Essiccazione cannabis: come funziona e perché viene effettuata

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Modificato il: 17/04/2024

Guida alla corretta conservazione della cannabis: l’essiccazione e la concia

Se hai deciso di aprire questo articolo significa che anche tu fai parte di quel gruppo di curiosi in merito a essiccazione e concia della cannabis, giusto?

È importante sapere che una procedura errata durante l’essiccazione e la concia della cannabis potrebbe influire seriamente sulla qualità del prodotto finale, sia dal punto di vista gustativo che aromatico.

Per questo motivo abbiamo deciso di spiegare a scopo illustrativo come avvengono l’essiccazione e la concia della marijuana.

Iniziamo!

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Cime di cannabis: ecco perché è così importante farle essiccare

L’essiccazione della cannabis è una delle fasi più cruciali e, se non viene eseguita correttamente, può avere un impatto estremamente negativo sulla qualità del prodotto finale.

In che modo?

Una volta raccolti i fiori, gli steli dovranno essere fatti essiccare in un modo particolare per due ragioni:

  1. conservare le loro proprietà;
  2. migliorare la loro qualità.

Tieni presente che i fiori di cannabis sono ricchi di componenti attivi: la resina contiene una grande quantità di THC, CBD e altri composti.

Il problema è che quando le piante sono state appena raccolte, sono ancora piuttosto verdi e la maggior parte del THC è inattivo. L’unico modo per “attivarlo” è essiccare i fiori per circa 10-15 giorni, a seconda della quantità e della posizione.

Una volta essiccati i fiori, il canapicoltore dovrà curare la pianta per ottenere il miglior sapore possibile dalla gemma. Questo processo è conosciuto come concia.

Quando si curano le cime, si fa sostanzialmente marcire la clorofilla in modo che le cime non abbiano un sapore troppo verde o fresco, caratteristica dell’erba essiccata in maniera forzata, ad esempio sfruttando il calore o se è raccolta troppo presto.

Quando la clorofilla marcisce, l’erba inizia ad assumere un aspetto più giallastro o marrone.

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Essiccazione cannabis: ecco come avviene

Quali sono le fasi del processo di essiccazione? Per ottenere un buon prodotto finale è necessario organizzare il procedimento in tre fasi:

  1. Organizzare la stanza di essiccazione;
  2. Individuare la fine dell’essiccazione;
  3. Fase di concia.

Vediamole nel dettaglio!

Fase numero 1: organizzare la stanza di essiccazione

L’organizzazione della stanza di essiccazione è la prima modifica da fare prima di iniziare il vero e proprio lavoro: infatti non appena le piante non saranno più nel loro vaso o a terra, inizieranno a deteriorarsi velocemente. Quindi è importante iniziare preparare tutto in anticipo in modo da non dover buttare mesi di lavoro.

Come è possibile essiccare la cannabis?

Per essiccare correttamente la cannabis, il primo passo consiste nell’appendere le cime delle piante a testa in giù utilizzando uno spago o un filo di ferro:

  1. limitare la quantità di luce;
  2. controllare la temperatura e l’umidità.

Appendere le gemme a testa in giù inganna la pianta, facendole “credere” di essere ancora viva, poiché in questa posizione i succhi all’interno delle gemme non defluiscono dal punto in cui il ramo è stato tagliato.

In questo modo, i boccioli rimarranno sani.

Fase numero 2: individuare la fine dell’essiccazione

Ovunque il coltivatore decida di far essiccare le cime, è fondamentale mantenere un flusso d’aria morbido e una temperatura costante. L’ideale sarebbe situarsi tra i 16°C e i 21°C.

In questo modo la marijuana si asciugherà in modo uniforme e graduale.

Infine, è fondamentale mantenere un preciso livello di umidità, ossia tra il 45% e il 55%.

