrazione, la gestione della temperatura e la manipolazione dei gas richiedono conoscenze tecniche e precauzioni serie. Per questo, il consiglio è sempre quello di affidarsi a produttori certificati, che possano garantire un prodotto sicuro e privo di residui pericolosi.
Estrazione a Butano fai-da-te e pericolo di morte: un’eventualità più frequente di quanto pensi
No, non si tratta di allarmismo.
Le conseguenze dell’impiego improprio di questo gas sono reali e possono provocare la morte o, nel migliore dei casi – migliore?! – lesioni gravi e ustioni di entità pesante.
Anche una sola scintilla – lo sai che può bastare premere l’interruttore della luce? – è in grado di dare il via a esplosioni di ingenti dimensioni.
Non sarebbe la prima volta, infatti, che una apparentemente banale disattenzione sia costata molto cara a persone che, ansiose di ottenere il BHO, hanno sottovalutato le norme di sicurezza indispensabili quando si ha a che fare con sostanze del genere.
Per il grado di pericolosità che caratterizza l’estrazione a butano, infatti, l’olio di marijuana è stato spesso screditato.
Il problema non si pone, invece, per i professionisti del settore, che disponendo delle conoscenze e delle attrezzature adeguate, non rischiano la propria e l’altrui incolumità.
Un ulteriore aspetto da considerare, poi, riguarda la preoccupazione per l’eventuale contaminazione dell’olio di marijuana a seguito del contatto con il gas N-Butano.
Data la giovane età di questa pratica, non esistono infatti studi scientifici, e quindi attendibili, sugli effetti che il BHO può causare all’uomo.
Anche se non esistono sovradosaggi fatali di marijuana, con il suo 80% di THC, le probabilità di perdere i sensi o di sentirsi male sono cospicue.
In conclusione, l’estrazione a butano fai-da-te non è certamente una pratica raccomandabile
Le nuove mode spesso vengono ben accolte dagli appassionati del settore e ciò è avvenuto anche questa volta.
La curiosità suscitata da questa pratica ha portato molte – troppe – persone a tentare di mettere in pratica l’estrazione a butano con lo scopo di ottenere l’olio di marijuana purissimo che ne deriva.
Purtroppo, però, tutto questo risulta essere molto pericoloso, e i rischi aumentano se si tratta di metodi e attrezzature fai-da-te.
Inoltre, non vi sono ricerche sufficienti per garantire la non tossicità del prodotto finale.
Saresti veramente favorevole a correre tutti questi rischi per un po’ di sballo, molto probabilmente troppo potente per essere piacevole?
Tutto sommato, non mi pare che ne valga la pena, non trovi?
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