Marijuana femmina e maschio: tutte le differenze

marijuana femmina

Modificato il: 29/08/2023

Come riconoscere la pianta di marijuana femmina e distinguerla dal maschio e quali sono le differenze di utilizzo


Marijuana: tutte le informazioni utili sulle piante maschili e femminili

Capire se una pianta di cannabis sia maschio o femmina è di fondamentale importanza per ogni amatore che si avvicini per la prima volta al mondo della consumazione di marijuana legale e non.

Infatti, nonostante sia possibile fare uso di entrambe le tipologie di fiori, è bene sapere che soltanto quella femminile viene comunemente consumata dall’essere umano per ottenere i noti effetti benefici e/o psicoattivi.

Il contenuto di cannabinoidi presenti nei fiori maschili è invece talmente basso da non provocare risultati rilevanti sui consumatori abituali.

Nonostante questo, la sessualità delle piante è particolarmente complessa e degna di approfondimento.

Per questa ragione abbiamo creato una breve guida con l’obiettivo di chiarire le principali caratteristiche della pianta di marijuana.

È infatti importante che ogni consumatore che si avvicini ai prodotti a base di canapa sia informato sui metodi in cui le piante crescono e su alcune delle caratteristiche che riguardano la sua coltivazione ed il suo utilizzo!

TI stai informando anche sulle diverse varietà di marijuana? Leggi qui: “Marijuana Amnesia haze: tutte le caratteristiche“!

Quali sono le differenze fra una pianta di cannabis maschio e una femmina?

Cannabis maschio e femmina: come riconoscerle?

I consumatori più esperti sanno che è molto importante riconoscere le differenze di sesso nella pianta di canapa, in quanto non solo gli effetti che producono le due tipologie sono molto differenti ma anche gli impieghi che se ne fanno vengono solitamente usati per la produzione di prodotti di varia natura.

Nelle fasi iniziali della crescita delle piante di canapa è già possibile stabilire il sesso della marijuana. Infatti basta attendere la seconda settimana di fioritura per osservare le ramificazioni che caratterizzano lo stelo.

Le piante maschili hanno una struttura più spessa e meno folta rispetto a quella femminile.

La distinzione fra le due tipologie risiede negli internodi degli steli.

I pre-fiori femminili sono infatti caratterizzati da una forma leggermente appuntita e da sottili peletti di colore bianco, i pistilli.

Quelli maschili invece presentano le gonadi – cioè gli organi sessuali di riproduzione – al cui interno si trova il polline in grado di fecondare gli esemplari della marijuana femmina.

Di seguito ti elenchiamo qualche altra curiosità e consiglio utile:

  1. Soprattutto se sei un consumatore amatoriale, potresti trovare difficile sperimentare la differenza di consumo delle due tipologie di canapa! Ricorda sempre che ci sono in commercio tantissimi prodotti alternativi ai fiori che si fumano, come per esempio preparati per tisane alla canapa light. Per molti di questi si usano gli esemplari maschili in quanto sono ricchi di resina e presentano basse dosi di THC.
  2. Nelle prime settimane è davvero difficile riconoscere la differenza di sesso nella pianta di canapa. Il segreto risiede nella forma dei pistilli. Un pistillo femmina tende a rimanere vicino al tronco, quello maschile (dalla forma più arrotondata) pende maggiormente e crea in poco tempo altri pistilli.

Canapa: riconoscere maschio e femmina è importante. Ecco perché

Come abbiamo già accennato, è di fondamentale importanza definire se la pianta sia di sesso femminile per preservarla da una possibile impollinazione da parte del maschio.

A seguito dell’impollinazione infatti, la pianta femmina inizia a produrre semi in maggiore quantità, non sviluppando dosi di THC rilevanti per il consumo.

Piante maschili, femminili ed ermafrodite: differenze e curiosità

La particolare conformità di ogni singola piantina è indice della propria sessualità.

Al di là dei consigli principali che possono essere applicati dagli appassionati di marijuana (più o meno esperti), abbiamo pensato di raccogliere qualche curiosità per ogni singola tipologia di canapa.

Non solo infatti è utile conoscere in profondità le dinamiche riproduttive della marijuana per un suo corretto utilizzo, ma è anche importante essere informati a riguardo per rispettare e tutelare i tipi di piante presente in natura.

Le piante di marijuana possono essere di tre tipi: maschili, femminili ed ermafrodite. Partiamo proprio da queste ultime!

Piante di marijuana ermafrodite: cosa sono?

