Modificato il: 29/08/2023
Scopri tutti gli effetti della marijuana legale sull’organismo umano
La cannabis light, chiamata anche erba legale, erba light o canapa light, è un prodotto nato in tempi recenti grazie all’incrocio di particolari genetiche di marijuana a basso contenuto di THC. Nello specifico, affinché la cannabis venga considerata light, il THC in essa contenuto deve essere inferiore allo 0,2% (con percentuali tollerate inferiori allo 0,5%). Per il CBD, il principale cannabinoide naturale insieme al THC, non ci sono limitazioni.
Il motivo è semplice: il tetraidrocannabinolo, ovvero il THC, è una sostanza psicoattiva. Altera la nostra psiche e la percezione della realtà, dunque è illegale in Italia. Il cannabidiolo, detto CBD, è invece un cannabinoide non psicotropo; agisce sul nostro corpo ma non sulla nostra mente, e presenta numerose proprietà benefiche per l’organismo umano.
Oggi vogliamo parlarti proprio degli effetti della marijuana legale sul corpo umano e di come il CBD interagisce con il nostro sistema nervoso.
Cosa si intende con ‘canapa legale’?
La cannabis light è una varietà di cannabis che ha un basso contenuto di THC, il principio attivo che provoca gli effetti psicoattivi della pianta.
La legge del 2 dicembre 2016, n.242 regolamenta la produzione ed il commercio della marijuana legale, consentiti laddove la concentrazione di THC della Cannabis sativa sia inferiore allo 0,2%. Pacchetti o barattoli di marijuana legale sono quindi liberamente acquistabili nei negozi che hanno deciso di dedicarsi a questo tipo di mercato.
La legge, tuttavia, presenta dei vuoti normativi: essendo per lo più indirizzata al settore agricolo, ovvero alla coltura della canapa industriale, viene sancita la legalità della compravendita della cannabis light, ma non il suo uso a scopo ricreativo.
Pertanto il consumo viene spesso considerato un illecito amministrativo.
La cannabis light viene utilizzata in diversi campi, tra i quali:
- settore cosmetico. La canapa ha proprietà idratanti, antiossidanti, anti-infiammatorie e sebo-regolatrici. Può essere usata per produrre creme, saponi, shampoo, balsami e altri prodotti per la cura della pelle e dei capelli;
- settore industriale. La canapa è una materia prima biodegradabile e rinnovabile. Può essere usata per produrre fibre tessili, carta, plastica, bio-carburanti e materiali da costruzione.
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Gli effetti della cannabis legale e come il CBD interagisce con il nostro sistema nervoso
La popolarità del consumo di cannabis legale è legata ai due principali metaboliti contenuti nei semi di cannabis, nelle foglie e nelle inflorescenze: il THC e il CBD.
Il THC (tetraidrocannabinolo) è il metabolita psicoattivo, motivo per cui la marijuana è stata bandita per decenni (la cannabis è stata dichiarata illegale a partire dal 1937, con il Marijuana Tax Act, firmato dal presidente americano Franklin D. Roosevelt).
Nella marijuana legale in Italia le concentrazioni di THC non devono superare il limite tollerato dello 0,2%, motivo per cui essa è nota anche come “erba che non sballa”.
Il CBD (cannabidiolo) è, invece, un metabolita non psicoattivo, con effetti ansiolitici, antiossidanti, antinfiammatori, anticonvulsionanti, antidistonici e antipsicotici.
I cultori della cannabis solitamente apprezzano maggiormente concentrazioni di THC superiori a quelle consentite dalla legge per via degli effetti psicotropi. Il THC, infatti, determina il rilascio della dopamina, provocando spesso sensazioni di:
- euforia;
- aumento dell’appetito;
- prostrazione;
- rilassamento;
- percezioni uditive alterate;
- disorientamento nello spazio e nel tempo.
Il THC presenta anche effetti collaterali quali ansia, paranoia e stanchezza.
Nella marijuana con alti contenuti di THC, l’altro metabolita, il CBD, agisce parallelamente al primo, prolungandone l’azione analgesica e attenuandone, invece, alcuni effetti collaterali come l’accelerazione del battito cardiaco, della respirazione e l’aumento della temperatura corporea.
L’erba legale, con quantità di THC irrisorie, comporta unicamente gli effetti derivati dall’assunzione di CBD: rilassamento e scomparsa dei segni della stanchezza.
