Pubblicato il: 10/06/2024
Le proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche del cannabidiolo possono rivelarsi utili anche per contrastare i dolori mestruali?
Ultimamente il CBD (cannabidiolo) sta riscuotendo notevole successo di pubblico e catturando la curiosità di una larga fetta di consumatori.
Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche è usato sempre più in varie terapie per i disturbi più disparati e recentemente si sta imponendo anche come rimedio naturale per i dolori causati dal ciclo mestruale.
Ma in questi casi il CBD è davvero utile? Vedremo cosa dicono i ricercatori a riguardo, citeremo vari studi e analisi scientifiche sull’utilizzo di CBD per alleviare le sofferenze provocate dalla dismenorrea o altri disturbi simili.
Cercheremo di dare una risposta a tutti i vostri dubbi e chiarire ogni vostra perplessità in modo chiaro e sintetico anche sugli effetti del CBD.
Prima di cominciare però vi invitiamo a esplorare Justbob e il nostro shop in cui potrete trovare numerosi articoli a base di canapa legale come appunto l’olio di CBD.
Vi ricordiamo come sempre che questo articolo è scritto a puro scopo divulgativo e non vuole in alcun modo incentivare l’utilizzo di nessuna sostanza illecita; detto questo vi raccomandiamo di rispettare sempre le norme vigenti che regolano la materia cannabis e, nel caso foste curiosi, di acquistare esclusivamente prodotti rigorosamente legali come quelli su Justbob.
Dopo queste doverose premesse, possiamo iniziare!
Cosa sono i dolori mestruali?
Qualsiasi donna prima o poi, chi più o chi meno, ha provato i caratteristici dolori del ciclo mestruale, ovvero:
- dolori al basso ventre e alla zona lombare;
- nervosismo e sbalzi d’umore;
- stanchezza e spossatezza generale;
- diarrea o vomito;
- nausea;
- mancanza di appetito;
- tensione mammaria;
- nevralgia;
- mal di testa, emicrania, capogiri e svenimenti.
Anche solo uno di questi fastidiosi sintomi può rendere la vita davvero difficile, penalizzare le donne, non solo nel lavoro, ma avere anche ripercussioni negative sulla loro vita sociale e affettiva.
Scientificamente, il termine medico per definire tali dolori, è dismenorrea.
La dismenorrea è un dolore acuto al basso ventre che si manifesta qualche giorno prima delle mestruazioni. Si tratta di un dolore intenso, sordo, costante, caratterizzato da crampi anche lancinanti.
Solitamente tale patologia si verifica nelle sindromi premestruali ma raggiunge il suo apice 24 ore dopo la comparsa del flusso e può durare tra i 2 e i 3 giorni.
Si pensa che le donne che hanno avuto un menarca precoce siano più esposte a tale disturbo, altri fattori di rischio potrebbero essere anche un flusso copioso e prolungato e precedenti simili in famiglia.
In genere i ginecologi consigliano l’attività fisica come prevenzione e notano una correlazione tra fumo e dismenorrea.
Non è da trascurare anche l’aspetto psicologico, l’ansia può contribuire all’insorgere della dismenorrea, attendere il ciclo con un atteggiamento timoroso e angoscioso può accrescere i sintomi già preesistenti gettando chi ne è afflitto in un circolo vizioso da cui non è facile uscire.
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Cosa si intende per congedo mestruale dal lavoro?
In Italia i dati sulla dismenorrea sono allarmanti: tra il 60 e il 90% delle donne lamentano dolori mestruali anche insopportabili e ciò causa un assenteismo da scuola dal 13 al 51% e un assenteismo dal lavoro tra il 5 e il 15%.
La politica italiana a questo proposito pare indifferente a eccezione di questa proposta di legge del 2016.
Invece in alcuni paesi come la Spagna è stato introdotto il congedo mestruale, un permesso retribuito dal lavoro per le donne che soffrono di cicli particolarmente dolorosi.
La Spagna è il primo paese europeo a prevedere misure del genere ma alcune nazioni asiatiche come Cina, Corea del Sud, Giappone, Taiwan e Vietnam già prevedono tutele simili ai congedi mestruali nel loro ordinamento.
Come si può facilmente capire la soglia del dolore e la sua percezione sono soggettivi e cambiano da donna a donna, per cui è molto difficile stabilire l’intensità di tali disturbi tramite certificato medico.
Però è innegabile come un ciclo molto doloroso, possa essere davvero problematico per chi ne soffre, e anche l’Italia dovrebbe avere una legge che tuteli le donne che soffrono di dismenorrea.
Questa non è solo una questione di diritti e di giustizia, ma anche una questione economica, infatti metà delle persone che lavorano vanno tutelate proprio per il bene dell’economia del paese, se proprio dobbiamo farne un affare meramente pragmatico.
Insomma, dovrebbe essere interesse dello stato avere cittadine e cittadini in salute e lavoratrici e lavoratori produttivi che contribuiscano attivamente alla vita economica.
