Cannabis Store Amsterdam: queste le differenze tra Olanda e Italia

Cannabis Store Amsterdam marijuana legale

Modificato il: 01/08/2023

Tra Italia e Olanda c’è un divario abissale riguardo la legislazione sulla cannabis: ecco perché

I cannabis store ad Amsterdam sono assolutamente legali e vengono chiamati in gergo coffee shop. Impossibile non ritrovarsi catapultati in uno di questi locali durante il proprio soggiorno in Olanda, poiché consentono di acquistare e consumare cannabis ad elevati contenuti di THC mentre si sorseggia una bevanda calda, o si scambiano due chiacchiere con gli amici.

Insomma, è evidente che si tratta di una situazione totalmente opposta a quella italiana, in cui l’unico prodotto che circola entro la legge è la cannabis light ma, anche in questo caso, essa non è destinata a scopi ricreativi ma per specifico uso tecnico.

Naturalmente in Italia gli unici cannabis store sono i CBD shop, in cui appunto è consentita la vendita esclusivamente di marijuana legale, con un tasso di THC inferiore allo 0,6%.

Noi di JustBob siamo tra i pochi e-commerce di cannabis online che si muovono nel pieno rispetto del quadro legislativo italiano ed offriamo ai nostri clienti una vasta gamma di prodotti di canapa legale.

Ma vediamo, invece, qual è la situazione ad Amsterdam.

Cannabis store Amsterdam: perché sono legali?

amsterdam cannabis store e CBD shop

La prima differenza che divide l’Italia dall’Olanda è che, nel secondo caso, parliamo di un Paese in cui le droghe leggere sono legali.

Ciò significa che si potrà acquistare e consumare marijuana ad alto THC o hashish all’interno dei cannabis store, ma esistono delle normative a riguardo molto severe.

Infatti nei cannabis shop olandesi si possono vendere massimo 5 grammi di erba a persona e, naturalmente, il suo consumo è vietato ai minorenni. Allo stesso tempo, il possesso è consentito esclusivamente per uso personale, dunque sebbene ci sia un’aria molto tollerante nei Paesi Bassi, vi sono anche dei limiti.

In base a quanto detto, in Olanda è consigliabile provare l’erba venduta da appositi store, le cui varietà devono necessariamente essere controllate e certificate. Così come in Italia, anche in Olanda lo spaccio di droghe leggere è severamente punito dalla legge.

Cannabis in Italia: cosa dice la legge?

Ritornando al nostro Paese, sicuramente l’aria che si respira non è libertina come quella olandese. In linea generale, le controversie riguardo l’uso della cannabis in Italia sono ancora in corso. Tuttavia, ci sono delle leggi a cui far riferimento.

Prima di tutto vogliamo subito chiarire che non è possibile vendere o acquistare della marijuana con percentuali di THC superiori allo 0,6% (soglia massima per rientrare nella categoria di erba light).

Facendo riferimento alla normativa n. 242 emanata il 2 dicembre del 2016, leggiamo che la produzione industriale di marijuana legale è consentita sul territorio italiano ma con fini ben differenti dal consumo umano. Purtroppo, c’è sempre stato un vuoto normativo che ha reso l’argomento molto discusso.

Trattandosi di un business in crescita, i derivati a base di cannabis legale sono davvero numerosi e l’interesse delle persone per un prodotto con altissime qualità aromatiche e privo di effetto drogante, è altissimo.

Noi di JustBob cerchiamo di offrire una selezione completa di tutto ciò che circonda il mondo della canapa sativa. Infatti, tra i prodotti più amati dai nostri clienti, c’è l’olio CBD per cani: un toccasana per i nostri animali domestici.

2023: un passo avanti per l’Italia?



Recentemente si è tornati a parlare della “questione marijuana” grazie alla legge del Bilancio del 2023.

In effetti lo Stato italiano detiene il monopolio sulla coltivazione e sulla lavorazione della cannabis, cos¡ come di tutti i suoi derivati.

cannabis light shop e amsterdam cannabis store
L’ agenzia delle Dogane e dei Monopoli (istituzione governativa italiana responsabile della gestione e del controllo delle dogane, dei monopoli di Stato e delle attività connesse alla raccolta delle imposte indirette) ha il potere di concedere l’autorizzazione per la vendita al dettaglio in Italia, permettendo ad altre imprese di commercializzare questo prodotto.

Nel contesto della vendita al dettaglio, l’autorizzazione che viene concessa dall’Agenzia permette a terzi di distribuire e vendere determinati prodotti all’interno del paese italiano. Questo tipo di autorizzazione è importante per garantire la corrispondenza alle leggi e normative che esistono in Italia e per regolare il mercato al dettaglio in modo corretto e trasparente per tutti.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha il compito di definire le procedure per l’assegnazione delle licenze di vendita della cannabis e dei suoi derivati. Al di fuori del monopolio di Stato, è strettamente proibito coltivare, vendere o detenere la cannabis o i suoi derivati. L’infrazione di questa restrizione costituisce contrabbando. Inoltre, la vendita o la commercializzazione della cannabis e dei suoi derivati da parte dei cittadini privati rimane illegale.

Un altro passo in avanti si è ottenuto esattamente il 24 febbrario del 2023, visto che la Corte di Cassazione ha pronunciato una sentenza molto rilevante verso la legalizzazione nel Bel Paese della ganja. In precedenza, la Corte di Appello di Napoli aveva condannato una persona per coltivazione di marijuana nel poprio giardino e con la grave accusa di detenzione di stupefacenti.

Il ricorso, però, una volta accolto dalla Cassazione ha protetto la persona in questione annullando la sentenza di primo grado. La decisione è stata motivata dal fatto che il soggetto solo coltivava un numero limitato di piantine e non sembrava poter produrre a una scala maggiore e dal fatto che veniva utilizzata solo a scopo personale, non essendo una minaccia per la società.

C’è da dire che questo provvedimento non ha un impatto diretto sulla legislazione vigente, però ha creati un importante precedente giuridico. In effetti si potrebbe considerare un segnale positivo che può indicare l’inizio di una politica più tollerante in Italia nei rispetti della cannabis.

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Coltivare ad Amsterdam: cosa prevede la legge?

Sebbene rispetto all’Italia esista una politica di tolleranza, il governo non permette la coltivazione casalinga di marijuana. Nello specifico, è consentito coltivare un massimo di 5 piante per persona, ma esclusivamente per scopi medici e previa autorizzazione.

In verità, per quanto possa sembrare assurdo, non è consentito nemmeno pubblicizzare il proprio coffee shop e le varietà di marijuana vendute. Tutto ciò è stato stabilito per evitare un eccessivo consumo di erba e, dunque, sottoporlo a specifiche regole.

Dunque, per quanto i due paesi siano distanti, si evince la volontà di condurre i cittadini (o i turisti) ad un uso consapevole e responsabile della marijuana e di tutti i prodotti ad essa associati anche nelle loro varianti light (come cristalli, hashish o olio cbd).