Il CBD è stato oggetto di numerose ricerche mediche per via delle sue proprietà:
- come recettore parziale 5-HT1a, infatti, è stato osservato che il CBD è un eccellente antidepressivo, con effetti ansiolitici e neuroprotettivi;
- dal California Pacific Medical Center Research Institute, nel 2007, il CBD è stato identificato come un potenziale antagonista del gene Id-1, responsabile della diffusione delle metastasi del cancro al seno;
- l’azione antinfiammatoria e antiossidante del CBD si è scoperta avere conseguenze positive anche sulla pressione endooculare, scongiurando numerose malattie dell’occhio;
- l’alta concentrazione di CBD si è dimostrata avere effetti antiepilettici e miorilassanti, mentre la marijuana legale con basse concentrazioni di CBD è un eccellente antidoto a emicranie e dolori mestruali;
- in particolar modo del CBD sono apprezzati gli effetti antipsicotici: la sensazione di rilassamento, sia fisica che psichica che deriva dalla sua assunzione è uno dei fattori per cui anche i cultori della cannabis con alti contenuti di THC non ne disprezzano affatto l’uso.
Il CBD agisce sul sistema nervoso attraverso il sistema endocannabinoide (ECS), un complesso meccanismo biologico che regola vari processi fisiologici e cognitivi, come l’umore, il sonno, l’appetito, il dolore e la risposta allo stress. Questo sistema è composto da tre elementi: gli endocannabinoidi, i recettori cannabinoidi e gli enzimi.
Gli endocannabinoidi sono molecole prodotte dal nostro organismo che si legano ai recettori cannabinoidi, attivandoli e trasmettendo segnali alle altre cellule. I recettori cannabinoidi si dividono in due tipi principali: i recettori CB1, presenti soprattutto nel cervello e nel sistema nervoso centrale, e i recettori CB2, localizzati prevalentemente nel sistema immunitario e periferico. Gli enzimi sono proteine che sintetizzano e degradano gli endocannabinoidi.
Il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide in modo indiretto e modulatore, senza legarsi direttamente ai recettori CB1 e CB2. Agisce su diversi canali molecolari che influenzano il funzionamento del sistema nervoso, tra cui:
- il recettore serotoninergico 5-HT1A: il CBD stimola questo recettore, che è coinvolto nella regolazione dell’umore, dell’ansia, del dolore e dell’infiammazione;
- il recettore vanilloide TRPV1: il CBD attiva questo recettore, che è responsabile della percezione del calore e del dolore;
- il recettore nucleare PPAR-gamma: il CBD attiva questo recettore, che ha effetti antinfiammatori, neuroprotettivi e antitumorali;
- il recettore GPR55: il CBD inibisce questo recettore, che è implicato nella proliferazione cellulare e nella neuroinfiammazione;
- il trasportatore della ricaptazione della serotonina (SERT): il CBD blocca questo trasportatore, aumentando la disponibilità di serotonina nel cervello e migliorando l’umore e la depressione;
- l’enzima FAAH (fatty acid amide hydrolase): il CBD inibisce questo enzima, che degrada l’anandamide, un endocannabinoide che ha effetti antiansia e antidepressivi.
Modalità di assunzione della cannabis legale
Per attivarsi il CBD necessita dell’essiccazione delle inflorescenze e, successivamente, del riscaldamento, motivo per cui la modalità di assunzione più nota e praticata è fumare l’erba light. Naturalmente, considerato ciò che abbiamo spiegato in precedenza, vale a dire che in Italia il consumo di marijuana legale è spesso considerato un illecito amministrativo come minimo, le modalità di consumo di cui stiamo parlando si riferiscono a quelle praticate altrove, nei Paesi nei quali l’assunzione di questi prodotti è consentita.
Tornando a noi, le controindicazioni del metodo sopradescritto derivano dal fumare in sé e non dalla canapa legale: se fumata da sola, senza essere mischiata a tabacco, infatti, presenta le medesime controindicazioni delle sigarette, ovvero neoplasie maligne e disturbi a carico dell’apparato cardiovascolare e respiratorio.
Se, invece, la cannabis light viene fumata mischiandola a tabacco, può indurre una forma di dipendenza nota come tabagismo, integralmente dipendente dalla parallela assunzione di nicotina.
Un’altra modalità di consumo che si sta sempre di più diffondendo è il consumo con i vaporizzatori, che permette di abbattere i rischi associati alla combustione: con il vaporizzatore, infatti, non solo si limitano i danni all’apparato cardiovascolare e respiratorio ma, soprattutto, non si assumono contemporaneamente anche le sostanze che nocive contenute nel tabacco e nelle cartine.
Inoltre, per quanto la cannabis legale presenti concentrazioni minime di THC, e conseguentemente non alteri né percezione né riflessi del consumatore, la sostanza psicoattiva resta comunque rilevabile ai controlli.