Se l’ambiente risulta poco umido, le cime si seccheranno troppo rapidamente, compromettendo il sapore della marijuana e rendendolo sgradevole. Al contrario, se il livello di umidità è troppo elevato, le cime impiegheranno più tempo del dovuto a seccarsi, aumentando il rischio di sviluppare muffe indesiderate.

Una volta che ci si è assicurati di controllare questi tre fattori cruciali – luce, temperatura e umidità – si dovrebbero lasciare gli steli fino a quando non si iniziano a spezzare. Di solito, questa procedura richiede circa due settimane.

Ad ogni modo, le cime andrebbero controllate periodicamente.

Infatti, se gli steli mantengono una certa elasticità, è necessario continuare il processo di essiccazione. Quando diventano fragili, il coltivatore può provare a piegare delicatamente gli steli.

  1. se si spezzano, significa che la gemma è secca;
  2. se si piegano solo un po’ senza rompersi, dovranno continuare a essiccare.

essiccare la cannabis

Fase numero 3: concia delle cime della piante di cannabis, lo step finale per ottenere un prodotto di qualità

Una volta che la cannabis è stata essiccata a dovere, è il momento della concia.

La concia della cannabis è una fase critica per il successo di un raccolto di alta qualità e ha due obiettivi principali.

Il primo passo consiste nel concedere ai batteri il tempo necessario per degradare eventuali residui di clorofilla presenti nelle parti della pianta. La clorofilla, contenente magnesio, è responsabile dell’amarezza del fumo di cannabis. Facendo sì che i batteri abbiano il tempo e l’ambiente adatto per sintetizzare questo pigmento, le gemme avranno un gusto nettamente migliore.

Il secondo passo è determinare con precisione la percentuale di umidità necessaria per una corretta conservazione. È risaputo che quanto più secca è la cannabis, tanto più veloce e facile sarà la sua combustione.

Tieni presente che il processo di concia può variare notevolmente nella sua durata, oscillando da due settimane fino a due anni, sebbene il periodo ideale si aggiri solitamente intorno ai due o tre mesi.

A questo punto la cannabis dovrà essere conservata all’interno di vasetti in vetro ermetici, tipo quelli della marmellata, i quali andranno riempiti fino a circa due terzi della loro capacità.

In questo modo, si lascerà lo spazio adeguato tra le cime, garantendo un flusso d’aria sufficiente e l’ossigeno necessario per mantenere vivi i batteri. Se le gemme dovessero essere invece compattate, ci sarebbe il rischio di aumentare l’umidità e di favorire la formazione di muffe.

Durante questa procedura, è consigliabile aprire i vasetti diverse volte al giorno per alcuni minuti, soprattutto durante le prime due settimane. Successivamente, è opportuno ruotarli di tanto in tanto per ridistribuire uniformemente le gemme.

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Conclusioni

In questo articolo abbiamo esaminato nel dettaglio i fondamentali processi di essiccazione e concia della cannabis, entrambi essenziali per garantire la produzione di un prodotto di qualità superiore.

La corretta essiccazione, come abbiamo visto, richiede l’ottimizzazione di tre fattori chiave: luce, temperatura e umidità.

Questi elementi devono essere attentamente monitorati e controllati per garantire che le gemme raggiungano il punto di essiccazione ideale, mantenendo intatto il loro profilo di gusto e aroma.

Per quanto riguarda la concia, è importante comprendere che questo processo può richiedere un periodo variabile, che va dalle due settimane fino a due anni, anche se il periodo ottimale si aggira solitamente intorno ai due o tre mesi.

Durante questo tempo, è essenziale conservare la cannabis in vasetti ermetici di vetro, con attenzione al riempimento adeguato e alla ventilazione regolare per evitare la formazione di muffe.

La nostra cannabis legale risponde pienamente a questi requisiti, perché ci impegniamo costantemente per garantire che ogni fase, dall’essiccazione alla concia, sia eseguita con la massima cura e attenzione.

La nostra priorità è offrire prodotti di qualità superiore!

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