Rimedi contro la dismenorrea primaria e secondaria
Se non vi è una causa specifica si parla di dismenorrea primaria, invece se i sintomi sono legati da patologie specifiche si parla di dismenorrea secondaria.
In tal caso le patologie possono essere:
- vulvodinia;
- endometriosi;
- adenomiosi;
- fibromi uterini;
- infezioni;
- stenosi, ovvero restringimenti della cervice.
Le molecole responsabili dell’infiammazione sono le postaglandine che provocano le dolorose contrazioni uterine. Le contrazioni più intense restringono i vasi sanguigni privando l’utero di ossigeno per breve tempo e ciò causa gli episodi più dolorosi.
Ovviamente si consiglia una visita ginecologica per capire se si tratta di endometriosi o altre patologie simili.
Ma come porre rimedio ai dolori mestruali?
Solitamente si ricorre a medicinali a base di ketoprofene, ibuprofene o paracetamolo. Anche la pillola anticoncezionale può ridurre tali dolori.
Oltre a questi rimedi farmacologici si può ricorrere a soluzioni più naturali come per esempio tenere al caldo la zona del basso ventre o lombare con borse dell’acqua calda. Questi stratagemmi casalinghi non vanno sottovalutati, possono infatti dare lo stesso sollievo di alcuni farmaci e senza effetti indesiderati.
Un’altra soluzione può essere il magnesio, o altri integratori adatti allo scopo, da assumere una settimana prima del ciclo proprio per attenuare i sintomi della sindrome premestruale.
Non è da trascurare comunque un costante esercizio fisico e uno stile di vita salutare e non sedentario, senza eccesso di alcol o fumo.
UIteriori rimedi naturali molto diffusi, specie negli ultimi anni, sono yoga, meditazione e respirazione diaframmatica. Queste pratiche si rivelano utili per il rilassamento dei muscoli contratti dal dolore e per lo scioglimento di varie tensioni muscolari e articolari. Infatti una respirazione profonda e lenta può aiutare ad attenuare leggermente la sofferenza e a distogliere la mente dal dolore.
Il cannabidiolo utilizzato per alleviare i dolori del ciclo mestruale
Il CBD è dotato di proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, ormai è assodato e dimostrato scientificamente.
Tale sostanza come abbiamo visto più volte non è psicoattiva e non ha particolari effetti collaterali, per questo è stata dichiarata non tossica dall’OMS.
Proprio grazie a queste sue caratteristiche il cannabidiolo è molto usato in ambito terapeutico ed esistono alcuni medicinali a base di cannabis utili nel trattamento della dismenorrea.
Tali farmaci non provocano assuefazione possono rivelarsi efficaci ma naturalmente sempre dopo prescrizione medica.
Dopo un’accurata visita ginecologica sarà cura del medico stabilire la corretta terapia da seguire dopo aver attentamente valutato la storia clinica della paziente ed eventuali terapie già in atto.
Ma anche il CBD può essere un buon analgesico in caso di mestruazioni dolorose?
Sì, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie può rivelarsi un valido alleato per contrastare i dolori mestruali ma è sempre raccomandato confrontarsi col medico per stabilire dosi, metodi di assunzione e durata del trattamento.
Infatti secondo gli studi medici più recenti il cannabidiolo si rivela utile per molte patologie che interessano il ciclo, tra cui:
- dolori mestruali;
- dismenorrea;
- sindrome premestruale;
- endometriosi;
- sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
In che forma si può utilizzare il CBD e con quali dosaggi?
Esistono vari prodotti a base di CBD che possono alleviare i dolori mestruali:
- creme;
- gel;
- capsule;
- oli;
- cristalli.
Solitamente le creme e i gel vengono preferiti perché applicati con automassaggio nella zona lombare e addominale che può dare sollievo.
Alcune lo associano anche all’aromaterapia, una pratica che può infondere grande rilassamento.
L’uso topico di creme, gel e lozioni permette che il CBD entri subito in circolo e faccia subito effetto. Le sue proprietà analgesiche e antidolorifiche possono rivelarsi davvero utili per placare i caratteristici e fastidiosi crampi mestruali.
Quanto CBD prendere in caso di dismenorrea?
Generalmente gli esperti consigliano dai 20 ai 60 mg di CBD al giorno per via orale o inalatoria, ma capite bene che il dosaggio da somministrare cambia da donna a donna e dipende da molti fattori come:
- abitudine al consumo;
- età, metabolismo e storia clinica;
- sopportazione del dolore;
- tolleranza del CBD.
In alcuni test clinici alcune pazienti affette da dismenorrea hanno assunto 15 -25 mg di olio CBD al 10% per tre volte al giorno per poi accrescere il dosaggio gradualmente. Già dalla prima somministrazione comunque hanno manifestato un attenuamento sensibile dei dolori mestruali. Tali test sono ancora in fase di definizione, perciò vi terremo aggiornati nei prossimi articoli.
