Purple Haze: la varietà di cannabis simbolo degli anni ‘70

Purple Haze: la varietà di cannabis simbolo degli anni ‘70 | Justbob

Modificato il: 02/09/2025

Quali sono le caratteristiche di questo iconico strain di marijuana? Qual è il suo legame con la mitica canzone di Jimi Hendrix?

Ben ritrovati fedeli lettori! Oggi vorremmo parlarvi della Purple Haze, la nota varietà di marijuana, simbolo dell’era psichedelica degli anni ’60 e ’70, epoca di sperimentazioni e creatività senza confini.

Il nostro sarà, come al solito, un articolo a puro scopo informativo e divulgativo, e ovviamente non vogliamo incoraggiarvi all’uso di sostanze illecite.

Vogliamo solo farvi immergere in un tempo lontano caratterizzato da trasgressione e anticonformismo; vedetelo come un viaggio nel tempo stile Ritorno al futuro!

Infatti, vi porteremo con noi in un viaggio on the road in pieno stile hippy alla scoperta di quest’erba così peculiare, per cui, inforcate gli occhiali da sole, aprite la capotta della vostra cadillac, e col vento tra i capelli, accendete lo stereo a tutto volume! Si parte!

Ma prima di lasciarvi alla lettura vi ricordiamo che su Justbob potete trovare vari prodotti a base di canapa light come l’olio di CBD.

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Le nobili origini della mitica Purple Haze

La storia della Purple Haze inizia con la Haze, una varietà di Cannabis sativa che ha visto la luce negli anni ’70 nelle colline della Bay Area, in California.

La Haze è un incrocio non stabilizzato di varietà genetiche provenienti da diverse regioni del mondo: Colombia, Messico, Nepal e Thailandia.

Questo mix genetico internazionale ha dato origine a piante che producono cime molto pelose, con un lungo periodo di fioritura e un effetto psicoattivo molto intenso. Ma non temete, anche nel mondo canapa light esiste la Purple Haze!

I creatori di questa varietà, noti come Haze Brothers, selezionarono meticolosamente le linee genetiche per creare una pianta che incarnasse l’essenza delle Sativa pure caratterizzate da un aroma ricco e complesso, spesso descritto come una miscela di incenso con sfumature di cedro del Libano.

Questo particolare profilo aromatico è presente anche nella Purple Haze, che combina queste note con un tocco fruttato e speziato .

La Purple Haze, in particolare, è considerata una varietà nobile per la sua discendenza diretta dalla Haze originale e per le sue straordinarie qualità genetiche.

La sua creazione rappresenta l’apice della selezione genetica negli anni ’70, con una combinazione unica di Sativa nepalese, Oaxacan (Mexican Sativa), Colombian Gold e Thai Sativa.

Alcune scuole di pensiero però sostituiscono le due varietà Gold con Sativa equatoriali congolesi, sottolineando la diversità e la complessità delle sue origini, ancora dibattute e, per certi versi, avvolte in una fitta nebbia di fumo…

Un'immagine stilizzata di Jimi Hendrix mentre fuma con uno sfondo colorato stile hippy | Justbob

Il legame tra Jimi Hendrix e la Purple Haze: tra realtà e leggenda

Il nome “Purple Haze” evoca immediatamente l’immagine di Jimi Hendrix e la sua famosa canzone del 1967.

Il brano dello storico chitarrista di Seattle è un affascinante inno psichedelico, con i suoi riff ipnotici e suggestivi e le sue liriche enigmatiche che catturano l’essenza di un viaggio mentale (un bad trip, direbbe qualcuno!).

Sebbene non ci siano prove concrete che la varietà di cannabis sia stata direttamente ispirata dalla canzone, l’associazione tra i due è diventata innegabilmente parte della leggenda.

A guardar bene, il pezzo di Hendrix e la varietà di cannabis condividono più che un nome, a sentire gli esperti, entrambe rappresentano un’esperienza sensoriale che trasporta l’individuo in un’altra dimensione.

Per questo motivo questa connessione ha contribuito a consolidare la fama della Purple Haze come simbolo di creatività ed esplorazione psichedelica, rendendola una delle varietà più riconoscibili nel mondo della marijuana.

Per farvi un’idea delle atmosfere, il testo della canzone recita:

“Nebbia viola ovunque nei miei occhi.

Non so se sia giorno o notte.

Mi fai andare fuori, fuori di testa.

È già domani o è solo la fine del tempo”.

Insomma, parole davvero misteriose; è comprensibile siano state associate all’erba, in effetti…

Le caratteristiche uniche e distintive della Purple Haze

Una delle prime cose che si notano della Purple Haze sono i suoi fiori vibranti di colore viola.

Questo colore distintivo è il risultato della presenza di antociani, pigmenti che si sviluppano a temperature più basse e che conferiscono ai fiori un aspetto esotico e accattivante.

I suoi fiori sono ricoperti di tricomi cristallini che le donano un aspetto quasi luccicante, come se fossero avvolti in una sottile nebbia (qui il legame con la canzone, si sospetta…).

