Modificato il: 02/09/2025
Approfondimento sull’olio di hashish: scopri come è fatto questo prodotto, perché è diverso dall’olio di semi di cannabis e come si usa
A proposito di marijuana è probabile che ti sia capitato di sentir parlare di olio di semi di cannabis, olio di CBD e olio di hashish. Ma si tratta sempre dello stesso prodotto?
La risposta è no.
Ci sono delle differenze sostanziali fra i tre prodotti e, per capire di quali si tratta, in questo articolo ci vogliamo concentrare in particolar modo su quello meno conosciuto: l’olio di hashish.
Come è fatto?
A che cosa serve?
Ecco tutto ciò che dovresti sapere sull’olio di hashish.


Cos’è l’olio di hashish? Differenza con l’olio di cannabis e al CBD
L’olio di hashish è una matrice resinosa che, solitamente, si ottiene dall’estrazione con solvente dalla pianta di cannabis o dall’hashish. Questa sostanza ha un aspetto abbastanza scuro e tendente al dorato che ricorda il miele, non a caso, esiste un particolare tipo di olio di hashish che viene chiamato proprio ‘miele di cannabis‘.
L’origine di questo prodotto non è recente, e con il passare del tempo e a seconda della zona geografica l’olio di hashish è stato realizzato in tanti modi differenti.
Nel diciannovesimo secolo, per esempio, col nome di olio di hashish si indicava il kief (o anche il charas) che veniva disciolto in altri oli vegetali per essere assunto oralmente o addirittura per essere sfruttato in cucina.
Negli anni ’70 si era diffuso l’olio di miele butano (estratto proprio con l’aiuto di questa sostanza, da cui prende il nome), ma solo per un breve periodo; si pensa, infatti, che la sua produzione sia cessata in seguito all’esplosione dell’impianto di fabbricazione.
Detto questo, passiamo a chiarire le differenze con l’olio di cannabis, un prodotto completamente diverso.
Mentre l’olio di hashish viene prodotto dalla resina estratta dalle infiorescenze delle piante di cannabis, l’olio di canapa viene estratto dai semi della pianta (sia cannabis classica che cannabis light).
Da questo ne consegue che l’olio di hashish è dotato di un’alta percentuale di cannabinoidi (THC, CBD, e così via), mentre l’olio di cannabis possiede soltanto l’apporto proteico e nutrizionale dei semi ed è privo di cannabinoidi, per questo viene utilizzato in cucina per condire tantissimi piatti.
Anche rispetto all’olio di CBD ci sono delle differenze.
Quest’ultimo, infatti, è realizzato in modo ancora diverso: si tratta di una miscela di oli vegetali (non per forza derivanti dalla cannabis o dalla canapa light) nella quale è stato disciolto il CBD puro.
Come l’olio di hashish anche l’olio di CBD non può essere utilizzato in cucina ma, dove consentito, viene assunto in piccole dosi a scopo ricreativo e curativo.
Inoltre, mentre nell’olio di hashish sono presenti tanti diversi cannabinoidi, nell’olio di CBD, come il nome stesso lascia intuire, sono presenti esclusivamente alte percentuali di cannabidiolo.
Olio di hashish: varianti, metodi di estrazione e benefici
L’olio di hashish è un concentrato ottenuto principalmente dalla resina delle infiorescenze di cannabis, ma per comprenderne appieno le proprietà e gli usi, è utile fare una distinzione con l’olio di cannabis estratto dai semi. Quest’ultimo contiene principalmente acidi grassi essenziali come Omega 3 e Omega 6 ed è usato soprattutto a scopo nutrizionale o cosmetico, mentre l’olio di hashish è ricco di cannabinoidi e resine, destinato a effetti psicoattivi, terapeutici o medicinali in alcuni contesti legali.
Il processo di estrazione dell’olio di hashish può avvenire tramite diversi metodi. Alcuni prevedono l’uso di solventi per ottenere una oleoresina concentrata, altri metodi, più naturali, sfruttano la pressione e il calore su materiale secco, permettendo di ottenere un estratto privo di sostanze chimiche residue. La scelta del metodo influisce sul contenuto di cannabinoidi, sulla densità del concentrato e sulle caratteristiche aromatiche.
Le applicazioni dell’olio di hashish sono molteplici: può essere fumato, vaporizzato, oppure trasformato in capsule o aggiunto a preparazioni culinarie, sempre rispettando le normative vigenti. La base di questi prodotti può essere sia liquida che più densa, a seconda del tipo di estrazione e della variante di resina impiegata. Questa confusione tra prodotti, tra olio di hashish, olio CBD e olio di cannabis, spesso porta a dubbi sugli usi e sugli effetti, ma una corretta guida e conoscenza del processo chiarisce differenze e benefici potenziali.
Dal punto di vista dei risultati, l’uso controllato dell’olio di hashish può offrire sollievo dai dolori, effetti rilassanti e supporto in alcuni trattamenti terapeutici per pazienti che necessitano di cannabinoidi. Allo stesso tempo, la vendita e la spedizione di questi prodotti sono regolamentate in maniera molto restrittiva, mentre l’olio di cannabis derivato dai semi può essere acquistato liberamente, con opzioni diverse in termini di forme e concentrazione.
Conoscere le caratteristiche dell’olio di hashish, i metodi di estrazione, le proprietà dei suoi composti e le possibili applicazioni è fondamentale per chi desidera approcciarsi a questo concentrato, evitando rischi e ottimizzando gli effetti desiderati.


Perché si usa l’olio di hashish?
Come abbiamo già chiarito nel paragrafo precedente, l’olio di hashish è sostanzialmente un composto oleoso nel quale sono disciolti: resina dei fiori di cannabis, terpeni e cannabinoidi (tra i quali prevalentemente THC e CBD).
L’olio di hashish può essere consumato in svariati modi, ma prevalentemente fumandolo o vaporizzandolo (in gergo si dice ‘dabbing‘), oppure aggiungendolo al cibo.
Perché utilizzare questo prodotto?
Naturalmente per usufruire degli effetti dei cannabinoidi.
Le percentuali di THC contenute nell’olio di hashish possono oscillare tra il 40 e il 90% (sono molto elevate), e oltre a questo cannabinoide possono essere presenti percentuali variabili di tante altre sostanze prodotte dalla pianta di canapa.
Assumendo olio di hashish, quindi, gli effetti che si possono ottenere vanno da quelli psicotropi a quelli antinfiammatori, antidolorifici e rilassanti.
Leggi anche: Hashish del Marocco online: 3 cose da sapere per evitare rischi
Per concludere
Come abbiamo visto, le differenze tra l’olio di hashish, l’olio di CBD e l’olio di cannabis sono notevoli.
I primi due contengono cannabinoidi, mentre l’ultimo non ne contiene affatto.
Considerando quanto detto, ne deriva che il consumo dell’olio di hashish in Italia è considerato illegale (per via dei suoi effetti psicotropi legati al THC); mentre l’olio di canapa può essere tranquillamente acquistato nei market più forniti e utilizzato in cucina o per la cura del corpo, senza correre alcun rischio.
Anche l’olio di CBD può essere acquistato, ma solo a scopo collezionistico.
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