Burbuka: cos’è, come si realizza e qual è la sua correlazione con la marijuana light

burbuka cos'è

Modificato il: 13/07/2023

Cos’è il burbuka, come si ottiene e quali sono le tecniche di produzione del burbuka light

Ti stai chiedendo cosa sia il burbuka e come mai sia uno dei prodotti più chiacchierati nel panorama della cannabis e della marijuana legale, ma non riesci a trovare abbastanza informazioni a riguardo?

Effettivamente i dati su questo particolare hashish e sulla sua produzione scarseggiano, soprattutto per quando riguarda la sua versione light.

Noi di Justbob abbiamo quindi deciso di parlarti, nei dettagli, dell’hashish burbuka, della sue origini e di come sia arrivato nel mondo dei prodotti a base di canapa sativa, approvati dalla legge 242/2016.

Iniziamo subito!

Burbuka: che cos’è e perché è così apprezzato?

Il burbuka è una tipologia di hashish prodotto in Marocco e conosciuto in tutto il mondo per la sua elevata qualità (nonché l’alto contenuto di THC).

Nonostante la cannabis in Marocco sia illegale fin dal 1956, si tratta di una sostanza parzialmente tollerata nel paese, tanto che la sua coltivazione non si è mai fermata… Né, tantomeno, la produzione di hashish!

Attualmente, il Marocco è uno dei maggiori produttori mondiali di cannabis e hashish burbuka, tanto che anche il mondo dell’hashish legale ha adottato il proprio metodo di produzione di quest’ultimo.

Se non hai familiarità con i metodi di produzione dell’hashish, continua a leggere perché ne rimarrai affascinato/a!

Produzione del Burbuka tradizionale in Marocco

In Marocco, la produzione del burbuka parte prima di tutto dalla raccolta e dall’essiccazione della marijuana.

raccolta di cannabis per produrre hashish burbuka

I boccioli di canapa o canapa light destinati a dar vita all’hashish rimangono ad essiccare al buio per mesi, finché i produttori non stabiliscono che sia arrivato il momento giusto di estrarre la resina sotto forma di polline ricco di THC e altri cannabinoidi.

A questo punto, preparano delle ciotole metalliche coperte da un filtro (ad esempio un collant) e da un ulteriore pezzo di stoffa, su cui spargono i bud di cannabis, ricoperti poi da un foglio di plastica trasparente.

Gli operai posizionano poi le ciotole fra i propri piedi e iniziano a percuotere i fiori con dei bastoni, in modo che il polline (chiamato kief) cada all’interno dei contenitori passando per i filtri.

Et voila! Dopo aver percosso l’erba a dovere, gli operai scoprono le ciotole: il prodotto accumulatosi sul fondo è il polline, ovvero la resina essiccata, un prodotto estremamente potente e ricercato.

1 kg di erba si trasforma in circa 10 g di kief, che poi viene parzialmente consumato dalle donne (in Marocco, le donne fumano il polline e non l’hashish) e in gran parte trasformato in burbuka.

In che modo? Precisamente, i produttori racchiudono il kief in confezioni di plastica a forma di panetto dalla superficie rettangolare, lo pressano, lo riscaldano e poi lo lasciano maturare. I panetti di hashish sono contrassegnati con un simbolo che ne indica il produttore e poi distribuiti in tutto il mondo dalle associazioni criminali.

Il prodotto finale è un panetto di colore scuro (nero o verdone), malleabile ed estremamente potente. È un vero e proprio concentrato di cannabinoidi, in particolare THC, dunque garantisce uno sballo di gran lunga più potente dell’erba.

La procedura (e la distribuzione) del burbuka light è, invece, molto diversa da questa appena descritta.

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Burbuka legale? Diverso dall’hashish illegale e ricco di benefici.

Il processo di produzione del burbuka legale parte prima di tutto da eccellenti (perlomeno nel nostro caso) coltivazioni di erba light ad alto contenuto di CBD.

Per produrre l’hashish burbuka, detto anche hashish nero, ci sono due metodi:

  • La purificazione dei fiori dalla componente oleosa e resinosa
  • L’estrazione dalla pianta in fase di fioritura

La polvere raccolta viene poi lavorata e confezionata in panetti, fatto poi maturare per un determinato periodo di tempo.

L’hashish burbuka legale è uno dei migliori sul mercato per diversi motivi: quelli più di spicco sono la sua elevata malleabilità (data dall’alto contenuto di olio CBD), la sua lunga lavorazione a mano e i suoi numerosi effetti benefici.

Infatti si tratta di un prodotto ricchissimo di cannabidiolo (circa il 14%), principio attivo della cannabis non psicotropo bensì con effetti antidolorifici, antinfiammatori, rilassanti e molti altri ancora.

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C’è un altro motivo per cui il burbuka CBD sia estremamente pregiato: l’assenza di additivi chimici (con cui viene spesso tagliato l’hashish di contrabbando) e dunque l’assoluta sicurezza per l’acquirente.

E il THC? Ti starai chiedendo.

In questo caso il tetraidrocannabinolo viene letteralmente annientato dal CBD: il THC è presente nella cannabis light (e dunque nell’hashish CBD) in concentrazioni inferiori allo 0,2%.

In conclusione

Ora conosci, nei minimi dettagli, cosa sia il burbuka e quali siano le differenze tra l’hashish marocchino illegale e quello legale in Italia.

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