L’Hashish : effetti negativi, ecco i più noti

hashish effetti negativi

Modificato il: 10/08/2025

Vuoi conoscere gli effetti collaterali legati all’assunzione di hashish? Esaminiamo quelli a breve e a lungo termine

Nato secoli e secoli fa, l’hashish è uno dei più noti e potenti derivati della canapa, tra i quali ricordiamo i cristalli, l’olio cbd, le creme… 

Di solito, alla vista, questo prodotto si presenta come un panetto rettangolare o una sfera, di un colore che va dal marrone scuro fino al color miele; mentre, a livello olfattivo, sprigiona una miriade di profumi terrosi, erbosi e speziati inconfondibili.

Fin dalla sua nascita, l’hashish viene apprezzato proprio per questi suoi aromi e per gli effetti rilassanti che derivano dalla sua assunzione.

Tuttavia, il ‘fumo’ (altro appellativo di questo derivato della canapa) provoca anche tanti effetti collaterali sia a breve sia a lungo termine: motivo per il quale, in Italia e in tanti altri Paesi, è considerato un prodotto illegale (ben diverso dall’hashish legale ad alto contenuto di CBD).

Ti piacerebbe sapere di più sull’hashish e gli effetti negativi legati al suo utilizzo?

Scopriamo di quali si tratta.

donna in preda a una crisi d'astinenza da hashish

Hashish ed effetti a lungo termine: ecco quelli negativi

L’hashish è un prodotto realizzato a partire dai tricomi estratti dalle infiorescenze di canapa sativa, ossia le parti della pianta che possiedono la più elevata concentrazione di cannabinoidi, compreso il THC.

Il THC o tetraidrocannabinolo è un principio attivo psicotropo – ossia una sostanza in grado di alterare le capacità psichiche e motorie di chi ne fa uso – illegale in tanti Paesi del mondo, Italia compresa.

È proprio questo cannabinoide il responsabile dei principali effetti collaterali dell’hashish.

Da non confondere assolutamente con il CBD – un altro cannabinoide molto noto, estratto dalla canapa legale – che, invece, è privo di effetti psicotropi e non crea dipendenza.

Vediamo, dunque, quali sono gli effetti negativi dell’hashish:

  • assuefazione.
    Chi assume regolarmente hashish corre il rischio che, a causa delle sostanze in esso contenute, nel proprio cervello si inneschino una serie di meccanismi di vario tipo. In particolare, pare che, in seguito a un lungo periodo di abuso di questo prodotto, il cervello, abituatosi alla presenza dei cannabinoidi, possa modificare il suo funzionamento, al punto da non riuscire più a riprendere la sua normale attività;
  • astinenza.
    Fare uso di hashish per lunghi periodi di tempo, porta ad avere il costante e irrefrenabile desiderio di assumerne e riassumerne ancora: la dipendenza. La mancata assunzione di hashish o di altri derivati della marijuana contenenti THC, può scatenare il manifestarsi di crisi d’astinenza di diversa entità. I sintomi più comuni sono ansia, nervosismo, forte irritabilità e insonnia;
  • tolleranza.
    I soggetti che consumano abitualmente hashish, alla lunga, sviluppano una sorta di tolleranza rispetto ai suoi principi attivi. Sostanzialmente, mentre prima ottenevano qualche effetto da una minima assunzione di prodotto, dopo qualche tempo, per avere i medesimi effetti, dovrebbero aumentare le dosi di hashish;
  • problemi all’apparato respiratorio.
    Chi fuma spinelli a base di hashish, proprio come i fumatori delle classiche sigarette, sviluppa diversi problemi all’apparato respiratorio, che si manifestano prevalentemente con: tosse, catarro, affanno, fastidi alla gola, e così via.

Leggi anche: Le 5 curiose tappe della storia dell’hashish

Hashish ed effetti negativi a breve termine

Nel paragrafo precedente abbiamo parlato degli effetti collaterali del consumo di hashish a lungo termine. Ora, invece, vogliamo chiarire che il consumo di questo derivato della cannabis potrebbe provocare qualche effetto spiacevole anche a breve termine.