L’aroma della Purple Haze è altrettanto unico. Infatti questa varietà offre un bouquet complesso che combina note dolci di bacche e uva con sfumature terrose e speziate.

L’eredità Haze si manifesta nelle note di incenso e cedro, che aggiungono profondità e complessità al suo profilo aromatico, creando un’esperienza olfattiva unica nel suo genere.

Secondo gli appassionati, in termini di sapore, la Purple Haze ha un gusto che ricorda il mix tra frutti di bosco freschi e spezie esotiche, combinazione che rispecchia la sua ricca eredità genetica.

Vi ricordiamo comunque che esistono anche versioni light e perfettamente legali della Purple Haze, per chi non vuole rinunciare alle sue fragranze ma nell’assoluto rispetto delle leggi in vigore.

Ma vediamo più nel dettaglio i suoi effetti (anche quelli negativi).

Gli effetti della Purple Haze (soprattutto quelli collaterali…)

Gli appassionati sanno bene che la Purple Haze è celebre per i suoi potenti effetti stimolanti.

Come tutte le varietà Sativa infatti induce una sensazione di euforia che può migliorare l’umore, ridurre le inibizioni sociali e favorire la loquacità.

Tali effetti euforici sono spesso attribuiti alla presenza di tetraidrocannabivarina (THCV), un cannabinoide che modula l’effetto del THC.

Ma come si comporta il THCV?

Esso agisce come antagonista dell’anandamide, un cannabinoide endogeno, mitigando la sensazione di “stordimento” tipica del THC e promuovendo un’esperienza più attiva e lucida, ed è per questo motivo che si rivela molto utile in ambito medico: insomma, è efficace ma senza annebbiare i sensi dei pazienti.

Fin qui gli aspetti positivi, ma ora scommettiamo vi starete chiedendo: c’è un ma?

Ebbene sì! La Purple Haze può anche causare effetti collaterali non trascurabili, specialmente nelle persone meno abituate o con bassa tolleranza al THC, che possono avvertire ansia o paranoia.

Tra gli altri effetti secondari poi troviamo anche la secchezza delle fauci e l’arrossamento degli occhi, molto comuni a sentire le testimonianze.

Ovviamente noi riportiamo le esperienze e i pareri degli appassionati che provengono da paesi in cui tali pratiche sono lecite. Non ci stancheremo mai di dire che vi invitiamo a rispettare rigorosamente le normative vigenti che regolano il complesso e variegato universo della cannabis.

I suoi usi in ambito terapeutico: cosa dicono le ricerche mediche in proposito

Come vi abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, la Purple Haze ha guadagnato popolarità anche per i suoi potenziali benefici terapeutici, possibili grazie alla sua composizione prevalentemente Sativa, che la rende particolarmente efficace nel trattamento di disturbi come depressione, stress e affaticamento cronico.

I suoi effetti stimolanti, stando ad alcune ricerche mediche, possono aiutare a sollevare l’umore e a fornire energia, un aspetto cruciale per i pazienti che affrontano letargia, apatia, stanchezza cronica o generale mancanza di motivazione.

Sebbene non sia potente come alcune varietà Indica per il trattamento del dolore, le sue proprietà analgesiche possono comunque fornire sollievo, specialmente quando combinata con altre terapie.

Un altro effetto benefico poi è quello di stimolare l’appetito, particolarmente utile per i pazienti che lottano con la nausea o la perdita di appetito a causa di trattamenti come la chemioterapia.

Ma perché può rivelarsi così utile per i pazienti?

Perché, come tutte le Haze, non ha effetti sedativi, e ciò la rende preziosa in ambito medico, evitando di intorpidire e offuscare la mente dei pazienti, durante le terapie.

Naturalmente, occorre ribadire che ci riferiamo a nazioni in cui l’uso di cannabis a scopi terapeutici è consentita dalla legge, ma sempre sotto prescrizione e controllo medico.

Piantina di canapa in salute rigogliosa e in fiore | Justbob

La Purple Haze: dai selvaggi anni ‘70 a oggi

La Purple Haze è una delle varietà di cannabis più affascinanti e iconiche, con una storia ricca e affascinante.

La sua connessione con Jimi Hendrix (reale o presunta), il suo aspetto viola, così unico, il suo aroma complesso e speziato, la rendono una sostanza simbolo degli anni ‘60, ‘70, epoca di contestazione e controcultura.

Ma la sua fama non sembra essere tramontata e sopravvive ancora tra molti appassionati, collezionisti ed esperti del mondo marijuana.

Insomma, lo spirito trasgressivo degli anni ‘60, ‘70, non muore mai: “hippies will never die!” come si dice negli USA.

Forse è anche per questa nostalgia che varietà Haze hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama globale della cannabis.

Pensate che nei coffee-shop olandesi, la Purple Haze e le sue varietà correlate come la Super Lemon Haze, la Super Silver Haze, la Neville’s Haze e la Strawberry Haze, sono tra le opzioni più conosciute.