Questa tipologia di pianta è caratterizzata dalla presenza di caratteri sessuali sia maschili che femminili. Nella maggior parte dei casi sono piante di sesso femminile che sviluppano anche le gonadi (organi sessuali maschili), spesso per conseguenza di situazioni di forte stress durante la fase di pre-fioritura.

La percentuale predominante in ogni singola pianta può variare. Alcune tipologie presentano una predominanza di caratteri maschili, altre di caratteri femminili. Qualora la pianta di canapa presenti al 50% entrambi i “tipi sessuali” viene comunemente considerata di sesso maschile, in quanto capace di fecondare gli esemplari femminili.

I fiori della pianta ermafrodita non sono consumati abitualmente in quanto troppo ricchi di semi.

Piante ermafrodite: quali sono i fattori di stress?

Le situazioni di stress che portano una piantina di sesso femminile a mettere in moto un processo di ermafroditismo sono biotiche (cioè derivanti dalla natura biologica dell’organismo stesso) o abiotiche (cioè derivanti da fattori esterni.)

Siamo certi che in quanto consumatore, tu sia alla ricerca di prodotti sani e di alta qualità.

Per questo motivo in commercio trovi moltissime tipologie di canapa (come la canapa legale) che crescono in omeostasi, ovvero con un bilanciamento delle proprietà chimiche in cui la pianta si trova a crescere.

Uno dei principali fattori di stress è legato all’idratazione del terreno. Un ambiente troppo umido o troppo secco non consente alla pianta di canapa di crescere in salute e provoca spesso lo scompenso ermafroditico.

La cannabis (come anche la cannabis legale) necessita di un corretto ciclo di illuminazione per crescere in maniera sana. In fase di fioritura la coltivazione richiede un’esposizione solare di 12 ore. Mantenere le piante nell’oscurità più totale nel restante periodo della giornata, è condizione indispensabile per una corretta omeostasi della canapa.

Le piante di marijuana sono molto sensibili agli sbalzi di temperatura. Uno dei motivi più comuni per il quale le femmine sviluppano tratti riproduttivi anche maschili, risiede proprio nel non corretto mantenimento della temperatura esterna.

Pianta di Marijuana femminile: utilizzi

Come abbiamo già ricordato, la pianta di marijuana femmina è quella che possiede la più alta dose di THC e consente di raggiungere l’high tanto agognato dai consumatori.

Le piante femminili inoltre, vengono usate anche per la produzione di oli, tisane e prodotti di origine naturale a base di cannabinoidi. Inoltre gran parte del mercato che gira attorno alla vendita di prodotti CBD online o nei negozi specializzati  e al suo utilizzo riabilitativo, utilizza come materia prima proprio i profumatissimi fiori delle coltivazioni di marijuana femminile!

Pianta di Marijuana maschile: caratteristiche ed usi alternativi

La caratteristica delle piante di canapa maschile è quella di impollinare e dunque agevolare la produzione di semi negli esemplari femminili.

Ma non si tratta solo di questo: infatti, nonostante siano meno ricercati, gli esemplari maschili hanno tanti impieghi utili che spesso vengono ignorati dalla maggior parte dei consumatori.

Gli effetti della cannabis maschile sono molto simili a quelli dell’hashish e provocano una forte risposta fisica da parte dell’organismo umano.

Ricorda sempre che anche qui sono presenti dosi di THC, seppur in maniera minore rispetto a quella propria delle coltivazioni femminili.

È inoltre possibile ricavare la resina dalle foglie di cannabis maschile, in quanto essa è ottima anche per creare prodotti secondari come concentrati e infusi.

Le piante maschio infatti sono ricche di succo, il quale viene ricavato proprio dalle gonadi. L’estratto maschile presenta tutte le caratteristiche principali delle proprietà cannabinoidi, in particolar modo del CBD!

Conclusioni

Insomma, le alternative sono tante ed adatte ad ogni tipo di consumatore.

È bene tenerti sempre informato sulle proprietà della marijuana che consumi, in quanto è un ottimo modo per trovare i prodotti di qualità che maggiormente si avvicinano alle tue esigenze.

Se sei alla ricerca dell’high vero e proprio, l’assunzione di fiori femminili è sicuramente il metodo più adatto.

In ogni caso la coltivazione e il possesso di infiorescenze con contenuto di THC superiore a 0,2% in Italia sono considerati reati.

Sono acquistabili invece le infiorescenze di cannabis light con THC inferiori allo 0,2%, i semi di cannabis, e l’olio cbd per uso collezionistico.