Modificato il: 24/08/2023
Caratteristiche e peculiarità dei semi di cannabis autofiorenti femminili.
Da quando hai scoperto che in Italia è possibile acquistarli (ad uso collezionistico) ti stai interessando ai semi di marijuana? Sappi che possono essere di diverse tipologie: regolari, semi di cannabis femmina, autofiorenti femminili e a crescita accelerata.
Come puoi ben immaginare, i semi autofiorenti presentano alcune differenze rispetto a quelli regolari, ma anche rispetto a quelli femminilizzati.
Ma quindi cosa sono i semi di cannabis autofiorenti femminili? Cosa li rende diversi dalle normali semenze?
Tieni bene a mente però che in Italia non è permesso far germinare i semi di marijuana: ciò che stai leggendo e che leggerai è riferito esclusivamente alle potenzialità dei semi e alle coltivazioni legali (come quelle dei produttori che crescono piantine e producono semi all’estero).
Semi di cannabis autofiorenti femminili: cosa sono?
I semi di marijuana autofiorenti femminili sono dei semi capaci di generare piantine di genere femminile che fioriscono automaticamente a prescindere dalla quantità di luce ricevuta. Inoltre tali piante presentano un ciclo di crescita più breve sia rispetto alle piante regolari che a quelle esclusivamente femminizzate.
Queste due tipologie infatti sono stagionali, dunque la loro crescita e la loro fioritura dipendono principalmente dalle quantità di luce e buio ricevute.
La fioritura spontanea delle autofiorenti è un tratto ereditato dalla specie selvatica ruderalis: i produttori di semi di marijuana, al fine di generare autofiorenti ma allo stesso tempo garantire una buona produzione di THC e altri cannabinoidi, incrociano la specie ruderalis con varietà di indica e sativa femminizzate.
Il ciclo di vita dei semi di cannabis autofiorenti
Come hai potuto leggere, i cicli regolari di fioritura delle Indica e delle Sativa dipendono dal fotoperiodo, il che significa che la pianta regola la crescita e le fasi di fioritura in base alle ore di luce e buio per stabilire quando è il momento di fiorire.
Le ore di maggiore oscurità, come ad esempio 12 su e 12 nella coltivazione outdoor, causano la formazione di un ormone chiamato fitocromo che dà il via alle fasi di fioritura.
Il ciclo di vita della cannabis autofiorente è diverso da quello della cannabis classica. Infatti fiorisce automaticamente dopo una certa età e periodo di tempo (e non a causa dei cambiamenti del ciclo di luce).
Poche settimane dopo la germinazione, la pianta autofiorente inizia a produrre fiori continuando allo stesso tempo a crescere.
Le varietà autofiorenti hanno un ciclo vegetativo limitato, il che significa che fioriscono automaticamente entro circa 17-28 giorni di crescita a seconda delle caratteristiche del ceppo.
Proprio per questo motivo tendono ad essere più basse rispetto alle pianti regolari e femminizzate. L’altezza delle autofiorenti infatti va dai 0,3 ai 0,9 m in base alle diverse varietà.
Anche la raccolta, ovviamente, è precoce. La marijuana autofiorente è tendenzialmente pronta per la raccolta in un periodo compreso tra i 60 e gli 80 giorni.
Ci sono inoltre alcune semplici condizioni di coltivazione che consentono ai semi di cannabis autofiorenti femminili di svilupparsi in modo ottimale. Ecco quali:
- Alcune piante sembrano crescere meglio sotto le 20 ore di luce e 4 ore di buio e altre preferiscono un rapporto 18/6.
- Nei primi 12-14 giorni la pianta non ha bisogno di sostanze nutritive, ma solo di acqua.
- Dopo due settimane è possibile iniziare ad alimentare la pianta con una piccola quantità di fertilizzanti molto leggeri.
- Dopo una o due settimane di crescita della pianta si può passare ai concimi per la fioritura.
- Una settimana prima del raccolto è consigliabile smettere di dare alla pianta i fertilizzanti.
Ma perché i semi autofiorenti sono così richiesti e quali sono i loro vantaggi e svantaggi?
Vantaggi e svantaggi dei semi di cannabis autofiorenti femminili
Chi coltiva semi di cannabis autofiorenti (ti ricordiamo che però questa pratica non è legale in Italia, ma è legale collezionare canapa light e i suoi prodotti derivati) può godere di diversi vantaggi. Ecco di seguito quali:
- Crescita rapida.
- Produzione al 99,9% di piantine di genere femminile e di conseguenza di fiori ricchi di THC.
- Piccole dimensioni in modo da poter coltivare più piante in piccoli spazi.
- Possibilità di coltivare semi autofiorenti outdoor in più momenti dell’anno.
- Resistenza a numerose malattie e muffe.
Ci sono però alcuni svantaggi che rendono i semi autofiorenti sfavorevoli per le grandi produzioni. Eccoli:
- Poiché i semi di cannabis autofiorente hanno genetica ruderalis, il contenuto di THC tende ad essere un po’ più basso rispetto alle varietà regolari o femminizzate.
- A causa delle piccole dimensioni della pianta, la resa tende ad essere medio-bassa, ma può essere compensata da una rapida rotazione dei raccolti.
Ne consegue che chi pianta questi semi lo fa di solito a scopo personale e non commerciale, a meno che non abbia la possibilità di ruotare molto spesso le colture o di coltivare numerose piantine.
In conclusione
Come hai potuto leggere, i semi di cannabis autofiorenti femminili nascono dall’incrocio della varietà ruderalis con una indica o sativa femminilizzata.
Dalla ruderalis ne conseguono sia la fioritura automatica, che non dipende dai cicli di luce e buio né dalle stagioni, sia una crescita molto veloce (la raccolta avviene in genere dopo 10 settimane). Dalla genetica delle femminizzate invece deriva la produzione di piante al 99,9% femminili e fiori ad alto contenuto di THC.
Tali semenze possono generare piante molto resistenti a muffe e malattie, nonché perfette sia per le coltivazioni Outdoor e Indoor.
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