Inoltre, come vi abbiamo anticipato nei paragrafi precedenti, gli strain Haze sono utilizzate anche in ambito medico, specialmente nei Paesi Bassi, dove il Ministero della Salute ne riconosce i benefici terapeutici, nonostante i recenti dibattiti (ma vi terremo aggiornati, in caso di novità!)

È importante comunque ricordare che l’uso della cannabis è regolato in modo diverso a seconda delle leggi locali.

In molti paesi, infatti, la cannabis rimane una sostanza controllata e il suo uso, possesso o coltivazione può avere gravi conseguenze penali.

Perciò è essenziale informarsi sulle leggi vigenti nel proprio paese e rispettarle rigorosamente.

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Purple Haze: consigli pratici tra coltivazione, versioni e curiosità moderne

Oggi, quando si parla di Purple Haze, non ci si riferisce solo alla leggenda degli anni ’70, ma anche a un prodotto che appassionati e coltivatori conoscono bene grazie alla diffusione dei semi e delle diverse versioni disponibili sul mercato.

Tra le varianti più apprezzate spicca la Purple Haze indoor, coltivata con cura in ambienti controllati che permettono di ottenere una qualità superiore, con aromi intensi e un profumo persistente. Non mancano tuttavia le coltivazioni outdoor, più classiche, ideali per chi dispone di un giardino e preferisce seguire i ritmi della natura, accettando però che i risultati possano variare in base al clima e alla stagione.

I genitori genetici della Purple Haze includono diverse Sativa iconiche, tra cui la Purple Thai, che ne ha influenzato la predominanza e la dominanza Sativa, donando quella spinta di energia e creatività che la rende unica. Alcuni coltivatori la descrivono come una “nebbia” (o meglio, una foschia) in grado di stimolare la mente e accendere l’ispirazione, anche se per qualcuno lo stesso effetto può tradursi in uno sballo più marcato del previsto.

Dal punto di vista pratico, la produzione e i raccolti dipendono dal metodo: in interno si ottengono spesso migliori rendimenti, grazie a un controllo preciso di luce e nutrienti, mentre in esterno il raccolto può richiedere più tempo e avere una durata maggiore. Non mancano versioni arricchite in CBD, pensate per chi cerca un contenuto meno psicoattivo e più bilanciato, apprezzato anche in contesti terapeutici.

Chi cerca informazioni online troverà numerose recensioni, dove appassionati e celebrità descrivono le proprie esperienze con questa varietà, sottolineando la ricchezza dei suoi terpeni, il bouquet aromatico e la capacità di evocare ricordi di un’età ormai leggendaria.

Sul web è ormai facile trovare informazioni aggiornate su prezzi e modalità di ordine: spesso basta aggiungere i semi di Purple Haze nel carrello, scegliere la modalità di spedizione e attendere il pacco a casa. Naturalmente i prezzi cambiano a seconda della versione, del venditore e del livello di qualità.

Insomma, la Purple Haze non è più soltanto un mito legato a Hendrix: oggi rappresenta un mondo fatto di conoscenza, coltivazione e passione, che continua a unire la tradizione con la modernità, portando avanti l’eredità di una varietà intramontabile.

Conclusioni

Eccoci arrivati alla fine del nostro viaggio on the road in pieno stile Seventies alla scoperta dell’iconica Purple Haze.

Abbiamo percorso le strade della California, a bordo di una cadillac fiammante, col vento tra i capelli, fino ai giorni nostri, all’interno dei coffee-shop olandesi…

Inoltre abbiamo visto come questa non sia solo una semplice varietà di cannabis, ma un vero e proprio simbolo culturale che incarna l’essenza ribelle e creativa degli anni ’60 e ’70.

Il suo legame con la mitica canzone di Jimi Hendrix poi ha contribuito ad alimentarne il mito e il fascino che resiste ancora oggi. Il mistero di questa connessione non è stata ancora svelata, ahinoi! Ma forse è meglio così…

Insomma, scendiamo dalla nostra decappottabile, il nostro viaggio termina qui, speriamo non abbiate il jet-lag da viaggio temporale!

Per quanto ci riguarda, speriamo che quest’articolo abbia risposto a tutti i vostri dubbi e che vi abbia appassionato.

Vi ribadiamo ancora una volta che il nostro intento è puramente divulgativo e informativo e non vogliamo incentivare alcuna pratica, men che meno illecita.

Crediamo sia possibile mantenere uno spirito libero e critico anche se nel rispetto delle leggi!

Infatti, a questo proposito, vi ricordiamo che nel variegato cosmo della marijuana legale, esistono varietà perfettamente lecite di Purple Haze.

Perciò a presto cari lettori e come avrebbe detto Jimi Hendrix:

“Purple haze, all in my brain

Lately things they don’t seem the same

Actin’ funny, but I don’t know why

Excuse me while I kiss the sky”

A presto!