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Fattori che influiscono sulla durata degli effetti della cannabis light
Ci sono alcuni elementi che possono determinare la durata degli effetti del CBD. Ecco di seguito i principali:
- modalità di assunzione: in genere chi fuma i bud di cannabis light percepisce gli effetti del CBD per circa 2 o 3 ore, mentre chi li ingerisce li sente per circa 4 o 5 ore (anche se arrivano più tardi rispetto a quando si fuma una canna);
- frequenza di assunzione: chi è solito utilizzare la cannabis potrebbe sviluppare tolleranza inversa agli effetti del CBD. Ciò significa che i sintomi potrebbero durare di più rispetto a chi assume CBD raramente in quanto questa sostanza stimola la produzione di endocannabinoidi, i cannabinoidi presenti nel nostro cervello. Al contrario, il THC genera tolleranza: chi lo utilizza di frequente ha bisogno di assumere quantità sempre maggiori per riscontrarne effetti e durata abbastanza soddisfacenti;
- quantità di cannabis light assunte: chi assume maggiori quantità di CBD riscontra effetti più duraturi. Per questo motivo anche la varietà di erba light è importante: chi assume le varietà che presentano alti contenuti di cannabidiolo riscontra anche un’elevata durata degli effetti del CBD;
- età e metabolismo di chi la assume. Di solito i soggetti più giovani riscontrano durata e intensità maggiori degli effetti del CBD rispetto ai soggetti anziani o di mezza età. Per quanto riguarda il metabolismo, chi ha un metabolismo veloce smaltisce gli effetti del cannabidiolo in maniera più rapida di chi presenta un metabolismo lento.
In conclusione
La cannabis legale, con un basso contenuto di THC, sta diventando sempre più popolare e apprezzata per i suoi effetti benefici, soprattutto grazie al CBD, un metabolita non psicoattivo che ha dimostrato di avere proprietà ansiolitiche, antinfiammatorie e antiossidanti. Sebbene la legge italiana regolamenti la produzione e la vendita della marijuana legale, ci sono ancora vuoti normativi e il consumo è attualmente considerato nella maggior parte dei casi un illecito amministrativo.
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Takeaways
- La cannabis light è una varietà di cannabis con un basso contenuto di THC, il principio attivo psicoattivo della pianta.
- La legge italiana permette la produzione e il commercio della cannabis legale, ma non il suo uso a scopo ricreativo.
- La cannabis light viene utilizzata nell’industria tessile, oltre all’uso del CBD in cosmetica e altri campi.
- La marijuana legale contiene CBD, un metabolita non psicoattivo con accertati effetti ansiolitici, antiossidanti e antinfiammatori.
- La modalità di assunzione più comune della cannabis legale è quella di fumarla, ma ci sono altre opzioni come i vaporizzatori. È sconsigliata la guida subito dopo l’assunzione e la sua vendita è consentita solo in negozi specializzati.
FAQ sugli effetti della cannabis light
- Cos’è la canapa legale e come viene regolamentata dalla legge italiana?
La canapa legale è una varietà di cannabis con un basso contenuto di THC, il principio attivo che causa gli effetti psicotropi della pianta. La legge italiana regolamenta la produzione e il commercio della cannabis legale, permettendo la vendita di prodotti con una concentrazione di THC inferiore allo 0,2%.
- Quali sono gli effetti della cannabis legale e come interagisce il CBD con il nostro sistema nervoso?
La cannabis legale contiene principalmente CBD, un metabolita non psicoattivo con accertati effetti ansiolitici, antiossidanti, antinfiammatori, anticonvulsionanti, antidistonici e antipsicotici. Il CBD agisce sul sistema nervoso attraverso il sistema endocannabinoide (ECS), un complesso meccanismo biologico che regola vari processi fisiologici e cognitivi, come l’umore, il sonno, l’appetito, il dolore e la risposta allo stress. Il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide in modo indiretto e modulatore, senza legarsi direttamente ai recettori CB1 e CB2. Agisce su diversi canali molecolari che influenzano il funzionamento del sistema nervoso.
- Quali sono le modalità di assunzione della cannabis legale e quali fattori influenzano la durata degli effetti del CBD?
La cannabis legale può essere assunta, nei Paesi ove è consentito, principalmente fumando le inflorescenze femminili della pianta o usando un vaporizzatore. La durata degli effetti del CBD dipende da vari fattori, tra cui la modalità di assunzione, la frequenza di assunzione, la quantità assunta, l’età e il metabolismo della persona.