In cosa consiste?

Tra i più comuni effetti collaterali dell’hashish ci sono:

  • rossore degli occhi;
  • aumento della frequenza cardiaca;
  • attacchi di panico e ansia;
  • paranoia;
  • perdita di coordinazione e intorpidimento;
  • percezione distorta della realtà circostante (immagini e suoni);
  • nausea;
  • secchezza delle fauci;
  • mal di testa…
ragazzo in stato di paranoia dopo aver fumato hashish

Anche in questo caso, gli effetti negativi sono scatenati per lo più dall’assunzione di THC. E c’è di più: quando il fumo non è di prima scelta, è probabile che possa essere stato ‘tagliato’, ossia alterato con l’aggiunta di altre sostanze non naturali e potenzialmente nocive.

Leggi anche: Biomassa di canapa: significato del termine e usi

Alla scoperta dell’hashish al CBD: un prodotto legale e privo di effetti psicotropi

Come abbiamo visto, l’hashish può avere effetti negativi sull’umore, la coordinazione, la concentrazione e su tanti altri aspetti.

A tutto questo, però, c’è una soluzione.

Da un po’ di tempo a questa parte, è nato l’hashish legale, detto anche hashish CBD.

Quello di cui stiamo parlando è un prodotto ottenuto dalla lavorazione di diverse resine vegetali, arricchito con cristalli di CBD e completamente privo di THC (il cannabinoide psicoattivo e illegale).

Grazie all’assenza di questa sostanza psicotropa, chi fa uso di hashish legale può godere a pieno di tutti i suoi vantaggi; senza la paura di sviluppare una dipendenza nei confronti del prodotto, e senza dover subire i numerosi effetti collaterali tipici dell’hashish illegale.

Questa novità del panorama della cannabis si può acquistare liberamente anche in Italia; tuttavia, riguardo al suo consumo c’è ancora poca chiarezza: ecco perché noi di Justbob lo proponiamo solo a scopo collezionistico.

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L’hashish effetti: cosa dicono studi e ricerche

Parlando di l’hashish effetti, è importante approfondire le informazioni emerse da studi e ricerca scientifica, che analizzano come questa droga e le sue diverse forme possano influire sulla salute di chi la utilizza. Gli effetti dell’hashish dipendono da numerosi fattori, come la concentrazione di THC, i componenti presenti nella resina, la modalità di produzione e, soprattutto, l’ età dei consumatori.

Le prove raccolte in anni di osservazioni indicano che giovani e adolescenti sono particolarmente vulnerabili ai danni potenziali di questa sostanza, poiché il corpo e la mente sono ancora in fase di sviluppo. In queste situazioni, il rischio di sviluppare dipendenza, problemi di concentrazione o sintomi di astinenza risulta più elevato.

Un studio recente ha messo in luce che l’uso continuativo di hashish ad alta concentrazione di THC può provocare conseguenze sul sistema nervoso centrale, alterando funzioni cognitive e memoria a lungo termine. Tuttavia, alcune ricerche stanno esplorando la possibilità di una riduzione di questi effetti grazie all’introduzione di cannabidiolo in fase di produzione, con l’obiettivo di mitigare le conseguenze più gravi e favorire un possibile trattamento per ridurre i rischi associati.

Non bisogna dimenticare che l’hashish deriva dai fiori della pianta di canapa sativa, ricchi di resina che racchiude sia il THC sia altri cannabinoidi. In assenza di un controllo sulla qualità e sui componenti, l’esposizione a droghe non pure o adulterate può aumentare notevolmente il rischio per la salute.

Per questo motivo, è fondamentale che i consumatori — soprattutto i più giovani — abbiano accesso a informazioni chiare e verificate, per poter comprendere appieno le conseguenze e fare scelte consapevoli. La conoscenza è la prima forma di riduzione del danno, e la consapevolezza è il miglior alleato per proteggere il corpo e la mente dagli effetti indesiderati dell’hashish.