Cosa dice la ricerca medica a proposito di CBD e dismenorrea?
Sappiamo come il cannabidiolo interagisca con i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide.
Il CBD agisce sul sistema nervoso centrale e altera la percezione del dolore, attenuandolo e rendendolo più tollerabile.
I cannabinoidi rilassano la muscolatura e contribuiscono a ridurre spasmi, contrazioni e crampi mestruali. A ciò si devono associare le proprietà antinfiammatorie e analgesiche proprie del CBD, ma non solo! Il CBD infatti migliora anche l’umore, l’irritabilità e l’ansia.
A questo proposito ci sembra interessante citare uno studio del 2016 pubblicato sul ‘Journal of Clinical Pharmacy and Therapeutics’ che ha interessato 20 donne tra 18 e 35 anni che soffrivano di dismenorrea primaria.
Le donne, che lamentavano crampi mestruali molto intensi, sono state divise in due gruppi: a uno è stato somministrato un placebo, all’altro capsule di CBD.
Le partecipanti hanno assunto le capsule per tre giorni e hanno annotato ogni sensazione in un diario. Il gruppo che ha ricevuto il placebo ha registrato effetti trascurabili, invece chi ha assunto CBD ha notato una rilevante diminuzione dei sintomi senza nessun effetto collaterale.
I ricercatori hanno così concluso che il CBD sembrerebbe essere molto efficace per alleviare i dolori mestruali grazie al modo in cui il cannabidiolo interagisce con i recettori endocannabinoidi.
È giusto evidenziare che gli scienziati hanno evidenziato che sarebbe utile effettuare ulteriori studi più approfonditi prima di affermare con sicurezza l’efficacia del CBD in tal senso.
La cosa positiva è che non sembrerebbe ci siano effetti secondari particolari.
Leggi anche: 4 tecniche di rilassamento del tutto naturali (e come il CBD si inserisce in questo contesto)
Conclusioni
Siamo giunti alla conclusione di questa panoramica sul CBD utilizzato per alleviare i dolori mestruali.
Abbiamo visto come la dismenorrea colpisca molte donne di tutte le età e sia un vero e proprio problema che limita la vita sociale e lavorativa di chi ne è affetta.
In alcuni paesi asiatici e in Spagna le istituzioni hanno recepito il problema e cercato di attuare qualche soluzione come il congedo mestruale, misura di giustizia ed equità, oltre che economica, che in Italia sembra ancora un miraggio.
Il CBD, stando alle ricerche mediche e scientifiche, sembrerebbe un valido alleato contro la dismenorrea e, a differenza dei farmaci convenzionali, è privo di effetti collaterali.
Infatti le proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche del cannabidiolo si rivelano efficaci per alleviare i crampi mestruali, i dolori addominali e lombari soprattutto nella sindrome premestruale.
Per i dosaggi, la durata del trattamento e le possibili interferenze con altre terapie già in corso, è sempre meglio consultare il medico e farsi guidare da uno specialista.
Bene, speriamo di esser stati utili e vi invitiamo come sempre a seguirci ancora su Justbob per altri articoli simili di pubblica utilità.
Takeaways
- Il cannabidiolo (CBD) è sempre più popolare per le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, che lo rendono una possibile soluzione per i dolori mestruali.
- La dismenorrea, caratterizzata da dolori intensi durante il ciclo mestruale, può essere affrontata con diverse terapie, tra cui l’uso di CBD.
- Alcuni paesi hanno introdotto misure come il congedo mestruale per le donne che soffrono di dolori mestruali insopportabili, mentre in altri paesi, come l’Italia, tale misura è ancora un obiettivo lontano.
- Il CBD può essere assunto in varie forme, tra cui creme, gel, capsule, oli e cristalli, con l’applicazione topica spesso preferita per un rapido sollievo.
- Gli studi scientifici suggeriscono che il CBD può essere efficace nel ridurre i sintomi della dismenorrea grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e rilassanti muscolari, ma è sempre consigliabile consultare un medico per dosaggi e modalità di assunzione personalizzati.
Domande & Risposte
Le proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche del cannabidiolo possono rivelarsi utili anche per contrastare i dolori mestruali?
Sì, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, il cannabidiolo può rivelarsi un valido alleato per contrastare i dolori mestruali.
Cosa dice la ricerca medica a proposito di CBD e dismenorrea?
Studi recenti hanno dimostrato una significativa diminuzione dei sintomi senza effetti collaterali rilevanti nelle donne che assumono CBD.
Come può essere utilizzato il CBD per alleviare i dolori mestruali?
Il CBD può essere utilizzato sotto forma di creme, gel, capsule, oli o cristalli. Le creme e i gel possono essere applicati direttamente sulla zona lombare e addominale per un sollievo localizzato dai crampi mestruali.